-Non ricordavo niente a parte a "Billy e Geo". Qualche scena e qualche frase ma poco di importante la ricordavo a causa di alcuni sogni ma non pensavo fossero reali-
-E ora...?-
-Quasi tutto... solo una cosa non ricordo. L'incidente...-
-Forse è nel video- disse.
Sospirai.{-Okay Mary, ora vai dal tuo papà. E Ale, tu vai con lei, attento alla videocamera nuova...-
-Sí, mamma-
-Dai Mary, andiamo-
Mi prese per mano e camminammo per strada.
Io mi mettevo a canticchiare Monsoon e altre canzoni mentre battevo i piedi sul asfalto.
Amavo cantare.
Arrivati alla casa di nostro padre, bussammo ed entrammo.
Tutto era allegro e pacifico.
Lui ci riempì di complimenti e regalini, fino a che, dopo qualche bottiglia di troppo iniziò ad urlarmi contro tante cose e a fustarmi, mi legò i polsi al muro e iniziò a frustare forte, Alessio era lì che non poteva fare niente.
Avevo otto anni e già subivo quelle violenze.
Il sangue che mi volava dalla schiena e lo schiocco risuonava ovunque.}-Tom, bloccalo- ordinò Bill.
Mi guardarono tutti, dai miei occhi scendevano solo piccole lacrime.
Ma niente di più.
-Stai bene?- chiese Bill.
-Sì, fallo continuare...- dissi tirando su il naso asciugandomi le lacrime.
Dovevo essere forte.
Povera la mia piccola me che aveva subito tutto ciò.
-Sicura?-
-Voglio vedere come finisce- annuii.
-Okay-{Lui continuò ancora un po' poi mi prese in braccio e iniziò a portarmi verso la finestra, ordinando ad Alessio di andare in strada a prendermi.
Lui scese e iniziò a filmare il mio papà che mi buttò fuori dalla finestra.
-Vola, angelo mio- gridò mollandomi.Io cadevo urlando.
La gente in strada urlava, appena toccai il tettuccio della macchina, si scatenò un vero casino.
Alessio chiamò mia madre lasciando la telecamera a terra e la gente chiamò l'ambulanza.
Si vedevano le gambe delle persone che passavano e mi ignoravano.
Si sentivano le grida di chi invece cercava di soccorrermi.
Il video riprese mentre fui ricoverata.
In ospedale mi curarono la schiena e le cosce.
Non avevo nient'altro, la caduta libera non mi aveva fatto neanche un graffio ma in cambio mi donò un sonno profondo.
Rimasi lì per mesi poiché ero in coma ma appena mi svegliai, mi dimisero.A casa mi fecero una festa.
-Mary... ho una sorpresa per te, è venuto un amico a trovarti-
Disse mia madre aprendo la porta.
-Oh mio dio. Ciao Dany, come stai?- chiesi, lui mi abbracciò e mi baciò.
-Che fai?- chiesi arrabbiata.
-Scusa...- se ne andò correndo.
-Era solo un bacio- disse mia madre.}-Adesso capisco perché mi aveva detto ti averti toccata prima di me, lo uccido- commentò Bill facendo memoria.
-Ti ha detto ciò?- chiesi stupita.
-Sì, quando ho scoperto che avessi le visioni, ti ricordi?- mi chiese ed io annuii.{-Io amo lui. Non Dany-
-Chi ti piace? Voglio il nome-
-Non lo so. Non lo ricordo-
-Ami il bimbo dal bel sorriso?
Quello dai capelli neri? Ma se non sai nemmeno il suo nome!- mi urlò mia madre.
-...però ho questo e sono sicura che sia del suo amico. Di lui mi ricordo, si chiama Geo. Ma del suo amico, no. Il mio principe, senza nome- dissi in fine sussurrando.
-Dimenticalo. Tanto non lo incontrerai più -
-Sei cattiva,io lo troverò. Ha promesso che mi avrebbe sposata...-
-Sono passati 2 anni... non si ricorda più di te-
-Io sì... e lo incontrerò-
-E poi mi è arrivata una chiamata dicendo che fosse morto, è precipitato il suo aereo. Ops!-
-No, sei una bugiarda!- esclamai piangendo poi d'un tratto mi bloccai.-Cosa hai visto?- chiese stringendomi forte.
-Mamma, in Germania ci siamo stati?-chiesi.
-No tesoro, mai... e non mi piace quel posto- disse prendendomi in braccio come se nulla fosse.
Finì così.
Poi uscì una scritta di scuse dove spiegava che non avrebbe dovuto farlo e che si pentisse di tutto.}-Stronza- dissi.
-Tu ti ricordavi solo di me?- chiese Georg sorridendomi.
-Già- sorrisi.
-Tua madre ha davvero fatto ciò?-chiese Bill indicando la televisione.
Annuii sicura.
-É un mostro, ti ha mentito spudoratamente- disse Tom incazzato, lui odiava questo tipo di bugie e di azioni, dopotutto chi non le odiava?
-Beh, è ormai è passato- sorrisi falsamente.
Volevo piangere.Restammo lì a mangiare e il giorno dopo tornammo in America con tutti i doni.
Appena arrivammo a casa, dopo aver appoggiato tutta la roba, i regali e le cose comprate lì, andai a farmi una doccia mentre Bill se la faceva di sotto.
Verso le cinque di pomeriggio andammo dal dottore come ogni 18 del mese.
Lui disse che fosse tutto normale.
Così restammo tranquillamente a parlare in salotto.Bill mi coccolava tutto il tempo, non mi lasciava sola ed io apprezzavo tutto ciò.
-Bill...- sussurrai sentendo dolore.
Lui mi guardò e scattò sull'attenti.
- Stai male? Ti fa male? Chiamo il medico?-
Sorriso di poco e presi la sua mano poggiandola sulla mia pelle.
-Scusa, era un calcetto un po' troppo forte...-
Lui sospirò e sorride dandomi dei baci.
Restai un attimo in silenzio fino a che qualcosa si mosse dentro di me.
-Bill- lo guardai con gli occhi dolci.
-Sí, amore?- mi guardò.
-No una voglia...-
Mi guardo sorpreso e domandò di cosa fosse.
-Credo sia di crostata con marmellata di ciliegia...-
-Dove trovo tutto ciò?- si grattò la nuca.
-Riesci a fare un salto in negozio?- domandai supplicando.
-Sí, ce la fai a resistere dieci minuti?- mi chiese infilandosi una giacca.
Annuii e lo guardai tenendo le mie braccia.
-Ti amo- mi disse dandomi dei baci per poi correre a soddisfare la mia voglia.Non potevo essere più fortunata.
Avevo il marito perfetto.
Aspettai l'arrivo di Bill coricata sul divano mentre massaggiavo la mia pancia con della crema.Una bimba riserva mentre un bimbo piangeva, Bill li teneva entrambi in braccio e davanti a loro c'era una pistola.
Una casa isolata dalla città, in perfetto bosco.
Una barca e dei giubbotti salvavita.
Una bambina che tremava sul mio petto.
-Mamma, perché io no corro?-
-Non posso lasciare che tu ti faccia del mare. Lascia correre a me, tu riposa sul mio petto--Mary, Mary! Stai bene? Guardami, Hey! Sono tornato!- era Bill che mi scuoteva leggermente.
Lo guardai e mi feci aiutare a mettermi su.
-Sto bene, era solo una visione...-
-Sei sicura? Che visione?-
Gli sorrisi accarezzandogli la guancia e guardai la busta.
-Hai portato la merenda?- sorrisi.
-Sei sicura di stare bene?- domandò ancora aprendo la busta e dandomi una fetta di crostata.
Le diedi un morso annuendo per poi tenetela verso di Bill.
-È buonissima, assaggia- gli sorriso e lui ricambiò mordendo.
-È davvero buona!- si pulì il muso dalle briciole e diede dei baci alla pancia.
-Avete avuto un'idea geniale, bravi!- rise.
Mangiamo insieme la crostata.~Mary.
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Tokio hotel~Nakama
FanficMaria e i suoi amici seguono il loro sogno girando per il mondo cantando e suonando. Per puro caso, in America trovano una bella città dove stabilirsi ed iniziare una nuova vita facendo i conti con la vecchia. Maria riuscirà ad affrontare e lasciare...