-Ciao, benvenuta. Da quanto tempo! Forse, una settimana? Fammi ricordare... ah già, da quando ti sei buttata giù dalla barca, puttana- urlò il castano tendendo la pistola verso mio marito.
-Luis... ti prego, non farlo!- supplicai con le mani in avanti.
Lui puntò la pistola verso di me e rise.
-Dimmi un po'. Come hai fatto a camminare così tanto con le gambe ferite? Ti conviene spiegarlo anche a Bill, visto che è ferito...- disse.
Bill lo guardò confuso.
-Non sono ferito- smentì lui.
Guardai Bill, non era ferito.
Luis si mise a ridere e sparò alla gamba di Bill, che cadde a terra.
Urlai il suo nome ma Luis mi fermò puntandomi la pistola al petto.
Bill si mise in ginocchio e cercò di far ragionare Luis, ma tanto non gli dava retta.
Provò a parlarci ma Luis continuava a ridere.
-Allora, tu mi hai rotto i coglioni. Prendo la mia futura sposa e me ne vado, okay?!- disse stringendo un braccio attorno alla mia vita.
-No. Sono già sposata con lui- mi ribellai.
-Quei due bimbi sono miei figli e tu non ci separerai mai più- urlai.
-Hai ricordato?- chiese Bill sorridendomi.
Annuii.
-Ti amo- dissi.
-Ti amo- disse.
Ci guardammo negli occhi, tutto sparí, c'eravamo solo io e lui.
Noi due per sempre insieme.
Solo noi.Dimenticai di avere la pistola di Luis puntata su Bill e i bambini.
Nei suoi occhi vedevo i miei, che in quel momento ricordavano tutto.
Avevo miei veri ricordi, del mio passato e del presente, potevo amarlo ancora di più.Nel suo bellissimo sguardo vedevo quel bimbo della viola, quel ragazzino che baciai da piccola, il mio principe, quel ragazzino con i capelli sparati la voce da Dio, quel ragazzo dai capelli corti e neri, che crescendo se li fece sparati e fece innamorare milioni di ragazze, sempre truccato anche avendo vent'anni, quel ragazzo dai capelli biondi e lunghi, e quello steso ragazzo biondo con i capelli corti, quel ventiseienne che avevo sposato.
Quel bellissimo ragazzo che ho visto crescere dalle foto e dai video, lo stesso Bill Kaulitz che a distanza di dodici anni mi amava ancora.Abbassai lo sguardo sulla bimba.
Era la coppia esatta di Bill per la boccuccia e la voce, anche lei aveva qui occhioni color cioccolato, con le guance rosee.
Con il nasino piccolo come il mio e i capelli chiari come quando ero piccola.
Il suo sguardo ricordava amaramente vecchi momenti, ma faceva riaffiorare i migliori della mia nuova vita.
Le sue manine erano piccine e le piaceva mettersi gli anelli del padre.Guardai il bimbo, lui assomigliava sempre più a me, aveva i miei stessi occhi e il mio stesso sguardo e modo di fare, il mio stesso carattere fragile e dolce, le sue labbra erano uguali a quelle del suo papà, come la passione per la musica.
Il suoi capelli erano chiari come quelli di Jazmine.
Aveva il mio stesso neo sullo zigomo destro, era così carino.
Le nostre fan si erano innamorate di entrambi i gemelli, anche se alcune li odiavano ed erano gelose di me.La voce di Luis che urlava il mio nome mi fece tornare al presente.
Quella pistola, così letale, puntata su due bimbi di otto mesi.
-Scegli- urlò lui.
Lo guardai impotente.
Lui mi fulminò con lo sguardo.
-Ti prego...-
-SCEGLI!- mi interruppe urlando.
-Ti pago se vuoi, ma non far male a nessuno dei tre, prendi me e basta. Io e te. Loro tre, no, lasciali liberi- dissi piangendo.-No...- urlò Bill piangendo.
-Non mi ingannerai più!- affermò spingendomi indietro.
Persi un battito restando a bocca aperta.
Mi aveva rifiutata, preferiva ucciderli.
Luis sorrise, tolse la sicura alla pistola e sparò un colpo.
Chiusi chi occhi dalla paura del rombo.
Bill, Thiago o Jazmine, chi cazzo ha colpito, porca puttana?Aprii gli occhi, l'unica cosa che vidi, fu il sorriso di...
~Mary.
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Tokio hotel~Nakama
FanfictionMaria e i suoi amici seguono il loro sogno girando per il mondo cantando e suonando. Per puro caso, in America trovano una bella città dove stabilirsi ed iniziare una nuova vita facendo i conti con la vecchia. Maria riuscirà ad affrontare e lasciare...