Pasquetta parte 3, 13 aprile 2020

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Pensavate fosse finita per oggi, vero? Ma quando mai.

Vi ricordate che stasera avevo un invito a cena a casa della dottoressa Jekyll, alias Laura? Certo che vi ricordate. Beh, non ci sono andato, ma non per questo non abbiamo cenato insieme perché alle otto, la mia ancora per poco compagna di lavoro si è presentata alla porta di casa mia. E per porta non intendo fuori dal cancello carraio, bensì sul pianerottolo.

Potrei raccontarvi che ho tentato di scacciarla inventandomi che aspettavo visite, potrei descrivervi la blusa rosetta con maniche a balze e i pantaloni scuri che aveva addosso, o riferirvi del bacio di Giuda sulla guancia che mi ha dato prima di sparire in cucina, ma soprassederò arrivando direttamente alla cena a base di pasticcio di ricotta e tonno accompagnato da un vermentino economico rubato di sicuro in negozio, poi conclusa con una porzione di tiramisù allo zafferano che può essere riassunta come un'autentica guerra di nervi degna di un film di Agatha Christie.

Laura ha tenuto un atteggiamento ambiguo a metà tra il dolciastro eccessivo dello zucchero del tiramisù e l'acidità pretenziosa del pasticcio. Gli argomenti? I più disparati, un pot-pourri di ovvietà almeno fino a quando siamo arrivati a parlare del negozio. Erano circa le nove e avevamo appena bevuto il caffè.

Da qualche minuto la testa aveva cominciato a girare, e girare, e girare. Sentivo la voce di Laura allontanarsi e avvicinarsi.

― Ti ho drogato, gran figlio di... (lo sapete che non mi piace riportare parolacce nel blog). Volevi il negozio, vero? Sai quanto ho sudato negli ultimi tre anni? E poi da un giorno all'altro arrivi tu, con quell'aria da bravo ragazzo. Pensavi che te lo mollassi come se nulla fosse?

A quel punto mi ha rifilato uno sberlone in faccia. Sarò stato anche drogato ma la sventola la ricordo bene.

― Adesso tu firmi che rinunci al negozio.

― Altrimenti? ― ho biascicato.

― Altrimenti ho qui pronta una bella siringa, e non ti farà affatto bene.

― Il peggio che mi può capitare è di diventare psicotica come te.

Sbam, altro sberlone in faccia.

Poi il campanello della porta d'ingresso ha trillato.

― Aspettavi qualcuno? ― mi ha domandato Laura.

― La mia morosa ― ho risposto di getto, al che Laura si è slacciata un paio di bottoni della blusa ed è andata ad aprire scoprendo la signora Semperboni con in mano la carabina di Gianni.

― Aiuto ― ho gridato. Le parole devono essere uscite talmente alterate che la signora Semperboni si è spaventata e ha lasciato cadere il fucile. È partito un colpo che è rimbalzato nel vano scale. A quel punto Laura è fuggita.

Ed ora, come al solito, le conclusioni di quest'assurda Pasquetta.

1° Ho impiegato quasi due ore per ripigliarmi sul divano dopo aver accompagnato, nemmeno so come ci sono riuscito, la signora Semperboni nel suo appartamento. Nel vano scale, forse perché spari di questo genere nel mio paese non attirano più l'attenzione o forse per il forzato isolamento da Coronavirus che impone di starsene a casa propria disinteressandosi del mondo esterno, non si è fatto vivo nessuno dei miei vicini. Ho sentito giusto un paio di porte aprirsi e qualcuno mettersi in ascolto, ma nulla più.

2° Per lo meno ho recuperato la carabina di Gianni, ma non ho più la custodia. La signora Semperboni mi ha chiesto se poteva tenerla e visto lo stato in cui eravamo entrambi non sono riuscito a dirle di no. Se non ho capito male vuole regalarla a un certo signor Passera o Cassera, francamente il nome non l'ho capito, come custodia per la canna da pesca e contava sulla mia generosità quado mi ha restituito la carabina.

3° È avanzata mezza teglia di pasticcio di tonno e ricotta, domani la porto in negozio e la metto in vendita.

4° E poi mi licenzio.

5° Sempre che prima Laura non attenti alla mia vita (per lo meno sarà presente Gianni e spero anche Antonia).

6° So già cosa vi state domandando. È l'una di notte. È stato drogato, dovrebbe crollare dal sonno, cosa ci fa davanti al computer? La risposta sta in quattro parole: La clinica del Pus. Ma come faccio a scendere a suonare alla mia vicina dopo quello che è successo stasera?

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