Sacred.

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Abbracciai quel pazzo di un cognato che avevo.
-Mamma... lo zio Georg mi ha già abbottonato la tutina, vieni a mettermi il braccialetto?- chiese Georg con la voce da bambino.
-Sì, amore, arrivo!- dissi io scherzando.
Mi avvicinai dalla bambina.
-Chi è la bimba più bella del mondo, eh? Chi è?- chiesi facendole una smorfia.
Lei mi guardava.
Presi il braccialetto e stando molto attenta, glielo misi.
Era davvero bello e lei lo era di più.
-Grazie, mamma- disse Georg con quella vocina.

-Mamma, guarda come mi sta il braccialetto- disse Sarah cercando la mia attenzione, presi la bimba in braccio e mi girai verso i tre ragazzi che stavano con Thiago.
Anche a lui il bracciale stava molto bene.
-Sei bellissimo, amore- dissi.
-Bene, è ora di andare a casa amori miei- annunciò Bill entrando nella stanza.
Sorrisi appena lui mi abbracciò da dietro e gli diedi un bacio sulla guancia.
-Già, così mi faccio una bella doccia- scherzai.
-E soprattutto mangio- continuai a scherzare.
-Ma dai... qui si mangia bene- scherzò Tom.
Lo guardai male e gli lanciai un cuscino, lui si girò per proteggere il bambino e gli arrivò sulla schiena.
-Attenta, pazza!- disse lui ridendo.
-Come mi hai chiamato? Jaz, picchiamo lo zio Tom? Eh? Lo picchiamo?- chiesi dando piccoli colpetti dolci e delicati alla spalla di mio cognato.
Lei pianse.
-Okay okay... la mamma sta ferma- affermai fermandomi.

-Mary, tieni la copertina. Metti qui la bimba che iniziamo ad andare- disse Sarah.
Appoggiai molto delicatamente la bimba nel porta bebè, le appoggiai la copertina bianca e morbida e le diedi un piccolo regalo che avevo nella borsa per lei, un piccolo peluche, era a forma di delfino viola.
-Lei è Lalli- annunciai.
Lei lo guardò.
-Mi sa che ti piace tanto, eh, Jazmine?- disse Georg.
La bimba guardò lo zio e poi di nuovo il peluche.
Bill prese il bimbo e lo mise nel suo porta bebè, gli appoggiò la copertina bianca.
-Amore, il peluche per Thiago?- chiese.
-È nella borsa nera- risposi sorridendo.
Lui ricambiò sfoggiando un bellissimo sorriso.
Aprì la borsa ed estrasse fuori un piccolo leoncino e glielo diede.
-Lui è Leo... trattalo bene- disse.
Il bimbo lo guardò.
-Piccolo...- disse Tom accarezzandogli il piedino.
Presi il porta bebè ma Georg me lo tolse di mano.
Lo guardai male.
-Non devi fare sforzi. Porta una delle borse, ma non i porta bebè- mi sgridò.
-...sei crudele- dissi io facendo gli occhi dolci ma lui mi ignorò.

Alla fine feci di testa mia, presi la borsa nera e la tracolla blu, me le misi in spalla e seguita dagli altri andammo a salutare il dottore e a firmare, poi uscimmo dall'ospedale.

-Bill, prendi il bambino... io apro la macchina- disse Tom.
Bill prese il porta bebè e Tom aprì lo sportello e il portabagagli.
Mettemmo le borse là.
-Allora, Mary sali dietro con Jazmine e Ria. Bill e Thiago vanno con Georg e Sarah, okay?- annunciò Tom.
Noi annuimmo.
Allacciai la cintura incastrando il porta bebè, in modo che la bimba fosse ben protetta.
Lei stava ben attenta a tutto, guardava ogni cosa forse per raccogliere più informazioni possibili.
Ria stava affianco a lei dall'altra parte rispetto alla mia posizione.

Mi squillò il telefono.
-Hey, amore- risposi.
-Thiago piange. Cosa facciamo?-
-Fallo addormentare cantandole una bella canzoncina. Bill, hai una bellissima voce, sfruttala...- dissi ridendo.
Lui rise.
-Cantala tu-
-Okay... metti in vivavoce o appoggia il telefono vicino all'orecchio di Thiago...-
-Fatto!- mi avvertì
-Dormi dolce bimbo, dormi dolce amor, dormi pezzettino del mio grande cuor, il mio dolce bimbo ha voglia di dormir, ma il brutto sogno non vuole andar via- cantai.

Sia lui che la bimba crollarono come ghiri, mentre Ria e Tom mi guardarono sorpresi.
-Che c'è?- chiesi.
-Che bella voce!- commentò Ria.
La ringraziai arrossita e partimmo verso la nostra bellissima casa.
Entrambe le macchine parcheggiarono dentro il garage.
Slacciai la cintura della bimba e la presi in braccio, mentre Ria prendeva il porta bebè.
Tom mi aprì lo sportello e scendemmo.
Presi la borsa nera e quella celestina dove c'era un'altra copertina, la presi e coprii la testa della bimba per paura che a causa del vento e dell'atmosfera si ammalasse.

Bill fece lo stesso con il bimbo così gli altri ci aiutarono con le altre borse.
Salimmo le scale, la bimba si stava svegliando.
Bill misi un braccio attorno al mio bacino e mi fece avvicinare a se stesso.
Mi avvicinai stando attenta a non svegliare i bimbi e lo baciai dolcemente.
-Benvenuti, gemellini!- sussurrò lui.
-Questo è nostro nido d'amore. La vostra casa... benvenuti!- continuò.

Georg rise.
-Siete pronti?- chiese aprendo piano piano la porta.
Entrammo in casa e si accesero le luci, c'erano tutti i nostri parenti, tutti i nostri amici e fratelli.
-Benvenuti, neogenitori!- urlarono loro in coro.
Ero stupita.
Restai un attimo a bocca aperta per poi ringraziare.
-Grazie. Fate piano che stanno dormendo ahahah- dissi scherzando.

Mia madre venne da me per abbracciarmi così come Simone andò da Bill.
-Comunque ciao a tutti, lei è Jazmine e lui è Thiago- dissi.
La bimba si svegliò ed iniziò a muovere la testa sulla mia spalla.
-Piccola... buongiorno- dissi io prendendola bene.
La mia mamma e gli altri ci abbracciarono augurandoci tanta felicità.

Ci sedemmo tutti sui divanetti, sedie e poltrone, tutti in cerchio per ammirare i gemellini.
-Sono davvero belli...- dicevano tutto il tempo.
Ovviamente noi li ringraziammo ogni volta con un grande sorriso.
Ogni regalo era bellissimo, meraviglioso anche se non dovevano farli.
Gli zii giocarono tanto con i bimbi fino a che loro si addormentarono e la gente piano piano andò via.

Misi i bimbi mezzo addormentati sul divano, uno affianco all'altro mentre io e Bill li guardavamo, ma quando ci mettemmo a baciarci, loro piansero.
-Vieni, piccolo gelosone- dissi prendendo il bimbo sulle gambe e iniziai a riempirlo di baci.

Bill fece lo stesso con la bimba, ma la sua barba le faceva il solletico e lei spalancava la bocca facendo dei versetti.
Proprio come nel mio sogno.

Ci sedemmo a cenare, per poi coricarci, noi adulti, sul lettone e i bimbi nelle incubatrici, a canticchiare Sacred per dormire sereni.
Passarono due bellissime settimane, con la mia bellissima e nuova famiglia.
Di solito i neonati piangevano e piangevano, come nei film, nelle riviste e in altre storie così, i bimbi non smettevano mai di piangere di notte, mentre i miei non fiattarono, dormirono tranquilli, beati, sognando una vita perfetta che noi gli avremmo dato sicuramente.

Piansero solo quando avevano fame e sete, cioè di mattina presto.
Appena aprii occhio presi in braccio Jazmine e Bill prese Thiago.
-Buongiorno, amori- dissi.
-Buongiorno anche a te, amore. Ciao, piccoli- salutò lui dandomi un bacio.
Guardai la sveglia, mentre coccolavo la piccola, "7,29".
-Ma non ci credo... fra un minuto sarebbe suonata la sveglia...- risi e Bill mi seguì.
Sia io che Bill avevamo le prove di mattina, i bimbi sarebbero rimasti con le zie, il che mi faceva paura e mi faceva preoccupare parecchio.
Erano molto piccoli per uscire così di casa e poi dovevano stare ore con quelle scalmanata di zie che avevano.

Mentre restavo con il dubbio, Bill scese ed iniziò a fare qualcosa per far colazione, allattai la piccola e scesi di sotto.
La feci sedere sulla poltroncina, mentre prendevo suo fratello.
Mi sedetti affianco a lei, l'altro lato era pieno di cuscini in modo da non farla cadere.
Allattai il piccolo e poi lo misi con la sorellina.
-Amore, ecco il caffè. Attenta è bollente- mi rassicurò lui facendo una smorfia di dolore.
-Grazie... fa male?- chiesi indicando la mano rossa.
-Un po'. Ma tranquilla, ora passa- sorrise lui.
Presi la tazzina ed iniziai a sorseggiare il caffè mentre fissavo i bambini, loro rispettivamente si scambiavano piccoli e delicati schiaffetti, non sapendo che guardarli facese male.
-Thiago, guardami, non si fa. Jazmine nemmeno. Non si fa- li dissi con una voce seria ma dolce, erano dolcissimi, ma dovevano imparare a non dare colpi così, anche se deboli, perché poi crescendo sarebbero potuti diventare molto forti.

Loro mi guardarono strano, avevano già gli occhi lucidi, buon segno... almeno avevano capito che non si dovesse fare.
Ma dopotutto erano molto piccoli per capire ciò che dicevo.
-Amore, vai tranquilla a lavarti e a vestiti, ci penso io loro- disse.
-Okay...- mi avvicinai e lo baciai.
Mi strinse forte a sè e mi coccolò ridendo.
-Ti amo, sei bellissima-
Lo guardai e sorrisi.
-Sta cercando di comprarmi, signor Kaulitz?- Rossi tenendo le mie braccia attorno alla suo collo.
-Assolutamente no, signora Kaulitz- rise di rimando.
Gli diedi un bacio e guardai i gemelli dormire.

Sorrisi e mi diressi a lavarmi.
Appena uscii dalla doccia andai in camera a vestirmi.
Mentre indossavo i legghins, sentii qualcuno piangere.
Allora iniziai a mettermi veloce la canottiera per poi scendere al piano dopo sotto.
In cucina non c'era più nessuno.

~Mary.

Tokio hotel~NakamaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora