1. Grace

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Stavamo finendo di sistemare negli scatoloni le ultime cose per il trasloco, lo stavamo facendo quasi tutti tranne Jasmine che in quel momento era impegnata a coccolare il suo enorme gatto color rame come i suoi bei capelli ricci, chiedendosi come avrebbe fatto sull'aereo senza poter accertarsi che il suo gatto, Simba,stesse bene.. io e mia mamma la guardavamo perplesse perchè Jasmine stava giocando col gatto dalla mattina presto e non aveva neppure iniziato a sistemare le sue ultime cose.
Genevieve: Jasmine sbrigati! Ci siamo svegliate tutte presto per evitare di incontrare vostro padre, se non inizi a sistemare le tue ultime cose le lasceremo ai nuovi acquirenti come regalo!
Jasmine: ma mamma guarda quanto è coccoloso Simbetto
disse con gli occhi a cuoricino e la mamma alzò gli occhi al cielo.
verso le 9.30 arrivo Leonardo per evitare che potesse arrivare nostro padre e far sì che si creasse una situazione poco piacevole... io nel frattempo iniziai a sistemare anche le cose di mia sorella perchè avevo intuito che lei non avrebbe smesso di coccolare il gatto.
Leonardo arrivo' con un sorriso enorme e dei cornetti... spruzzava solarità da tutti i pori.
Leonardo: Buongiorno a tutte ho portato la colazione così in aeroporto non ci faranno pagare il triplo per dei cornetti vuoti
disse ridendo, la mamma lo ringraziò con un bacio e gli disse che li avremmo mangiati dopo aver finito di imballare gli scatoloni, era preoccupata.. nonostante  il suo avvocato le avesse detto che la vittoria era la sua e che non doveva più avere nulla a che fare con nostro padre le si leggeva in faccia un'emozione di paura mista a rabbia.
So che non avrebbe voluto vendere la casa per mettere fine a tutta la situazione brusca di ogni giorno e credo anche che la preoccupasse che nostro padre potesse parlare con me e mia sorella e quindi aveva un barlume di paura pensando di poterci perdere..
Finito di imballare anche gli scatoloni di mia sorella, insieme a Leo li portammo in un camion diretto all'aeroporto e poi al nuovo indirizzo ad Empoli.
Si fecero le 11 ed eravamo pronte a chiudere per sempre la porta di casa. Non sapevo che emozioni provare, nonostante tutto quello era la casa della mia adolescenza ma allo stesso tempo aveva visto la parte più buia della mia vita, mia madre si lasciò fuggire un sospiro non so se fosse sollevato o meno ma Leonardo l'abbraccio comunque, mentre mia sorella appoggio' la sua testa sulla mia spalla mentre aveva il suo gatto nel trasportino. Stemmo per qualche minuto  a fissare la porta di casa chiusa, nel silenzio, rivivendo qualsiasi ricordo legato a quella casa, fu la suoneria di un telefono a riportarci alla realtà ed ad indurci ad andare in macchina per dirigerci all'aeroporto.
Dormii per quasi  tutto il viaggio in aereo, ero solita  osservare il paesaggio dal finestrino dell'aereo ma in quel momento avevo più voglia  di addormentarmi, forse perché ero consapevole di quante cose  avrei dovuto fare appena atterrate ad Empoli.
Arrivammo per le 3 di pomeriggio e a 1 oretta dall'aeroporto eravamo finalmente arrivate a quella che sarebbe stata la nostra nuova casa.
La casa era enorme, luminosa e spaziosa. 4 camere da letto, un salotto ampio, 2 bagni grandi muniti di vasche idromassaggio e un bagnetto con doccia, l'ingresso esprimeva ospitalità mentre la cucina sembrava una di quelle cucine da serie tv. La casa era davvero più bella di quanto si potesse immaginare, inoltre era munita anche di un ampio terrazzo.

Come sabbia e neve // Faster Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora