Un segretto da nascondere

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-Ti amo anche io. Scusa per prima, sono stata una cretina- dissi.
-Scusami tu... tutto colpa di una scommessa con Tom- rispose stringendomi forte.
-Un scommessa?- Bill guardò il fratello sgattaiolare via.
-Con mio fratello?- chiese alzandosi in piedi.
-Ops...- sussurrò Georg sapendo la reazione che Bill avrebbe avuto.
-Sì, abbiamo scommesso 50 dollari per chi ti avrebbe fatto arrabbiare o ingelosire prima- spiegò mio fratello come se fosse qualcosa da niente.
-Bene, ha vinto Tom- Bill prese il braccio del fratello e si rinchiuse in una stanza con lui.
-CAZZO, TOM, HAI SCOMMESSO 50 DOLLARI DEL CAZZO PER FARMI INCAZZARE?-
Ci fu una pausa.
-Finisce male- sospirò Georg scuotendo la testa.
Gustav si mise sul divano affianco a lui e buttò la testa all'indietro.
-Sono sempre così-
-TOM, TI ODIO-
Bill uscì dalla porta mentre Tom rimase lì in quella stanza, si sentivano come dei colpi e Ria andò a vedere.

Bill si mise sul divano e Pumba gli salì sopra, lo leccò e gli abbaiò per un po'.
-Pumba, hai visto cosa ha fatto?- chiese accarezzando il cane, esso si mise di nuovo ad abbaiare.
-Dovevo dirglielo, così ora imparerà... credi che abbia esagerato?- chiese al cucciolo

-Bill, dicendogli 'ti odio' hai esagerato, molto- disse Georg.
-Cazzo, scommettere sul mio stato d'animo per 50dollari... a cosa serve scommettere per farmi INCAZZARE?- alzò la voce sull'ultima parola.
Dalla porta spuntò Ria con un parchetto di fazzoletti, era incazzata.

Si avvicinò a Bill e gli ringhiò di tornare da Tom a chiedere scusa, Bill rifiutando, si beccò uno schiaffo.
-Hey, non toccarlo. Ha esagerato sì, ma se non vuole fare pace ora, lascialo- dissi bloccando il braccio di Ria.
-Lascia, Ria- spuntò Tom dalla porta aveva una mano sulle labbra mentre l'altra gli sanguinava parecchio sulle nocche.
-Tom!?- sussurrò Bill confuso.
Lui lo guardò e camminò verso fuori ignorandolo.
-Tomy- lo chiamò Bill seguendo il fratello con lo sguardo.
-Ha preso a pugni il muro, è la quinta volta in un mese- commentò Georg spiegando il sangue sulle noche del suo amico.

-Mi accompagni a cercarlo?- chiese il mio angioletto dopo qualche minuto.
Sorrisi ed annuii, mi alzò ed uscimmo mano nella mano dalla casa cercando Tom.
-C'è un posto speciale per Tom?-
Il biondo scosse la testa, alzò gli occhi al cielo poi annuì.
-Sì, c'è... il parchetto- disse, iniziò a correre.
Mi chiesi come facesse a correre così veloce, io non ci riuscivo eppure indossavo dei sandaletti leggeri.
Gli corsi dietro, era molto difficile stargli affianco, ma ci provai.

Arrivammo al parchetto.
Era impossibile affiancare Bill, aveva due metri e mezzo di gambe.
C'erano vecchi giochi arrugginiti, come scivoli, altalene e piccole giostre, al centro c'era una fontanella e a destra una collinetta che faceva uscire dell'acqua da un piccolo foro, l'acqua che scendeva si riuniva in un laghetto.
Tra i giochi arrugginiti, c'erano delle altalene e sopra di un sedile c'era un ragazzotto che si dondolava lentamente.

-Eccolo!- lo indicai e Bill sorrise.
-La nostra altalena- sospirò nostalgico.
Bill gli andò dietro e lo abbracciò forte.
-Perdonami, fratellino- sussurrò.

Tom.
Sentii delle mani fredde abbracciarmi da dietro.
-Perdonami, fratellino- sussurrò singhiozzando.
-Perdonami tu, sono stato un coglione, non mi servono 50dollari se poi perdo te... perdonami. Ti giuro che non lo farò più- dissi dispiaciuto, mi girai e lo abbracciai come se fosse stato il nostro primo abbraccio dopo mesi e mesi.
-Ti voglio bene ,Tomi- sussurrò il mio biondo preferito.
-Ti voglio bene anche io, Billy- sussurrai.
-Ahi ahi e voi due dovreste essere degli adulti maturi e ragionevoli?!- sospirò Maria ridendo.
Le feci la linguaccia facendo ridere il mio gemello.
-Oh cielo e tu dovresti avere venticinque anni, Dio mio!- rise ancora lei.

Tornati a casa ci furono tutti che si buttarono sopra noi tre, compresi i due bellissimi cognoloni.

Mary.
Ci mettemmo a giocare a parlare.
-Mary e Bill, se mai vi doveste sposare, quale sarebbe la ragione?- scherzò Georg guardandoci in modo strano.
-Georg... ma sei pazzo, stiamo a assieme da un giorno e già pensi a quello?- chiese Bill.
-Hey, spiegate anche a me- dissi fingendomi una bambina.
Lety si avvicinò e mi sussurrò all'orecchio.
"Sposarvi perché non siete stati... mmmh... abbastanza attenti ".
-...mi piacerebbe tanto sposarmi con lui, avere figli con lui... ma... non si può... Luis... lo ucciderebbe- dissi dispiaciuta, lui mi guardò triste conoscendo al storia, almeno per una parte.

Gli altri non avevano idea di chi fosse Luis.

-Mary, ma tu hai detto a Bill, la storia del bambino?- sussurrò Lety, io scossi la testa.
-E secondo te come faccio a spiegarlo?- chiesi.
-Bambino?- chiese Vale, tutti gli altri ripeterono chiedendo di cosa stavamo parlando.
-È una storia lunga...- dissi.
-Bill, come hai potuto metterla incinta così velocemente?- disse Tom scherzando.
-Tom!- lo richiamò Lety per farlo zittire.
-Giusto, non è possibile, è di un altro!- disse ridendo.
Abbassai lo sguardo e mi alzai in piedi, uscii dalla casa e mi sedetti sull'uscio del cancello, Bill mi venne dietro.
-Di che bambino parlavate?- chiese lui coccolandomi, sedendosi affianco a me.
-Ecco... un mese fa circa, eravamo a Parigi, Luis mi ha rintracciata. Mi ha trovata e mi ha violentata per l'ennesima volta. Però stavolta, mi ha lasciato incinta, ma non preoccuparti. Tra pochi giorni andrò in ospedale per abortire-
-Sei sicura sia la scelta giusta?- chiese.
-Io non voglio abortire, sono contro l'aborto... ma se questa creatura crescendo mi chiederà chi sia suo padre, io non saprei cosa rispondere. Credo che lei o lui ci soffrirebbe sapendo che sia figlio di un maniaco e frutto di uno stupro- risposi.
Lui annuì e sospirò guardando il cielo farsi scuro.
-Ti amo- disse baciandomi la tempia.
-E sarò sempre dalla tua parte- disse.
Annuii.

~Mary.

Tokio hotel~NakamaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora