Come and Rescue me.

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-Su, Bill, non piangere ora- disse Alex dandogli forza.
Ma lui non stava piangendo, la guardai e avvisi la testa, stringendo Bill.
-Esco un po'...- avvisò Tom uscendo fuori mente il telefono gli squillava.
-Dove vai?- chiesi.
-A fumare- disse prendendo anche le sigarette.

Bill tornò dritto però con il viso coperto, in modo che riuscissi a vederlo solo io, aveva gli occhi lucidi e lo sguardo da bambino.
-Posso chiederti una cosa?- chiesi.
Lui annuì.
-...se io non fossi mai stata coraggiosa a darti quel bacio, tu non avresti mai avuto una cotta per me vero?-
-No, ormai ero già cotto di te, ci conoscevamo da mesi, quando successe questo- disse sedendosi.
Mi misi su di lui e ascoltai .
-Cosa successe dopo?- chiese Lety curiosa.
La guardai sorridendo per poi guardare Bill.
-Il giorno dopo, tu tornasti in Italia, io iniziai a sentirmi male, ero molto triste, ma riuscii a non pensare più a te, dedicandomi alla musica per finire dove sono ora-
-E io, dall'Italia, nel 2005 iniziai ad ascoltarvi e ad innamorarmi di voi- dissi.
-Woow- chiese Lety.

-Volete qualcosa da bere o da mangiare?- chiesi.
-Una birra- dissero in coro Tom, che tornò poco prima, Gustav e Georg.
Scossi la testa.
-Non cambierette mai- andai in cucina, aprii il frigo, presi tre birre e le misi sul tavolo, presi l'apribottiglie e le aprii.
-Venite a sedervi!- esclamò come se fossero dei bambini.
Loro entrarono nella stanza e si misero seduti comodi sulle sedie grigie mentre le altre non vollero niente.

-Mary, mi ha chiamato Mamma... chiede se settimana prossima possiamo tornare per qualche giorno lì, ti va?- chiese Vale.
Sgranai gli occhi.

No. Non dovevano partire.
Il piccolo sarebbe morto ed io non potevo che succedesse.

-Non lo so... lo ha chiesto anche a me, le ho risposto che avrei parlato prima con voi, poi si vedrà...- dissi bevendo un po' di birra.
-Mary non bere, lo sai che ti fa male...- disse Bill.
Io mi misi a tossire ed ingoiare un altro sorso.
-Ti fa male!- disse Vale strappandomi la bottiglia di birra dalle mani.
-Hey?- dissi.
-Hey un cazzo... piantala di fare la bambina, io, te e loro quattro fra tre giorni partiremo per la Sardegna e non me ne fotte un cazzo se non vuoi. Basta che la smetta di fare la bambina- mi sgridò lui indicando Bill, Lety e Dany.
-Ascolta Vale, se sono così menefreghista nei suoi confronti, è perchè lei lo sia stata con noi, lo sai bene-
-No. È nostra madre ed io desidero vederla. Ne hai bisogno anche tu di vederla. E poi pensa a Lety e a Dany, vorranno vedere i loro parenti, no?- disse ancora appoggiando la bottiglia sul tavolo.
-Hai ragione... sono stata un po' egoista- dissi prendendomi per il polso e portando la mano al petto.
-Un po'?- chiese sempre lui.
-Il tanto giusto- risposi mantenendo il tono.
Vale mi mandò a quel paese e se ne andò via.
-Mary mi spieghi perché non vuoi vedere tua madre- chiese Lety .
-Perché a lei non fotte nulla di me... e a me non me ne fotte di lei- dissi cercando qualcosa, da buttar giù, dal frigo.
Dovevo mentire pur di non rivelare la visione.

Tom mi mise una mano sulla spalla.
-Hai visto qualcosa e hai paura? Va bene, ma non ci mentire- disse lui.
-N... no, è per mia madre, no... non la voglio vedere- balbettai.
-Piccola... si vede nei tuoi occhi, non sia per tua mamma che stai così- disse Bill costringendomi a guardarlo in faccia.
Io chiusi gli occhi in modo che nessuno potesse leggerli.

-Mary... qual'è la vera ragione?- chiese Georg.
-Nessuna... non voglio tornare in Italia e basta- risposi mordendo il labbro che iniziò a tremare.
Lety mi guardò male come per dire "smettila di mentire".
-Va bene, però farà male saperlo- dissi guardando Dany e Lety.
Loro annuirono.
-Se parti con noi, perderai il bambino- rivelai.
-Cosa?- chiesero in coro i ragazzi.
-Dovevi dirmelo subito!- mi sgridò lei.
-Cazzo, non ci voleva- affermò Alex.
-Dovrebbe esistere un modo per far sì che non si avveri...- pensò ad alta voce Sarah.
-Potrebbe esistere un modo per ingannare il tempo, ma se deve accadere, accadrà- dissi pensandoci.
-Dici?-
-Partiremo prima, torneremo prima di quando in realtà dovevamo partire- consigliò Lety.
-E verremo anche noi così è sicura che la visione non si possa avverare- disse Ria.

Annuii ma mi bloccai, guardai Bill, era seduto per terra con il cucciolo che gli leccava la scarpa, lui non guardava nessuno e niente, pensava.
Era strano, lo chiamai più volte, ma non rispose, ci provò anche Tom, ma niente, lo chiamammo un po' tutti, ma lui non si muoveva, non reagiva.
-Oh mio Dio... sto svenendo...- feci finta di svenire cadendo su Lety.
Niente, non si mosse.
Era strano, troppo strano.

Mi rialzai da terra alzando anche lei, osservando Bill che non batteva ciglio.
Poi lui si alzò ed andò ad aprire la porta, poco dopo entrò Vale con un labbro rotto.
-Che cazzo è successo?- chiesi andandogli contro.
-Niente. Una guardia del tuo ex mi ha rotto il labbro... lui è qui e ti sta cercando- disse lui.
Gli mollai il viso e chiusi gli occhi per poi riaprirli pieni di lacrime.
-Cosa?- urlammo tutti.

Scivolai sulle ginocchia, cadendo davvero, lasciandomi trascinare dalla tristezza.
-LASCIATEMI VIVERE IN PACE!- gridai con quel poco di voce che avevo.

Iniziai a piangere, un pianto silenzioso, Bill si risvegliò, tornando sulla terra, e mi abbracciò.
-Devi resistere, noi siamo qui con te- disse.
-Bill, non ce la posso fare, mi sta uccidendo da dentro- risposi.
-Sapere che lui potrebbe farvi del male e che ogni volta che mettiamo piede fuori dalla porta possiamo morire, mi uccide!- piansi.
Lui mi calmò abbracciandomi.

Bill.
-Tom, andate a preparare le valigie, si parte domani, non voglio vedere mia sorella in questo stato per altri tre giorni- sussurrò Vale.
Non aveva tutti i torti, sua sorella stava soffrendo.
Gli altri poco dopo se ne andarono e lei si addormentò tra le mie braccia.
Portai la mia bambina a letto e la coprii.
Nel mentre chiamai Stephen per iniziare i lavori.
Lui riuscì a risolvere tutto in fretta e in cambio io gli dovevo un piccolo favore, cose per la figlia.

Era sera, cenai solo, visto che sia Mary che Pumba dormissero.
Mi misi a guardare la TV ma mi squillò il telefono.
-Hey?-
-Ciao, amore, come stai? Tutto bene?-
-Dio, mamma, ciao! Sì sì, tutto bene, domani partiamo per l'Italia, magari uno di questi giorni passiamo a salutarti-
-Davvero? Che bello, Bill. E Tom?-
-Non lo so, io sono a casa mia, l'ho visto e sentito prima, so che doveva uscire con Ria e i ragazzi-
-Okay, allora ti lascio riposare. Ciao Bill, ci sentiamo domani, da' un bacio a Mary-
-Va bene, ciao Ma'- chiusi.

Si sentì "Scream" in sotto fondo.
Era il telefono di Mary.
Lo presi leggendo un numero non salvato e risposi.
Temevo che fosse quel bastardo.
-Hey?-

~Mary.

Tokio hotel~NakamaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora