Mary.
-Hey, bellissima... buongiorno- era la sua voce.Oh mio Dio, Bill. Mi sei mancato.
Aprii gli occhi, cercandolo con lo sguardo ma non lo vidi.
Non c'era nessuno, era solo un'illusione.
Mi alzai.
-Buongiorno... come stai, bambolina?- chiese sempre ridacchiando.
-...sto bene, padrone... grazie- risposi.
-Sei qui da me, già da due settimane... non avete mangiato niente entrambe perciò... oggi vi darò del cibo- ci posò due panini enormi sulle mie cosce e noi li divorammo.
Mi misi a guardare fuori dalla finestra.
Bill, Thiago, ragazzi... mi mancate.Sentii la bimba piangere.
-Amore, non piangere- dissi.
Quel bastardo le mollò uno schiaffo.
-Bastardo, non picchiare la mia bimba- urlai.
Lui la lasciò sul materasso e venne a picchiare me con la frusta.
Iniziò a fustarmi sulle cosce per poi fermarsi dopo ore.
Prese l'acido e lo versò sopra le ferite ridendo alle mie suppliche di non farlo.
Iniziai ad urlare come una pazza.
Lui rideva.
Mise poi del sapone per abbellire l'opera, probabilmente dalla mia bocca uscivano grida disumane ma non potevo farci nulla.
Era un dolore assurdo.Cercai di tamponare il sangue con la mia maglietta.
-Ora, spogliati!- disse minaccioso.
-No, Luis basta- cercai di opporre resistenza ama era impossibile.
-SPOGLIATI, TROIA!- urlò.
Lo guardai impotente, mi bloccò sicuro ed iniziò a spogliarmi, a palparmi e a stuprarmi di fronte alla mia bambina.
Poi mi fecce svenire ancora una volta.La mia forza spariva davanti ai suoi occhi, non potevo fare niente.
Bill.
Ormai è da giorni che continua a diluviare.
Mary è in pericolo.
Ne sono sicuro.-Papà...- mi chiamò il bimbo.
Thiago era seduto sul divano.
Mi girai a guardare il bimbo.
-Dimmi, amore- dissi.
Lui stringeva la maglietta viola della sua mamma, la sua maglietta preferita.
-Oh, amore... ti manca la mamma?- dissi abbracciandolo.
-E Jazi- disse.
Lo abbracciai ancora più forte.
-Anche a me mancano entrambe, tantissimo- confessai.
Lui era l'unico a capirmi a pieno.Mi squillò il telefono.
-Tom... controlla il bimbo per favore, pronto?- risposi spostandomi verso la finestra.
-Salve, signor Kaulitz. Abbiamo trovato una casa abbandonata in mezzo al bosco. Ci sono otto macchine, è molto probabile che siano dell'uomo che cerca. Qua, vicino al bosco abbiamo trovato una felpa nera con un biglietto "Scusa, amore. Tornerò presto... con nostra figlia" è stato firmato con un trattino e il nome 'Mary' in più c'è un iPhone 5. È stato distrutto, ma magari lei potrebbe riconoscerlo-Non perdere mai la speranza.
-Oh mio Dio, davvero? Grazie. Vi prego di continuare le ricerche, deve essere lì- dissi piangendo.
Chiusi la chiamata.
-Bill?- mi chiamò Georg.
-Hanno trovato la felpa di Mary con un biglietto per me e il suo cellulare. Là vicino c'è una casa ed è molto probabile che sia di quel... di quella brutta persona- mi corressi prima che il bimbo sentisse.
-Oh mio Dio... che bello- vennero tutti ad abbracciarmi.Mary.
C'era molto chiasso, aprii gli occhi, la bimba era molto vicina a me, la presi in braccio e mi misi la mia cannottiera.
Le guardie andavo avanti e indietro.
-Forza, alzatevi. Ci hanno scoperto, dobbiamo scappare...- disse una guardia mettendomi una benda.
Mi alzò e mi fece camminare senza osare a dirmi dove stessimo andando.
Le cosce mi facevano malissimo e sapevo che avrebbero continuato a perdere sangue per molto tempo.Sentii solo i raggi del sole penetrarmi nella pelle chiara.
I miei piedi scalzi che toccavano il terreno bagnato, probabilmente fango.
Quel tizio mi fece salire in una sorta di macchina, ci fermammo solo dopo ore.Mi fecero scendere e mi tolsero la benda puntandomi una pistola alla testa.
-Non scappare, non ti conviene. Sali sulla barca. Forza, cammina- ordinò la guardia sotto gli ordini di quel bastardo.
Mi portarono su una barchetta con Luis ed iniziammo ad andare lontano dalla riva.
Ad un certo punto ci fu un piccolo problema, i vigili costieri li fecero fermare.
-Lei è Luis Jhonson?-
-Sì, perché?-
-Quella ragazza, lei è Maria Corriga?- mi chiesero.
Provai a parlare ma Luis mi minacciò dicendo che il mio nome fosse Jessica e che non conoscesse nessuna con quel nome.
Il vigile mi guardò ed io tentai di annuire facendogli capire che fossi io quella ragazza.
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Tokio hotel~Nakama
FanfictionMaria e i suoi amici seguono il loro sogno girando per il mondo cantando e suonando. Per puro caso, in America trovano una bella città dove stabilirsi ed iniziare una nuova vita facendo i conti con la vecchia. Maria riuscirà ad affrontare e lasciare...