Timidezza.

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Mary.
Bill guardava verso la porta, mi girai anche io e vidi i ragazzi fissarci, diventai ancora più rossa.
Non dovevano assistere a quella scena, assolutamente!
Avevo detto a Tom di andarsene ed era rimasto là con gli altri.
Ero in imbarazzo e volevo sotterrarmi mille metri sotto il mare.

Bill abbassò lo sguardo e sorrise, lo guardai e sorrisi anch'io, un po' titubante.
Non serviva dire nulla, dovevamo affrontare la situazione con lo stesso coraggio di qualche istante prima.
Tom si avvicinò al fratello e gli mise una mano sulla spalla.
-Finalmente ti sei deciso!- disse scoppiando a ridere.
Guardai gli altri, ero sempre più rossa, Lety mi guardava come per dire "ma sei davvero tu?".

Poco dopo, lei mi si avvicinò e mi guardò sorridendo.
-Dove hai trovato tutto quel coraggio?- chiese ridendo.
Era una bella domanda, forse dal desiderio.
Forse dalla curiosità o forse dalla situazione.
Alzai le spalle, mi misi una mano sulla mia guancia, essa scottava così mi misi a ridere.
-Non lo so...- sussurrai per poi tornare a ridere e corsi in camera mia.

Iniziai a scrivere in mille fogli, dopo essermi chiusa.
"Oggi, 17 Marzo, ho baciato Bill Kaulitz!".
Non dovevo essere così felice, lo avevo baciato due giorni prima eppure non riuscivo a contenermi.
Ogni foglio lo strappavo, lo appallottolavo e lo lanciavo in un angolo della stanza, creando una montagna di palle di carta.
Ero fottutamente felice.

Bill.
Guarda la ragazza affianco a me mentre sorrideva e rideva con Lety, era meravigliosa.

Tom mi fissava e mi parlava ma io volevo credere che ci fossimo solo io e lei al mondo per qualche secondo.
Era meravigliosa.
Mary scappò in camera sua ridendo così decisi di sfilarmela anche io.
-Emh, ecco... qui ci sono i vostri panini, mangiateli pure. Emh, li ho fatti io con l'aiuto di Steve, mangiate!- dissi imbarazzato, dando un vassoio di panini al mio gemello.
Lui mi guardò male.
-Bill, non stiamo giocando. Sono serio...- disse
Roteai gli occhi sapendo che ne sarebbe uscito con una frase ad effetto per farci ridere.
-Come mai sei serio, Tomy?- chiesi tornando al mio solito colorito, ero pronto per la sua battuta.
-Bill... dobbiamo festeggiare! Dobbiamo dare il benvenuto in famiglia a Mary- rise dandomi una pacca sulla spalla.
Risi, dal tronde me lo aspettavo.
Risero anche gli altri.

-Ahi ahi Tom, non cambi mai- presi due panini, quello mio e quello per Mary, ed iniziai ad avviarmi verso la sua stanza.
-Dove vai ora?- chiese Georg.
-Ho fatto i panini per tutti, perciò porto quello di Mary alla sua proprietaria... perché qualche problema?-
Tom mi guardava come se fossi un alieno.
-Ma sei scemo?- chiese Dany.
-No, perché?- risposi.
-Ora sarà morta dalla vergogna, vuoi davvero andare a mangiare un panino con lei, dopo che... dopo quello che è successo?- chiese Lety balbettando.
-Tu sei scemo!- disse Vale scuotendo la testa
-Ora minimo sta ballando con un pupazzo in mano, dicendogli tutto ciò che le è successo oppure sta facendo qualche cazzata sul suo polso...- disse Valentino, interrotto da Lety che gli diede una gomitata.
-Stai zitto, idiota- urlò lei dandogli un cazzotto in testa.
-Cosa fa?- chiese Georg spaventato.
-Scherzavo...- mentì Valentino.
Tom mi guardò come per dire "hai sentito?".
Io mi girai e mi incamminai verso la sua camera viola.
Non aveva bisogno di farsi del male, era felice e sicuramente non si sarebbe fatta nulla.


Sospirai e bussai, si sentiva lei ridere e cantare.
Sembrava una bambina piccola che avesse baciato un bimbo per la prima volta.
Sorrisi e rimasi un attimo ad ascoltarla, mi faceva così bene, sentirla.
-Avanti!- disse lei.

Entrai, lei stava girando su se stessa con un pupazzo in mano, appena mi vide entrare lo poggiò sul letto.
Sorrisi ed iniziai a sentirmi a disagio o forse solo nervoso.
-Emh... ti... ho portato i... panini... ho pensato che avessi fame!- esclamai imbarazzato.
-Grazie, è stato un pensiero molto carino!- disse prendendo il suo panino.
Aveva cambiato di nuovo umore.
Adoravo i suoi sbalzi d'umore improvvisi.
Prima audace, poi dolce, poi giocosa, poi gentile, timida.
Era speciale.
-Ecco, mi chiedevo una cosa...- iniziai.
-Anche io ho da farti una domanda- rispose stupita.
-Prego, chiedi pure- dissi cordiale.
-No no no. Inizia tu...-
-No... okay... tu- dissi confuso
-Okay... come è stato il bacio?- quella domanda la dicemmo assieme così come la risposta.
-Fantastico!-
-Oh... emh... mi chiedevo se... volessi, dico...- iniziai a gesticolare, lo facevo spesso quando ero nervosamente imbarazzato.
Non sapevo nemmeno io perché sembrassi così stupido ed imbranato, forse perché fossi innamorato.
-Oh mio Dio, cosa mi stai chiedendo?- chiese diventando più rossa.
-Ti amo. Voglio stare con te, tu vuoi stare con me?- dissi sicuro di me, chiusi gli occhi pensando a cosa avrebbe potuto rispondere.
Non rispose.
Aprii gli occhi e la vidi con i pugni sulla bocca.
Scacciò un grido di felicità e mi si buttò al collo, stringendomi forte.
-Se fosse per me, ti sposerei ora!- esclamò.
In quel momento, il mio cuore era più leggero e batteva all'impazzata.

Finalmente inizierà un nuovo giorno e un nuovo mondo per me, ma soprattutto per lei.

~Mary.

Tokio hotel~NakamaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora