Tensioni, 28 aprile 2020

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Apro con una brutta notizia. Ci ha lasciati la vedova Virelli, quella a cui consegnavo il pane giornalmente e che mi aveva confezionato la tuta protettiva anti-covid con i sacchi neri della spazzatura.

Appena ho appreso la notizia mi si è fermato il cuore: era più di una settimana, anzi quasi due considerando l'avventura al neo take-away BioèLogico, che non andavo da lei, chissà cosa avrà pensato non vendendomi più. Non vorrei fosse morta di crepacuore o ancor peggio di stenti. Questo pensiero, vi giuro, mi fa star male.

L'unica cosa che sono venuto a sapere è che è stata portata via in ambulanza, si vocifera Coronavirus, ma di questi tempi puoi romperti l'osso del collo cadendo da un albero che finisci comunque nelle statistiche del Covid-19. Per adesso solo una preghiera in suo ricordo, ma appena ce ne sarà la possibilità conto di fare un salto al cimitero e lasciarle un bel fiore sulla tomba.

E poi la Penti.

È qualche giorno che la inseguo (da lunedì scorso per l'esattezza), sembra quasi mi voglia evitare come io mi impegno a fare con il Marchino e la sua chat o Vanessa Love. Non l'ho riportato nei giorni scorsi ma l'ho cercata diverse volte e lei si è sempre negata salvo poi mandarmi qualche messaggio criptico la sera sulla scia di: "Scusa, il lavoro. Ti faccio un colpo domani" senza poi comunque chiamarmi mai. E anche stasera (le ho telefonato alle 21 circa) mi ha risposto sua madre dicendo che stava lavorando al computer e non poteva essere disturbata.

Non so perché ma la prima cosa a cui ho pensato è stata la chat Coronavirus_OnlyTheTruth. Sono stato lì lì per collegarmi o chiamare Alberto per capire se lui sapesse qualcosa che io non so, ma ho resistito: niente chat, niente Marchino, niente Vanessa Love.

Però a mezzanotte il cellulare ha squillato. Mi ero addormentato davanti alla televisione e mi ha fatto quasi sobbalzare. Era proprio lei, la Penti.

Come un'amante segreta, sussurrando al telefono, si è scusata per non avermi più richiamato in questi giorni. Anche lei, alla faccia del lockdown, sta facendo ore su ore davanti al computer per completare, testuali parole, un rendiconto con tanto di relazione semestrale per un'azienda molto importante.

Riassumendo: Nunzia sta facendo turni infiniti al supermercato, Barbara è sulla via dell'esaurimento a forza di rispondere a chiamate su chiamate da casa, la Penti non si stacca dal computer se non a tarda notte, mentre noi maschietti, io, il Marchino, Gianni e Alberto non stiamo facendo una beata fava.

Io e la Penti siamo stati al telefono fino quasi a l'una. Le ho raccontato di Laura e del negozio, dell'attentato alla mia persona al suon di proiettili di gomma mentre mi recavo in farmacia (non le ho detto chiaramente delle foto uploadate sull'app), tornando di nuovo anche sul weekend al BioèLogico in cui sono stato segregato dopo che Wang-shi o una delle sue sorelle mi aveva trovato positivo al Covid-19. Ho provato anche a incalzarla sulla chat del Marchino, non so, avevo come un sesto senso, ma lei mi ha ribadito che non perde tempo con simili sciocchezze. Poi le ho accennato di Gianni e Nunzia e di quello che mi ha raccontato ieri Barbara.

E lì si è proprio incazzata dicendo che Barbara non aveva il diritto di mettere in piazza questo genere di cose. Non vorrei aver scatenato una guerra fra donne, ma francamente mi sembra abbia avuto una reazione un po' troppo eccessiva. Ho tentato di mettere una toppa, di rifugiarmi, come si suol dire, in corner, ma lei ha rincarato la dose additando Barbara a uno di quei furboni che escono dieci volte al giorno per portare in giro il cane. A quel punto si è congedata dicendo che mi avrebbe chiamato lei.

Boh, sarà il lockdown ma ultimamente mi sembra che tutti i miei amici (e quando dico tutti voglio proprio dire tutti) stiano andando un po' fuori di testa.

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