È una promessa.

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Coprii la bella ragazza col lenzuolo e mi ci sedetti affianco.
Ormai dormiva beatamente.

Se solo fosse facile dirti che ti amo e che senza di te non riuscirei più nemmeno a respirare, sicuramente te lo avrei già detto.
Lo avrei già detto mille volte!

Guardai il piccolo angelo agitarsi in modo strano.
-Hey, calma, hey... è solo un incubo, tranquilla- le dissi accarezzandole la spalla.
Lei si mise a gridare un nome: Luis.
Alzò il busto sgranando gli occhi, l'abbracciai d'istinto e lei si mise a piangere sul mio petto.

Mary.
C'era un parchetto per bambini, più lontano c'era un boschetto, da cui provenivano delle urla e dei lamenti, sentivo chiamare il mio nome, non riconoscevo la voce.
Trovai una casetta, il mio corpo si muoveva senza il mio controllo, aprii la porta, vidi una vecchia conoscenza, il ragazzo era Luis.
-Ciao bellissima, non ci vediamo da un po', vedo che sei cresciuta!- disse il ragazzo castano, era più muscoloso e più alto di quanto mi ricordassi.
-Lu... Luis... che fai?- dissi indicando la pistola, non era puntata su di me ma su un altro ragazzo e due bambini.
-Lo hai riconosciuto?- chiede indicando il ragazzo che stava inginocchiato poco distante da noi.
Io scossi la testa.
-Bene Bill, saluta il tuo amore!- disse Luis togliendo la sicura alla pistola, mi girai e lo riconobbi subito.

-No! Amore mio, no!- dissi lacrimando.
-Sh sh sh... tu stai con me, non con lui!- ridacchiò Luis dando un colpo a Bill per farlo cadere a terra.
Il biondo perdeva sangue dappertutto, era pieno di ferite.
Teneva in braccio due bambini.
Una bimba, che rideva, mostrando gli stessi occhi di Bill, e un bimbo che piangeva, lui aveva i miei occhi, era molto simile a me.
-Scegli, lui o lei?- puntò la pistola alla testa dei bambini.
-Luis... non farlo- piansi.
Rise e sparò ad entrambi.
-No!- gridai in preda al panico e alla sofferenza.

Bill si alzò ed iniziò a picchiarsi con Luis mentre io presi i cadaveri dei miei bambini e li strinsi a me.
Alzai lo sguardo e vidi Bill cadere per terra.
-BILL- urlai alzandomi edallungando la mano verso di lui mentre lui la tendeva verso di me.
Tutto andava al rallentatore, come se fossimo in un film.
I nostri sguardi pieni di paura e di tristezza, i nostri visi rigati dalle lacrime e le nostre mani che mai si sarebbero toccate per via della distanza.
-Bang!- rise Luis premendo il grilletto.
Vidi il corpo di mio marito cadere senza vita con un buco sul petto.
-LUIS!-

Mi svegliai, Bill mi stava abbracciando ed io piangevo.
-Era solo un sogno. Tranquilla, è tutto finito- sussurrò accarezzandomi i capelli.
Poco dopo arrivarono anche gli altri allarmati.
Li guardai spaventata e mezzo confusa.
-Cos'erano quelle urla?- chiese Tom.
Non pensavo che si fossero sentite fin giù.
Che avessi urlato, ne ero sicura
-Ha avuto un brutto sogno... ora è tutto okay- rispose Bill tenendomi stretta a lui.
Tom e Ria annuirono.
-Ah... nel sogno hai urlato un nome... tipo Luis. Chi è?- domandò Bill.
Abbassai lo sguardo leggermente incredula del fatto che avessi urlato proprio il suo nome anche nella realtà.
Tra milioni di grida nel sogno, proprio quella si era sentita.
-Bill, te lo spiego dopo-
-...se vuoi noi andiamo- disse Tom.
-Tranquillo, possiamo parlare dopo...- dissi.
Non mi ascoltò ed uscirono dalla stanza.

Bill mi guardò come dire 'beh ora siamo soli'.
-Lu... is è un mio ex ragazzo, lui continua a perseguitarmi, non vuole che mi metta con nessuno oppure lo uccide. Nel sogno ha ucciso mio marito e due bambini, credo siano i figli miei e di quel ragazzo- spiegai
-Come mai vi siete lasciati? È lui che ti piace?- chiese calmo tornando alla realtà.
Scossi la testa.
-Lui anni fa mi ha chiesto di metterci, a me lui piaceva, perciò ho accettato. Dopo due settimane mi ha rapito e mi ha portata in un vicolo di notte, li mi ha violentata. Io credevo fosse normale e che un giorno mi sarebbe piaciuto tutto ciò ma la situazione peggiorava e lui tornava da me ubriaco ed aggressivo. I giorni passarono e per 5 mesi la storia fu la stessa. Ero come una prigioniera, di giorno mangiavo e chiamavo i  miei parenti per farli stare tranquilli e di notte diventavo la sua... la sua bambolina- dissi con gli occhi vuoti.
-Come ne sei scappata?-
-Mio fratello maggiore scoprì ciò che Luis mi stava facendo e lo denunciò. Tutto ciò fu inutile perché Luis scappò, è impossibile trovarlo perché è in continuo spostamento e mi segue tutto il tempo... io lo odio, non lo sopporto! Non ce la faccio più. Appare sempre dal nulla e combina sempre qualche stronzata per rovinarmi la vita!- piansi e lui mi abbracciò coccolandomi.
Volevo restare là.
I miei occhi piangevano ma il mio cuore era felice e tranquillo, forse Bill sarebbe riuscito a calmare tutte le tempeste e a far tornare la pace dentro di me.

-Io ti voglio bene, Mary! Ti prometto che niente di tutto questo succederà di nuovo. È una promessa: nessuno ti toccherà senza il tuo permesso, mai più!- me lo disse con un tono serio, era sincero.
Desideravo solo che lui stesse al mio fianco, per sempre.
-Promesso?- domandai porgendo il mignolo.
Lui, con il suo mignolo, strinse il mio.
-Promesso!-

~Mary.

Tokio hotel~NakamaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora