-Dai, andiamo a farci un giro, loro sono qui da qualche giorno e non hanno ancora visto la città- disse Tom.
-Ma Bill ha la febbre- risposi per proteggerlo.
-Tu vuoi uscire?- chiese Bill alzando il busto e trascinandomi con lui.
-Sì ...ma se tu non vuoi, io resto qui con te- risposi imbarazzataMary passione infermiera.
-Okay, veniamo...- disse Bill alzandosi.
Ci alzammo dal letto, andai a vedere se Lety e Dany fossero svegli, ma non c'erano, probabilmente erano usciti.
Andammo, o meglio mi portarono in un parco.
C'eravamo solo io, Bill e Tom ma su una panchina, ci aspettava Georg con due ragazze.
Senza dire nulla, ci avvicinammo a loro, i ragazzi si salutarono e sorrisero.
Una delle due ragazze aveva i capelli rossi, era palesemente la ragazza di Tom, infatti si alzò e corse da lui per poi abbracciarlo e baciarlo.
Ci regalarono uno spettacolo disgustono però bene, l'amore era così.Così cieco, intendi?
-Lei è Maria, un'amica- mi presentò Tom, lei mi sorrise e mi abbracciò,
-Piacere di conoscerti, io sono Ria- sorrise ancora.
Era leggermente diversa da ciò che si diceva di lei, ma ciò non escludeva che potesse sembrare superficiale.
-Piacere- balbettai imbarazzata.
-Ciao ragazzi! Mary, lei è Sarah, la mia ragazza- disse Georg presentando una ragazza castana, molto carina.
Lei mi si buttò al collo letteralmente ed io la strinsi ricambiando la sua gentilezza.
-Sono lieta di conoscerti, Sarah- sorrisi.
Lei mi sarebbe stata molto simpatica.
Georg sussurrò qualcosa nell'orecchio della ragazza castana e lei ridacchiò.
-Ora capisco tante cose!-
Li guardai confusa e loro mi sorrisero.
-Sei molto carina, Mary!- mi prese le mani Sarah sorridendo.Bill mi strinse per un fianco e mi spostò verso di lui facendomi staccare dalla ragazza.
-Hey!?- esclamai di rimando per non sembrare imbarazzata.
Le due ragazze ridacchiarono e i due le seguirono.
-Stava passando quella bambina e tu... eri in mezzo!- indicò una dolce bimba che passò davanti a me con il suo orsetto per poi farmi la linguaccia.
-Cosa hai fatto?!- chiesi alzando la voce, fingendomi arrabbiata.
-Questo!- rifece la linguaccia.
-Eh no... scappa prima che ti acchiappi!- lo avvertii.
-Sì, ora capisco tante cose!- affermò Sarah prima che Bill iniziasse a correre.
Amavo giocare così, lui correva ridendo ed io che lo seguivo.
Corremmo per un po', poi lui si fermò ma io continuai a correre.
-Ferma non andare oltre...-
Pensavo stesse scherzando, perciò continuai a camminare verso di lui.
Lui guardava dietro di se, sembrava serio ma non mi convinceva.
Cosa poteva turbarlo tanto?
Mi misi affianco a lui e vidi una sorta di fosso di vari metri nella strada, come se fosse crollata e probabilmente era proprio così.
-É pericoloso, allontaniamoci- disse guardando le transenne e i vari nastri che circondavano il disastro.
Mi accovacciai e guardai il buco, era davvero strano.
Bill fece un passo in dietro e l'asfalto iniziò a sgretolarsi creando uno crepa attorno a me.
Guardai Bill impaurita e lui allungò la mano verso di me.
-Non fare movimenti bruschi, alzati piano...- mi consigliò tenendo forte la mia mano.
Cercai di alzai il più lentamente possibile ma non funzionò e il suolo iniziò a staccarsi e scivolare di sotto.
Mi sentivo cadere ma sapevo che ci fosse lui con me, la caduta non sarebbe stata nemmeno tanto dolorosa, era solo un paio di metri.-Non aver paura, ci sono qua io - disse tenendomi dal braccio.
Misi un piede sotto asfalto caduto e cercai di arrampicarmi ma peggiorai la situazione.
Forse, ero davvero in una brutta situazione.
-Aiutami, Bill...- dissi iniziando a capire che fossi nella merda.
Chiusi gli occhi dando il via a milioni di paranoie.
E se Bill avesse mollato la mia mano?
E se fossi caduta?
E se fosse caduto anche Bill?
Guardai Bill accorgendomi subito che fosse in difficoltà, feci leva sui miei pensieri e diedi il benvenuto ad un attacco di panico.
Con la mano libera frugai in tasca per l'inalatore che sbadatamente avevo lasciato a casa.
Non potevo assolutamente perdere le speranze, Bill mi avrebbe aiutata, ne ero sicura.-Resisti un aattimino...- disse tirandomi su.
Mi aiuti con i piedi e caddi sopra di lui, in mezzo alla strada.
-Grazie- dissi cercando di calmarmi e di respirare bene.
-Che c'è? Asma?- domandò mettendomi una mano sulla fronte per spostarmi i capelli dal viso.
-Una cosa del genere, una via di mezzo tra esso e gli attachi di panico- dissi con un filo di voce, alzandomi in piedi.
Si alzò per reggermi e, insieme, ci sedemmo sul marciapiede.
-Ora passa...- dissi appoggiandomi a lui.
-Hai la bomboletta?- chiese.
-No, è a casa- dissi iniziando a respirare male.
Mi accarezzò la schiena cercando di aiutarmi, così io provai a calmarmi pian piano fino a che il telefono di Bill squillò, lui lo prese e rispose.
Volevo stare bene.
-Pronto?-
Fece una pausa.
-Tom, sono alla davanti al Bar di John, Mary stava cadendo in quel buco della strada in costruzione, l'ho presa ma ha un attacco di panico, raggiungici in macchina così la portiamo a casa sua- spiegò brevemente.
Fece un'altra pausa.
-Okay, ti aspetto- chiuse e mi guardò.
-Resisti- mi diceva con dei piccoli sussurri.
Probabilmente stavo peggiorando, il mio respiro era totalmente irregolare.Bill continuava a stringermi e ad accarezzarmi la schiena dicendo che andasse tutto bene ed io annuivo, avevo molta fiducia in lui.
Poco dopo una macchina si fermò vicino a noi e suonò il clacson.
Non riuscivo a distinguere ormai nemmeno le persone solo Bill, che stava con me sin dall'inizio.
Bill si alzò, trascinando anche me, ed entrò in macchina.
Nella macchina c'erano due ragazzi, ipotizzai che fossero Tom e Ria per via dei loro capelli neri e rossi, ma questo non importava più di tanto.
Bill mi fece mettere coricata su di lui cercando di tenermi calma.
-Tranquilla, fra poco saremo a casa di Steve- disse Tom.
Bill mi guardava strano, lo sentivo parlare in lontananza, sentivo i ragazzi urlare, ma le palpebre erano troppo pesanti e non avevo la forza di parlare.
Stress, era sicuramente un accumulo di stress.Bill.
La feci caricare su di me, aveva gli occhi rossi e gonfi, le labbra viola.
Le sue guance rosse sembravano più quelle di un fantasma, era pallidissima, era leggera, iniziai a preoccuparmi.-Mary. Mary, Hey? Rispondimi!- dissi facendomi prendere dal panico.
-Bill, calmati. Tienila sveglia finché non arriviamo- disse Tom.
-Non possiamo portarla all'ospedale?- chiese Ria e Tom le disse che sarebbe stato meglio portarla da Steve.
Provai a chiamarla e a scuoterla di poco ma lei non rispondeva, l'unica cosa buona era la sua mano che stringeva forte la mia.
Quella era un segno che lei non fosse svenuta.Dopo qualche minuto eravamo a casa sua, Tom aveva chiamato Vale e gli aveva detto di preparare l'occorrente a me ancora sconosciuto.
Era tutto nuovo, attacchi d'asma, di panico, svenimenti, respirazioni irregolari.
Tutto completamente nuovo.
Fuori dal cancello, c'era lui con una bomboletta blu, ci diceva di stare calmi.
Presi Maria, la portai fuori dalla macchina e la misi seduta per terra.
-Cosa dobbiamo fare?- chiesi cercando di stare calmo.
-Metti la sua testa al tuo petto e lasciala la seduta, il resto lo faccio io- rispose il sedicenne.
Noi annuimmo.
Appoggiai la sua nuca sulla mia canottiera, poggia una mano sul suo petto per sentire il cuore e le sussurrai che andasse tutto bene.Lui aprì la bomboletta, l'agitò e spruzzò per tre volte un liquido nella bocca della sorella e lei pian piano riprese colore, il suo respiro tornò ad un ritmo più regolare ed aprì gli occhi.
-Dio, che paura!- dissi stringendola.
Tom sospirando si appoggiò alla macchina e Ria lo abbracciò.
Vale sorrise e diedi la bomboletta a Mary, lei la prese e se la mise in tasca.-Grazie, ragazzi- sussurrò lei molto debole.
-Riposa- le diedi un bacio sulla fronte rassicurandola e rassicurandomi.
-...grazie, davvero- sussurrò ancora guardandomi negli occhi.
Si alzò tremolante per entrare dentro casa.
-Dove vai?- chiese Tom facendo un passo per prenderla da un eventuale caduta.
-Vado dentro. È meglio che io dorma un attimo per riprendermi- rispose.
Fece un passo in avanti barcollando, così mi alzai anche io per tenerla, avendo paura che cadesse.
Infatti quando stava per cadere, io la presi per i fianchi e la portai vicina a me.
-Vieni, ti porto dentro- dissi prendendola a mo' di sposa.
Lei si adagiò sul mio petto diventando rossa e chiuse gli occhi.
Tom mi guardò facendomi l'occhiolino ed io sorrisi.
-Torno subito- affermai facendo capire che l'avrei accompagnata davvero fino al letto.
-Certo, Bill, fai con calma- disse lui di rimando pronto a ridere.La poggiai delicatamente sul suo letto, ormai dormiva.
-Se ti fosse successo qualcosa... io sarei morto, sai?- dissi finalmente riuscendo a finire la frase che iniziai qualche ora prima.~Mary.

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Tokio hotel~Nakama
ФанфікиMaria e i suoi amici seguono il loro sogno girando per il mondo cantando e suonando. Per puro caso, in America trovano una bella città dove stabilirsi ed iniziare una nuova vita facendo i conti con la vecchia. Maria riuscirà ad affrontare e lasciare...