Villa Suadente, Giorno 9, o meglio, notte tra il giorno 8 e il giorno 9.

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Sono letteralmente saltato fuori dal letto per la paura. Ho cercato l'interruttore della luce e ho illuminato la stanza. Indovinate un po' chi c'era in piedi davanti a me?

Nientepopodimeno che Vanessa Love con una telecamera stretta nella mano. Quello che si era infilato nel letto era il criceto Jonathan Price.

― Vanessa, ci sei tu dietro a tutto questo?

― Certo, Armando, saluta il nostro pubblico.

― Tu sei pazza, hai ucciso tutta quella gente?

― Quale gente?

― Come quale gente? Piermario, Laura, Alberto e Vittoria, e tutti gli altri.

― Io non ho ucciso nessuno, il responsabile è nel bagagliaio della mia macchina.

Ho guardato giù dalla finestra. Vicino alla fontana con i due amanti c'era posteggiato un Rav4.

Siamo scesi insieme. Vanessa ha aperto il bagagliaio. All'interno c'era un uomo rannicchiato in posizione fetale con il pitone di Vanessa che cercava di avvinghiarlo. L'uomo neanche mi ha guardato, è saltato fuori e ha tentato la fuga verso l'ingresso di Villa Suadente. Ma io l'ho atterrato con il più facile degli sgambetti. Non ci crederete ma si trattava del Marchino.

― Cosa diavolo significa? ― gli ho domandato mentre si tirava seduto tenendosi il braccio destro che aveva picchiato nella caduta.

― L'ho trovato appostato in mezzo al bosco a circa un chilometro di distanza dalla cancellata d'ingresso di questo posto che ti osservava attraverso un computer portatile ― ha spiegato Vanessa ― gli ho ordinato di liberarti ma lui mi ha risposto che gli avevi fatto uno scherzo idiota e che a momenti ci restava secco in una macelleria o qualcosa di simile. Poi ha parlato di un ristorante cinese ma non ci ho capito nulla. Siccome non voleva lasciarti andare gli ho picchiato una pietra in testa e l'ho chiuso nel bagagliaio della macchina. Ma lui deve odiarti proprio tanto perché fino a quando non ci ho messo dentro anche Phoebe, non ha ceduto.

― È stato bello vedere la tua mente andare in pezzi ― ha esordito il Marchino con gli occhi colmi di rabbia ― ce l'avevo quasi fatta se non fosse stata per questa e quell'altra pazzoide.

― Moderiamo i termini ― ha obiettato Vanessa.

― Quale altra pazzoide?

― Vittoria Ammazzolorso.

― Conosci Vittoria?

― Certo, scemo, era in classe con me alle medie. Si è inserita in chat con il nick dottoressa Giulia. All'inizio ho pensato alla tua psicanalista. Figurati che sorpresa quando ho scoperto che si trattava di Vittoria. Mi ha raccontato del tuo blog, del fascicolo con le schede dei nostri amici e delle persone descritte nel blog, e che la tua psichiatra ti stava studiando nell'ottica di ottenere addirittura in il Premio Nobel. Poi mi ha parlato di questo posto, del numero di persone che sono morte e della gente strana che si aggira da queste parti. Ho preso la palla al balzo per vendicarmi per lo scherzo della chat. Ma poi c'era tutta quella gente che voleva ucciderti, io non volevo mica che tu morissi.

― Ma hai ucciso una sfilza di persone.

― La maggior parte le ha uccise Vittoria, si divertiva a ipnotizzarle con la lavatrice e far fare a loro cose strane, quella donna era pazza. È per quello che non ricordavano nulla della dottoressa Giulia, Vittoria ne ha rimosso il ricordo quando si è sostituita alla tua psico-terapeuta. In merito alle altre persone sono dovuto intervenire perché altrimenti ti avrebbero ucciso.

― Mi avrebbero ucciso?

― Certo. Yuri Maggese ti ha riconosciuto praticamente subito. Nel bel mezzo della notte ti avrebbe massacrato di botte se non avessi bloccato per tempo la serratura della porta della tua stanza e Lucrezia non gli avesse consigliato di fuggire da Villa Suadente perché era stata momentaneamente tolta la corrente alla recinzione. Grazie a un gruppo di hacker russi è stato uno scherzo prendere possesso dei sistemi informatici di questo posto.

― Eri tu Lucrezia?

― Non penserai davvero che un muro possa parlare? Ci sono cinque microfoni e altrettanti altoparlanti tra il battiscopa e il controsoffitto. Giusto per la cronaca: con l'ispettore Biacco mi sono solo divertito un po', quel poco per svegliarti nella notte e metterti sul chi va là. In quanto a Laura te l'aveva giurata e sono riuscito a intervenire appena in tempo. Lei è stata un'idea di Vittoria, una variabile di una squilibrata che ha portando qui un'altra squilibrata.

― Carola Bullet?

― Assoldata dalla tua ex datrice di lavoro, tale Perniciotti Luisa, per farti fuori dopo che gli hai smantellato il suo milionario traffico di integratori farmaceutici. Vittoria ti stava spiattellando tutto e ho dovuto toglierla di mezzo, e lì quasi mi beccavi. A proposito, nemmeno mi hai riconosciuto nei panni di Consuelo. Quello alla finestra nel video era un manichino con la tua felpa. Sono rimasto a penzolare per tutto il giorno ma ne è valsa la pena. In quanto agli altri sono solo danni collaterali. Se non fosse stato per questa tizia.

― Tu come facevi a sapere che ero qui? ― ho chiesto a Vanessa.

― Quando sono stata a casa tua ho visto un post-it che indicava questo posto. Grazie al tuo contributo il canale ha un numero d'iscritti tale che ora può filmare all'aperto. Abbiamo pensato di inaugurare il primo video proprio con te. Adesso però dobbiamo sbrigarci, il tuo amico ha innescato un meccanismo a tempo che prevede l'autodistruzione totale di questo posto.

― È vero? ― ho domandato al Marchino.

― Se i miei calcoli sono esatti ci restano poco più di cinque minuti ― ha risposto.

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