È Carnevale (parte 3), 23 febbraio 2020

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Dopo aver riportato a casa di Nunzia le tre ragazze, io e Gianni siamo andati a bere qualcosa al BarBara. Barbara era vestita come la miglior Alice della serie di film horror Resident Evil. Ho ripensato a Giselle e ho sospirato. Era circa l'una.

La paura mia e di Gianni era che fossimo stati ripresi dalle telecamere della discoteca. Ci mancava solo che mi beccassi un'altra denuncia che avrebbe fatto contento solo il portafoglio del mio avvocato, questo sebbene mentre rientravamo in macchina la Penti ci aveva detto di non preoccuparci. Il fratello del formichiere e del buttafuori vestito da soldato cubano lavora con lei e sa di per certo che il proprietario dell'Ultra Fiamma, un tale Franco, mercanteggia in roba strana e si è già beccato tre denunce. È risaputo che le telecamere non funzionano da una vita. Se qualcuno gli dice qualcosa si giustifica asserendo che è un guasto momentaneo.

Ci siamo presi due medie con patatine fritte levandoci finalmente quelle barbe impossibili. Ripensando al formichiere che si agitava farneticante tra la pista della discoteca fradicio dalla testa i piedi siamo scoppiati a ridere.

A un quarto alle due si sono avvicinate due ragazze truccate da Neytiri di Avatar.

― Voi due eravate all'Ultra Fiamma, vero? ― ci hanno domandato.

― Si, ma siamo venuti via piuttosto presto ― ho risposto.

― Anche noi, è scoppiata una rissa dopo che qualcuno ha fatto uno scherzo a un tizio vestito da formichiere. Sono arrivati i carabinieri e l'hanno portato via insieme al buttafuori e a una decina di altre persone.

― Un bel casino ― ha affermato Gianni.

― Bevete qualcosa con noi? ― ho chiesto io.

― No, è tardi ― ha risposto l'amica ― volevamo solo chiedervi se sapevate chi era.

― Come, scusa? ― ho replicato.

― Sì, insomma ... chi era quello con i tre testicoli.

― No, mi dispiace ― ho concluso un po' perplesso. Gianni mi ha dato un calcione.

Le due ci hanno salutato e sono uscite dal pub. Dieci minuti dopo ce ne siamo andati anche noi.

PS: Solo un'info sulla leggenda del Colleoni, il cui cognome deriva dalla parola latina coleus (testicolo). Sebbene priva di fondamento, narra che fosse affetto da poliorchidismo, cioè da un'anomalia fisica con la presenza di un terzo testicolo.

Che altro dire, se siete in zona, visitate la Cappella Colleoni che è bellissima.

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