Arrivò febbraio, c'era parecchio freddo.
Non me lo immaginavo così; pensavo che in Francia facesse più freddo, mentre la verità era l'esatto contrario: in America si congelava.
Passammo i primi giorni fra feste, party, prove, concertini.
Era la cosa più bella del mondo, la mia bellissima famiglia, che stava crescendo, a festeggiare tutti insieme fino a tardi.
Mancava molto poco alla nascita dei gemellini e tutti li attendevano con ansia.Il 24 febbraio, noi dei Nakama ci mettemmo a fare dei video per rispondere alle domande delle fan, così come il giorno dopo.
Finimmo il video alle sette di sera.
Denise e Vale, tornarono a vivere da zio Steve, eravamo tutti felici.
-Bella, vieni a mangiare- mi chiamò Bill.
-Amore, arrivo- risposi scendendo le scale.
-Piccola... un gradino alla volta, fa' piano- mi ricordò lui allungando la mano verso di me per aiutarmi.
Mi fermai un attimo a vedere la futura stanza dei bambini, c'erano già due culle sterili chiamate incubatrici, i bambini sarebbero nati comunque prematuri di qualche settimana e bisognava tenermi là, giusto per essere sicuri che stessero bene.
Accarezzai la morbidissima copertina bianca in cotone che aveva fatto Simone per i bambini, era meravigliosa, e sorrisi.
Bill mi raggiunse, mi diede dei baci sulle spalle ricordandomi che la cena fosse pronta ed andò a tavola.Arrivai in cucina e mi sedetti affianco a lui, iniziamo a mangiare guardando la TV.
Finito di mangiare, chiamai mia madre che non sentivo da tanto, giusto per togliermi lo sfizio.
-Hey, ciao, mamma-
-Ciao, tesoro, come stai?-
-Bene, tu?-
-Bene, che fai di bello? Come mai hai chiamato?-
-Niente, volevo solo sentirti-
-Okay, ora io vado. Ci sentiamo domani-
-Okay, ciao- chiuse.Va bene...
Bill era sul divano, mi misi affianco a lui, poi però si fece troppo tardi e andammo a dormire in camera.
La mattina dopo fu abbastanza tranquilla, a parte per il fatto che non mi sentissi per niente bene.
-Buongiorno, piccina- mi baciò poi vedendo una smorfia di dolore sul mio viso si staccò domandando che cosa stesse succedendo.
-Amore. Non mi sento molto bene, Aiih- mi venne una fitta alla pancia, una contrazione e poi un'altra.
-Amore, ce la fai a salire in macchina da sola?- chiese, provai a camminare ma mi riusciva difficile senza appoggio.
Allora lui mi prese sotto braccio e mi aiutò a scendere le scale ed entrare in macchina, dopo qualche minuto eravamo lì, in sala d'attesa, faceva sempre più male ma Bill era con me ed io ero più tranquilla.Le contrazioni si facevamo più forti e con meno distanza di tempo.
Lui chiamò il fratello e Vale, che avvisarono gli altri che fossimo in ospedale, arrivò il mio ginecologo che confermò la mia teoria, Bill sorridendo mandò un messaggio al fratello che in un lampo arrivò in ospedale.
Un'infermiera mi aiutò a mettere una sorta di camice e mi fecero sedere sulla sedia a rotelle.Per fortuna avevo Bill che mi teneva la mano, avevo una paura assurda, tremavo e mi contorcevo dal dolore delle fitte.
Dopo qualche ora d'agonia, mi inietarono l'anestesia epiturale in modo che sentissi meno dolore.
Non ero ancora arrivata alla dilatazione richiesta perciò dovevamo attendere i giusti centimetri ed era una vera e propria sofferenza.
Aspettammo qualche ora e mi portarono in sala parto, con l'aiuto di Bill e del dottore mi coricai sul lettino.Le infermiere aiutarono Bill a mettersi la maschera e una sorta di camice così che potesse prendermi la mano e tenerla forte.
Mi baciò cercando di tranquilizzarmi ma la paura stava prendendo il sopravvento.
Mi fecero iniezioni di morfina dalla schiena il che mi aiutò a sentir meno dolore dato che la prima iniezione non avesse fatto molto effetto.Lui era affianco a me tutto il tempo e quando uno dei due bambini iniziò a muoversi, fu il primo ad accorgersene poiché tenesse la mano sulla mia pancia.
Faceva male, ma alla fine ne fui contenta di soffrire così, stavo per avverare uno dei miei sogni, mi sentivo orgogliosa di me stessa, mi sentivo unica, forte, speciale, come se esistessi solo io al momento.
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Tokio hotel~Nakama
FanfictionMaria e i suoi amici seguono il loro sogno girando per il mondo cantando e suonando. Per puro caso, in America trovano una bella città dove stabilirsi ed iniziare una nuova vita facendo i conti con la vecchia. Maria riuscirà ad affrontare e lasciare...