Li amiamo già.

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La porta si aprì ed entrarono due infermiere con le due cullette.
-I bambini- dissi a bassa voce.
-Eccoli... grazie- Bill ringraziò le donne e loro se ne andarono.
Prese le cullette e le portò vicino a me.
-Voglio prenderli in braccio- dissi.
-Pure io. Chi prendi tu?- chiese.
-Io Thiago e tu Jazmine?- chiesi e lui accettò.
Prese il bimbo e me lo posò sulle braccia, era leggerissimo, piccolo e magro, mentre la bimba era più robusta e grande.
Lui prese la bimba e si sedette affianco a me.

Bussarono una terza volta.
-Avanti- disse Bill a bassa voce per non svegliare i gemellini.
Entrarono Tom, Ria, Georg, Gustav e le loro rispettive mogli.
Ria e Tom erano tornati assieme, finalmente dopo quasi cinque mesi di pausa erano tornati assieme.
-Auguri- dissero in coro.
-Grazie- rispondemmo in coro.
Arrivarono anche Vale e Lety, con Denise e Manuel.
Dany era in Italia a prendere i miei genitori, o meglio mia madre e il mio patrigno.
-Auguri, sorellina- disse Vale.
Lo ringraziai e ricambiai l'abbraccio stando attenta al bimbo.

-Chi è chi?- chiese Alex avvicinandosi.
-Lui è Thiago Kaulitz- dissi io prendendo la sua manina, sorrisi e lui fece una smorfia strana.
-Che carino, Mary ha i tuoi lineamenti- disse lei scherzando.
-Chissà perché- disse Bill sarcastico.
-Lei è la bimba?- chiese Tom avvicinandosi al fratello.
-Sì, lei è Jazmine Kaulitz- disse Bill sorridendo.
La bimba era sveglia e guardava me, poi posò lo sguardo sullo zio Tomy che le sorrise.
-Mi sta guardando!- esclamò lui esultando.

-Mary, posso vederli?- chiese Vale timidamente.
-Vieni. Siediti qui affianco a me, fratellino- dissi io.
Alex si spostò e Tom pure, lasciando lo spazio a Ria e Vale.
Lui si mise affianco a me.
Il bimbo dormiva così Vale lo guardava sorridendo.
-Thiago, lui è lo zio Vale. Saluta: ciao, zio Vale- scherzai.
-Ciao, Thiago- salutò lui.
-È così piccolo... è bellissimo- disse lui.
-Come la bimba, anche lei è un amore- disse Georg avvicinandosi a lei.
-Amore, ma loro dopodomani verranno a casa con noi, vero?- chiese Bill.
-Credo... domani ci terranno in osservazione e dopodomani ci dimetteranno a tutti e tre. Siete felici, piccoli?- chiesi scherzando.

Dopo un po' di tempo passato a chiacchierare, il bimbo si mise a piangere.
-No, amore, no... shh... non piangere, la mamma è qui- dissi cullandolo.
-Thiago. Svegli la tua sorellina... fai piano- disse Bill baciandogli il piedino.
Lui piano piano si fermò e tornò a dormire.

-Come mai se sentono la vostra voce si calmano?- chiese Tom.
-Si sono già abituati alla nostra voce- spiegai.
-Sí?- chiese Gustav.
-Sì... se gli parli mentre sono nel pancione e le fai le coccole, loro si affezionano a te- spiegai.
-Sono meravigliosi!- disse Sarah accarezzando la guancia di Jazmine.
Bill sorrise.
-Sono davvero belli- confermò Georg.
-Grazie- dissi io.

Il bimbo si svegliò e mi guardò.
-Ciao, amore- lo salutai.
La bimba si addormentò immediatamente.
Lasciai che Thiago venisse preso dai suoi zii, così da poter osservare la bimba che dormiva beata tra le braccia allo zio Tom.

I ragazzi se ne andarono lasciando noi genitori soli con i nostri bambini.
Mi coricai abbracciando tutti e tre i miei amori e sperando in una buona dormita.
Io ero a destra mentre Bill era a sinistra ed i bimbi al centro, la piccola affianco a me, mentre il piccolo era affianco al suo bel papà.
-Buonanotte, amori miei- dissi augurando sogni d'oro a tutti.
-'Notte anche a te, amore- disse di rimando Bill.
Dormimmo tranquilli, i gemellini erano calmi, non piansero neanche un secondo.
Era il 26 febbraio ed io ero diventata mamma per la prima volta.

Il sole, già alto, ci svegliò.
Entrò un infermiere, lui aprì la finestra e ci diede il buongiorno.
-Sei già sveglia, bene. I bimbi... bisogna svegliarli, devono mangiare- sorrise lui.
Guardai Bill, lui mi sorrise e mi diede un bacio.
-Ti lasciamo sola. Se hai bisogno... per qualsiasi cosa, chiamami- disse il dottore chiudendo la porta.
-Prima Jaz o Thiago?- chiese mio marito.
-Jazmine...- dissi.
Lui la prese delicatamente, tenendole la testa e me la coricò sulle gambe, la presi in braccio e la svegliai piano piano con dei bacini.
-Io vado. Dimmi se hai bisogno- disse lui.
Si mise di spalle per aprire la porta.
-No... resta con me...- dissi allungando la mano verso di lui.
Lui si girò, sorrise e mi baciò la mano prendendola con la sua.
-Allora resto qui con i miei angioletti- ridacchiò sedendosi.
Sbottonai la maglietta e abbassai il reggiseno per far mangiare la piccina.
Non faceva male, faceva solletico più che altro, era una sensazione speciale.

Lasciai la bimba per un po', poi la diedi a Bill che la coccolò fino a farla riaddormentare.
Presi il bimbo e feci lo stesso.
Era la prima volta che allatassi.
Provai a staccare il bimbo dalla mia teta, ma non voleva staccarsi, mi misi a ridere e Bill mi seguì.
-Mi sa proprio che il piccolo Thiago sia un po' furbacchione- rise lui baciandogli il piedino.
Facendo molta attenzione lo staccai e mi rimisi a posto.
-Amore... tieni la bimba, devo chiamare Tom.-

Il giorno dopo fu lo stesso risveglio.
Era tutto tranquillo, le giornate sembravano serene e felici.
Bussarono, si aprì la porta ed entrò lo stesso infermiere annunciando che lo stesso pomeriggio saremo anche potuti tornare a casa.

-Chiamo Tom per il porta bebè. Così viene a prenderci, visto che ieri ha usato la mia macchina per tornare a casa- disse prendendo il cellulare.
Annuii e presi la bimba in braccio.
I gemellini si misero a fissarsi, erano molto simili, solo che la piccola era più grande del maschietto e il piccino aveva un piccolo neo sullo zigomo destro, proprio come me.
Bill rientrò in stanza.
-Amore, che hai?- chiese lui.
Scossi la testa e gli sorrisi.
-Guarda i gemellini, si amano... hanno già un rapporto fraterno... sono carinissimi, sono dolcissimi. Vi amo- risposi sorridendo.
Lui si sedette affianco a me.
-Sì, sono bellissimi... anch'io, vi amo- rispose dandomi un bacio.
I bimbi si addormentarono abbracciati.

-Salve a tutti! Dove sono i miei nipotini belli?- chiese Tom entrando in stanza.
Aveva delle buste e delle borse per i piccoli ma avendo una voce a trombone li svegliò e loro iniziarono a piangere.
Lo guardai subito male e lui fece una smorfia dispiaciuta per poi essere sgridato dal fratello.
-Shh, piccoli... la mamma è qui- dissi cullandoli tra le mie braccia.
-Tom...- lo sgridai con lo sguardo.
Lui si avvicinò scusandosi.
Prese il bimbo e lo cullò, Bill gli andò affianco parlando con il piccolino che si calmò.
-Tom, abbiamo sentito i bimbi piangere. Hai la voce troppo alta!- tuonò Georg entrando in stanza, i bimbi si misero di nuovo a piangere.
Ria e Sarah dietro di lui, gli diedero un colpo e appoggiarono i porta bebè per terra.

-Ciao, piccola... vieni dalla zia?- chiese Sarah.
La bimba fece una faccia triste ma poi si fece prendere volentieri.
Ria prese il piccolo e lo cullò un po'.
-Auguri Bill, Mary. Sono davvero belli- disse la rossa.
La ringraziammo.
Presi la borsa nera e tirai fuori due tutine.
Una rosa con un cuore e una blu con la stella.
-Amore, dammi quella per Thiago, così gliela metto io- propose il biondo.
Gli Passai la tutina molto volentieri.
Presi quella rosa.
Coricai la bimba sul letto.
-Posso aiutarti anche io?- chiese Georg.
-Certo... alla piccola piace essere circondata da persone. Vero, bambina mia?- chiesi muovendole le manine.
Le feci le smorfie e lei mi guardava con la bocca aperta come se volesse sorridere.
Sbottonai il body e lo tolsi piano piano, con l'aiuto del mio cognatino adottivo.
Piano piano le misi le calzette azzurre e la tutina.
-Mary, aspetta! Questo è per lei e quello è per lui... sono da parte di tutti noi- disse Sarah con un cofanetto in mano, poi indicò un altro cofanetto in mano a Ria.
In quello che aveva lei in meno e ci trovai un braccialetto con il nome della bimba, era in argento.
-Grazie, è bellissimo- li abbracciai.
Poi andai da Tom e Ria abbracciandoli.
-Questo è per lui- disse Tom abbottonando la tutina.
Era ugualmente un braccialetto in argento con il nome del piccolo.
-Grazie- dissi sorridendo, avevo gli occhi lucidi.
-Fanno parte della famiglia e li amiamo già- disse Tom prendendolo in braccio sorridendo.

~Mary.

Tokio hotel~NakamaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora