Un regalo per te.

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Era il corpo di Bill, ma la faccia era piena di liquido rosso, sangue e zoppicava.
-DIO, BILL, CHE CAZZO È SUCCESSO?- urlai.
Lui si mise a ridere.

Che cazzo ha da ride?

-Amore, era solo uno scherzo... questo è rossetto, il tuo rossetto- disse mostrando il rossetto che aveva in tasca, probabilmente me lo aveva preso poco prima di correre via.
-Bill, sei un coglione! Ho perso almeno 15 anni di vita...- dissi spingendolo via mentre cercava di abbracciarmi.
-Scusa... era solo uno scherzetto innocente- disse pulendosi il viso con dei fazzolettini, ridendo.
-Bill Kaulitz... se non ti amassi, ora avresti il naso rotto e saresti in ospedale dai pugni che ti avrei dato- dissi aiutandolo a pulirsi.
Lui rise.

-Che vuoi fare ora?- chiesi.
-Mmh... fammi pensare: lì no che ci sono giornalisti, lì no che ci sono troppi ragazzini... andiamo lì, ci sono miei amici, okay?- indicò l'autoscontri che scartò, indicò un'altra giostra che scartò e poi infine indicò delle montagne russe.
-Hahaha... tu stai scherzando, vero?- chiesi.
-Nein- rispose.
-...io ho paura di quelle cose...- confidai.
-Anche io di quella cosa che salta, però ci sono salito. Quindi... forza!- disse trascinandomi verso la cassa, comprò due biglietti ed aspettò che si fermasse.
-Saliamo al numero 1!- affermò
Lo guardai quasi impaurita.

-Ami così tanto la tua nascita o è per essere il primo a morire?- chiesi sarcasticamente cercando di nascondere la paura, cosa che non mi riuscisse tanto bene dato che mi tenessi stretta a lui.
-Entrambi!- rise.
-Ma moriremo...- mi lamentai impaurita.
-Tranquilla, abbiamo la cintura di sicurezza ed è improbabile che si spezzi!-
-Improbabile, non impossibile?- lo guardai tremando.
Lui sorrise solamente facendomi salire la paura.
-Hey, andrà tutto bene. Finché ci sarò io, non ti accadrà nulla- mi diede un bacio sulla tempia e mi strinse.
Sorrisi e ricambiai l'abbraccio.
Salimmo, alla fine non era così paurosa, andava veloce ma non più veloce delle altre giostre.

-Andiamo a mangiare?- chiese lui sbadigliando.
-Okay... che ora è?- chiesi.
-Quasi le 14. Dai, principessa, andiamo!- disse prendendomi per mano e tirandomi.
-Hey, piano!- urlai mentre lui mi trascinava correndo.

Perché aveva la mania di correre da una parte all'altra?
Avevo deciso di fargli un regalo, qualcosa che gli ricordasse ciò che fosse stato, per farlo sorridere sempre, ma le ispirazioni non arrivavano al mio cervello perciò l'idea restava tale.
Entrammo in un ristorante e mangiammo, mangiammo di tutto e ovviamente le foto per Istagram non mancarono.
Ci divertivamo tantissimo insieme.
Uscimmo dal locale e vidi un negozio di giocattoli.
Mi venne in mente immediatamente l'illuminazione di cercare lì dentro, perché in quel negozio c'era qualcosa che mi chiamasse a gran voce.
-Bill. Aspettami qua, voglio vedere una cosa...- dissi e lui annuì.

Entrai, iniziai a girare per un po' cercando quel qualcosa, avevo una mezza idea di cosa prendere.
Appena lo trovai, lo presi e mi diressi subito verso la cassa.
-Grazie, arrivederci- mi salutò il commesso dopo che pagai.
Uscii fuori sorridendo, Bill era di spalle con le mani dietro la testa, nascosi il regalo dietro la schiena e lo chiamai, lui si girò e mi sorrise.
-Ho una cosa per te, pasticino- dissi dolce.
Non ero una persona da nomignoli però ogni tanto era divertente chiamarci così.
-Umh, che cosa, fragolina?- rispose curioso guarda domi.
Gli tappai la bocca con un bacio e ridacchiai.
-Ora, chiudi gli occhi- ordinai.
Lui ubbidì sorridendo.

Presi le sue mani e gli misi la scatola del gioco sulle braccia.
-Apri- dissi.
Lui aprì gli occhi e appena vide l'aereoplanino si mise ad urlare.
-Jumbieeeeeeeeee 2!-
A quella reazione scoppiai a ridere, non potevo farcela!
La mia parte da fan aveva preso il controllo, quella voce, quella scena.
No, non potevo farcela!
Mi abbracciò ridendo poi mi ringraziò e mi baciò.
Era felice.

-Non usarlo nelle zone al chiuso- mi raccomandai ridendo.

Andammo in giro ancora un po', poi andammo al parco vicino a casa, dietro c'era il bosco.
Era il parco del sogno.
Ci sedemmo per terra, lui aprì la scatola e prese il gioco, iniziò a girarlo e rigirarlo.
Continuava a ringraziarmi.
-Vuoi continuare a parlare o lo vuoi provare?- chiesi scherzando appoggiandomi alla sua spalla con le braccia sotto al mento.
Lui sorrise ed accese l'aeroplanino.
Iniziò a farlo volare qua e lá.

Il tramonto era già qui di fronte a noi, bellissimo, con i suoi raggi, il sole colorava ogni nuvola, era tutto perfetto, eravamo seduti uno affianco all'altro, lui giocava con le mie dita mentre io lo guardavo.
-Ti amo, piccola- sussurrò.
-Ti amo, piccolo- sussurai.

Bill.
Era notte.
Pensai che fosse ora di rientrare.
-Piccola, è ora di tornare a casa... piccola? Amore?- la guardai, era appoggiata alla mia spalla e dormiva beatamente.
Le sfiorai le labbra facendo crescere il desiderio.
-Dio mio...- sussurrai mordendomi il labbro per resistere ai miei stessi pensieri.
Dovevo aspettare, lei voleva aspettare un po' ed io dovevo aspettare.

Chiamai Jack.
-Amico, ho avuto un imprevisto puoi venire a prenderci?- domandai.
Dopo esserci messi d'accordo, accettò e chiuse.
Arrivò in un minuto, presi la mia ragazza ed entrai in macchina.
-Portaci a casa sua- dissi a voce bassa per non svegliarla.
-Sì, ma ricordati ciò che hai promesso- rispose il mio amico.
-Tranquillo, te la presto, basta che non me la rovini!- risposi sarcastico ma non del tutto.
-Tranquillo- mi fece l'occhiolino dallo specchietto retrovisore e sorrise.
Arrivammo a casa sua e la presi in braccio.
Bussai alla porta e mi aprì Lety.
-Dorme?- chiese vedendo la sua migliore amica sul mio petto.
Annuii.
-La metto a letto e me ne vado- dissi e così feci.
Lei mi sorrise e mi fece passare.


-Buonanotte, amore mio- le diedi un bacio sulla fronte, me ne andai fuori per entrare in macchina con Jack tornando a casa.
Avevo da organizzare delle cose per lui.

~Mary.

Tokio hotel~NakamaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora