Ricordi molto remoti.

141 9 0
                                    

-Noi da piccoli siamo stati in Germania, sapevate?- disse Dany sorseggiando del succo di frutta.
-Davvero? Quando e dove?- chiese Gustav.
-D'estate... probabilmente nel 2003 o 2004... io ero parecchio piccolo, non ricordo la città- disse Vale e sua sorella annuì.
-Come mai siete andati in Germania?- chiese Alex.
-Quando eravamo piccoli siamo andati lì per farci un viaggetto, io ho pochi ricordi di ciò per via di un piccolo incidente, ma ricordo di esserci stata- disse Mary.
-Cosa ricordi?- chiesi curioso.
Lei sorride ed iniziò a fare girare il suo anello, segno di nervosismo.
-Che avevo incontrato un bambino molto carino con i capelli neri. Non mi ricordo il suo viso né il suo nome, ma ricordo che lui fosse speciale...-
-E come mai te lo ricordi?- chiese Ria curiosa.
-Lo ricordo perché fosse molto gentile con me, mi aveva aiutata in qualcosa- rivelò un po' triste.
-Io ricordo che quel bambino fosse più grande di noi. Era un po' strano, era truccato ed indossava le maglie nere...- disse Dany.
-È vero, me lo ricordo anch'io questo! Era completamente dark ed aveva un piercing... un piercing!- esclamò Mary pensando dove avesse il piercing.

Non può essere lei, quella bambina.

-Il piercing... ma certo! Nel sopracciglio!- esclamò Dany indicandoselo e sorridendo.
Mary lo guardò ed annuì, sgranai gli occhi guardando i presenti.
Sarah e Alex guardarono me seguite da Tom e tutti gli altri.
Mio fratello poi scosse la testa.
-Oh mio Dio... non sei tu la bimba che Bill e Georg raccontavano fino allo sfinimento, vero?- chiese.

Mary.
-Oh Cristo, non lo so... io non ricordo niente- rivelai.

"-Sai, sei carina, questo fiore l'ho colto per te, è una viola, è bella come te-
-Oh grazie, marito-
Lui sorrise, mi ricordo solo il sorriso, niente occhi niente faccia, solo dei ciuffi neri.
-Questo è per te, è un porta chiavi, è per ricordati sempre di noi...-
Mi diede un porta chiavi nero con un simbolo, simboleggiava una stella e un sole."

-Cosa hai visto?- chiese Bill reggendomi per i fianchi.
-Aspettami qua, ho ricordato qualcosa- scappai in camera, aprii la mia borsa a tracolla e presi il ciondolo con quel simbolo, il sole e la stella che avevo attaccato alle chiavi della mia cassaforte, adoravo quel portachiavi.
Lo strinsi forte al petto e lo portai giù.

-Cosa hai in mano?- chiese Lety.
-Uno di voi mi ha regalato questo?- chiesi mostrando il ciondolo.
-Oh Dio! Stai scherzando? Sei davvero tu!?-
Georg era parecchio stupito, lo disse alzandosi con una mano sulla fronte e con l'altra prese il piccolo cosetto in mano osservandolo.
-Di me... non ti ricordi niente?- chiese Bill.
-Sì, una cosa, mi hai regalato una viola dicendo "è bella come te" o qualcosa così?- chiesi sorridendo.
Alle mie parole gli si illumirarono gli occhi e mi sollevò in braccio, mi fece fare un giro su se stesso e sorrise.
-Sei davvero tu! Ti ho cercata dappertutto, ti giuro!- disse Bill mettendomi giù.
-No aspetta, lei è la bimba di cui avevi una cotta più di dieci anni fa?- chiese Tom, Bill annuì ridendo.
-É una cosa assurda!- esclamò lui di rimando.
-Bill... ma quanto sei fortunato, eh?- disse Sarah.
Lui rise e mi abbracciò.

-Dai, raccontatemi qualcosa- li implorai.
-Okay, ci siamo conosciuti d'estate, ero in giro con Georg al parco. Una bimba, molto bella, dai capelli neri mi passò davanti, lei rideva mentre un bambino la rincorreva. Noi ci fermammo a guardarla ed iniziammo a ricorrervi, ti volevo conoscere sì o sì. Allora iniziai la presentazione: "ciao, io sono Bill, come ti chiami?", tu sorrisi e con una voce melodiosa risposi " Maria, chiamami Mary".  Ci conoscemmo un po' poi io iniziai a prendere un cotta, una cotta molto forte, che sparì dopo qualche anno, il giorno di cui ti ti ricordi è un giorno speciale...- si girò e si mise a sorridere all'amico.
-No, dai Bill... non puoi raccontarglielo, sei un infame!- scherzò Tom
-Dai, cosa è successo?- chiesi curiosa.
-Presi una viola, la più bella che c'era e te la diedi dicendo quella frase, tu sorrisi e tu mi guardasti con quei occhioni chiedendomi "Bill, mi vuoi bene?". Io guardai il cielo e risposi ...-
-"Certo, principessa"- lo interruppi.
-Stai ricordando!- sorrise Georg.

-Esatto, poi tu mi feci girare verso di te e mi stampasti un piccolo bacio sulle labbra, un bacio da bambini, ma grazie a quel bacio, io sono riuscito ad uscire dal...- gli scese una lacrima.
-Della depressione, lo sapevo, era per una cotta che smisi di tagliarti, non solo perché ti aiutò tuo fratello- dissi incrocciando con le mia ditta fra le sue.
-Perciò tu e Bill, vi conoscete da tanto...- disse Vale grattandosi la nuca.
-Beh Mary, hai sempre creduto nell'amore a prima vista- rise Lety.
-Già... ma non pensavo che fosse così bello il mio passato- risposi scherzando.

-Perciò io ricordo solo il giorno del bacio?- chiesi.
-Ed è importante solo per quello?-
-No, successe anche altro... la tua mamma mi regalò una felpa, la felpa era di tuo fratello maggiore, gli stava larga e allora la regalò a me, ma poi di notte ci coricammo sull'erba a guardare le stelle-
Fece una pausa.
-Tu mi avevi detto "Sai quando sarò grande voglio rincontrarti e stare sempre con te", io da grande ingenuo, ti proposi di sposarmi e tu accestasti...-
-"Grazie, da oggi saremo marito e moglie, ti voglio bene marito " e tu risposi "Ti voglio bene moglie"-
lo interruppi ancora e lui sorrise di nuovo.
-Non avrei mai immaginato che ci fossimo incontrati fin da piccoli: amo il destino!- dissi cercando di non sembrare una pazza.
Ma Bill mi abbracciò forte appoggiando la sua faccia sulla mia spalla.
-Non immagini nemmeno per quanto ti abbia cercata. Ho passato anni aspettando di trovarti, ma più i giorni passavano e più io perdevo la speranza- disse.
Aveva la voce rocca stava per piangere.
Lo strinsi più forte.

Se solo mia madre non avesse fatto ciò che ha fatto, io sarei stata sempre con te.

-Sarò sempre con te, è una promessa ed io mantengo sempre le promesse- sussurrai.

~Mary.

Tokio hotel~NakamaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora