Primo giorno di lavoro all'alimentari della Lisetta, 9 marzo 2020

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Oggi primo giorno di lavoro all'alimentari della Lisetta. Ho consegnato decine di pacchi spesa con il Fiestino.

Il Nord Italia è congelato a casa per colpa del Coronavirus il cui contagio avanza implacabile con un migliaio di vittime al giorno. Ormai ha raggiunto proporzioni importanti e nessuno più crede che si tratti di una normale influenza stagionale.

I paesi qui attorno sono l'ombra di loro stessi. Le strade sono vuote. Nei supermercati si attende in fila il proprio turno per entrare. Non si celebrano nemmeno più i funerali.

A metà mattina, mentre rientravo all'alimentari, mi sono fermato a comprare un cellulare in un negozio di telefonia. Il gestore, un tipo con una pancia enorme, naturalmente munito di guanti e mascherina, è rimasto sempre dietro al bancone. Mi ha giusto indicato una vetrinetta dicendomi di scegliere il modello che preferivo e lasciare carta d'identità e numero di telefono in modo da riattivarne una SIM nuova. Ho inserito la carta di credito nel lettore e ho pagato. Dieci minuti dopo ero di nuovo online. Appena lo smartphone ha agganciato la rete 4G ha reinstallato l'app PianetaSolaria e la Penti virtuale è tornata a darmi il benvenuto. Anzi, ha avuto anche da ridire perché secondo lei nelle ultime quarantottore ha registrato poca attività fisica.

C'è una novità carina a Dovise.

Don Fernando, nemmeno fossimo davvero in tempo di guerra, ha dato vita a una vera e propria stazione radio amatoriale attraverso la quale recita il rosario e celebra la messa, oltre che naturalmente dare comunicazioni di servizio.

Sicuramente è qualcosa di più genuino e meno alienato della chat che ha portato me e il Marchino a essere rinchiusi in mutande in una specie di mattatoio per cacciatori di frodo. Non ci crederete ma ci sono novità anche da questo punto di vista.

Il primo nell'ordine a chiamarmi in giornata è stato Alberto, segregato in casa per colpa dell'epidemia. E qui la prima rivelazione: l'identità di NeoLeo e Ganimede.

Già, perché dietro alla cinesina che lavorava al centro benessere e al presunto cliente che ci ha consigliato così vivamente di farci un salto c'era lo stesso Alberto, attivo contemporaneamente in chat con tre sessioni diverse.

Se non voleva dirlo al Marchino poteva per lo meno informare il sottoscritto. Ci sarà sicuramente modo per vendicarsi.

Gianni (anche lui a casa) ha continuato per tutto il giorno a mandarmi meme e foto osé di ragazze cinesi, qualcuna anche simpatica ma, come si dice, il troppo storpia, e ci ho messo un nulla a silenziare i suoi messaggi. Dalla Penti solo la foto in mutande, canottiera e coperta di me e del Marchino, con la didascalia: Uomini veri!

Due ore dopo me l'ha mandata anche Barbara, il suo messaggio non diceva nulla, solo emoticon di cuoricini e bacetti.

Nunzia ha voluto invece che le raccontassi tutto, quasi quaranta minuti di telefonata, decisamente troppo.

Il Marchino non l'ho sentito.

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