28. Grace

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"No Andrea, non credo sia più il caso di sentirci, oggi ne è stata la prova.."
Furono le parole che dissi ad Andrea prima di scappare fuori dalla sua auto per l'ultima volta, nel mentre le pronunciavo riuscivo a percepire la sua anima spezzarsi.
Andrea era il mio sole e nel mentre correvo cercando riparo nel portone di casa mia mi chiedevo il perché avessi deciso di coprire il mio cielo con delle nuvole.
Notai Andrea inerme nella sua macchina, guardandomi entrare, senza distogliere lo sguardo, non capivo se stesse lì fermo per assicurarsi che io stessi bene o perché stava ancora metabolizzando il tutto; l'idea di aver fatto del male ad Andrea mi distruggeva completamente.
Mi feci forza e salii le scale, vedendo la figura del corvino farsi sempre più piccola, cercai di trattenere le lacrime che ormai avevano innondato i miei occhi, il mio obbiettivo era resistere almeno fino a quando non mi sarei trovata in camera mia, ma i gradini delle scale sembravano essersi moltiplicati, rendendo la porta di casa mia lontana anni luce.
Cadde una prima lacrime sulla mia guancia calda, e il mio pensiero si spostò al primo incontro che avevo avuto con Andrea.
La prima impressione che avevo avuto di lui non era stata una delle migliori, puzzava di fumo e di birra, nonostante non fosse poi così tardi. Non ricordavo molto del suo aspetto di quella sera, ma se non ricordavo male aveva addosso un outfit total black oltre la giacca che mi aveva dato vedendomi terrorizzata. Non mi sarei mai aspettata che sarebbe ritornato per aiutarmi. Non mi sarei mai aspettata che sarebbe ritornato.
Mancava un'ultima rampa di scale e sarei stata a casa mia, ma cosa avrei detto alla mia famiglia non appena mi avrebbero visto in quello stato?
Come avrei fatto a convincerli che ciò che stavo facendo era la cosa giusta? Andrea era entrato nella cerchia ristretta delle persone che stavano simpatiche a mia madre, Jasmine aveva trovato in Andrea un amico sincero, ci avevo pensato un po' su e non avrei limitato il loro rapporto, l'importante era che non fosse uscito fuori il mio nome .
Come mi sarei potuta convincere che non frequentare più quel gruppo di amici non mi sarebbe mancato?
" Ma era la cosa giusta da fare" continuavo a ripetermi cercando di auto convincermi che, alla fine, fosse davvero così .
Presi le chiavi ed aprii la porta d'ingresso, la mia famiglia si trovava sul divano nel salone a guardare un film tutti assieme. Era davvero strano il modo in cui tutto era cambiato, normalmente eravamo solo io , mia mamma e mia sorella, nessun altro, nostro padre preferiva passare il tempo solo vedendo un film scelto da lui, piuttosto che passare del tempo con la propria famiglia. Ma Leonardo era una persona completamente diversa. Teneva ad esserci, e se non lo coinvolgevamo in un qualcosa riguardante la nostra vita si poneva interrogativi sul perché, a volte anche addossandosi la colpa.
Grace: Ciao
Dissi per avvisare della mia presenza, con la voce tremante per colpa del mio umore.
La prima persona a girarsi fu mia madre, aveva già percepito che qualcosa fosse andato storto, successivamente Leonardo, notando il tono della mia voce ed infine Jasmine con uno sguardo confuso.
Grace: Vado di la' .
Dissi concludendo, accelerai il passo per arrivare nella mia camera.
Mi sedetti sul letto e presi il mio peluche, l'ultimo ricordo che avevo era quello di quando Andrea e Dario  si presentarono  a casa per convincere mia mamma a darci un po' più libertà.
Ricordo che provai un'emozione mista tra confusione e felicità. L'idea che qualcuno possa aver deciso di propria volontà di fare una cosa del genere, venire a casa di una ragazza conosciuta da poco per parlare con i suoi genitori, mi sembrava surreale.
Ricordo che Andrea aveva esaminato il mio peluche mentre io cercavo la sua giacca, era davvero adorabile, poi la mia mente proiettò l'immagine di noi due che cadevamo sul letto, io sopra di lui.
Il mio cuore non resse più, e scoppiai in un mare di lacrime.
Proprio in quel momento mia madre busso' alla porta e con sguardo dispiaciuto mi chiese
Genevieve: Grace, tesoro, cosa è successo?
Ogni parola che pronunciava si avvicinava sempre più a me, fino a quando non la trovai accanto a me intenta ad abbracciarmi. Io cedetti e le raccontai tutto.
Le raccontai di quanto fossi stata bene con Andrea, le raccontai dell'incontro di Federico, le raccontai delle tante cose che aveva fatto Andrea per rendere quel giorno speciale e le raccontai anche di quanto io fossi innamorata di lui, ma, purtroppo le dovetti raccontare anche di Daniel.
Mia madre mi strinse forte a se, e mi chiese come mai non l'avessi chiamata prima, ma, in realtà, non ci avevo neanche mai pensato.
Grace: C'era Andrea con me.
Furono le uniche parole che riuscii a dirle, poi continuai a piangere e lei continuò ad accarezzarmi.
Grace: Mi faccio schifo, vedere Daniel li davanti a me, mentre mi gettava odio con quelle sue parole pungenti mi ha riportato a quando mi metteva le mani addosso, e mi vorrei fare una doccia, ma ho ancora l'odore di Andrea su tutto il mio corpo ed ora non lo abbraccerò mai più. Non starò mai più accanto ad Andrea mamma, io non ce la faccio.
Confessai a mia madre con un tono disperato, mentre mille lacrime scendevano giù dai miei occhi ormai rossi e gonfi.
Mia madre mi guardò con fare dispiaciuto.
Genevieve : Grace, perchè hai chiuso con Andrea? Tu tieni davvero tanto a lui, e anche da lontano a un miglio si nota chiaramente che è lo stesso da parte sua, se stai così male, perché hai chiuso?
Mi chiese, non capiva il perché delle mie decisioni, con le lacrime che continuavano a rigarmi il viso  le dissi.
Grace: Non avevo altra scelta.

Stetti stretta fra le braccia di mia mamma per molto tempo, si stese accanto a me e cerco' di consolarmi mentre sembravo un fiume in piena. Avevo il cuore ridotto in briciole, impossibile da poter assemblare nuovamente. Mi addormentai con lei accanto a me che mi accarezzava il viso.
Quando mi svegliai, mi ritrovai sola nella camera, non appena mi misi a sedere sul letto sentii la mia testa scoppiare, decisi che avrei dovuto prendere assolutamente qualche medicina e mi alzai.
Trovai tutta la mia famiglia preoccuparsi per me e mia sorella più piccola mi chiese.
Jasmine : Mi spiegherai mai il perché lo hai lasciato così?
Non capii se avesse aggiunto dell'odio nelle sue parole, mi sentivo spaesata per via del sonno e del mal di testa così annuì e presi un medicinale apposito.
Decisi che sarei dovuta andare a farmi una doccia, non riuscivo più a distinguere il mio sudore dalle mie lacrime, mi sentivo disgustosa già per colpa di Daniel, era meglio evitare di sentirmi così almeno nell'ambito igienico.
Mentre prendevo dei vestiti trovai la maglietta che mi aveva prestato Andrea la prima sera che avevo dormito da lui, la maglietta con cui Leonardo aveva fatto il suo commento dolce "Wow ragazzi siete bellissimi, come dicono i giovani di oggi? siete matchati?"
Sorrisi nel ricordare il viso contento di Andrea dopo la frase del mio patrigno e sentii i miei occhi diventare lucidi.
Mi dissi mentalmente di dover smetterla e che avrei avuto il tempo di piangere nuovamente in doccia, presi quella maglietta, l'avrei indossata, non avrei avuto più l'odore di Andrea addosso, ma lo avrei sentito accanto con quella maglietta.
Mi diressi verso il bagno e controllai il mio cellulare.
0 messaggi e 0 telefonate, normalmente c'era sempre il nome di Andrea presente sul mio display, sentii quel che restava del mio cuore sgretolarsi ancora un po' di più.
Mi lavai i denti e il viso, mi vedevo orrenda, Andrea in quel momento si sarebbe irritato e avrebbe cercato in ogni modo il modo di farmi capire il contrario. Andrea teneva davvero molto a me, ed io lo avevo lasciato andare.
Alzai gli occhi al cielo dato che si erano riempiti nuovamente di lacrime e prima di entrare in doccia per lasciarmi andare ad un lungo pianto liberatorio guardai il messaggio che avevo ricevuto nell'auto di Andrea, poco prima di passare la nostra ultima ora assieme.
" Tu o stai con me o chiunque compreso quel coso con cui esci, farete una brutta fine, non sfidarmi amore"
Daniel
Tirai un lungo sospiro per dami forza e prima di entrare in doccia dissi fra me e me.
Grace: " Dai Grace, lo stai facendo per Andrea, va bene così".

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Spazio autrice
Ciao miei lettori belliii, non mi sono dimenticata tranquilli, come state?
Cosa ne pensato di questo nuovo capitolo e soprattutto cosa avreste fatto al posto di Grace?
Come al solito vi chiedo di lasciare commento e stellina se vi è piaciuto ciò che avete appena letto, se condividete la storia con i vostri amici fatemelo sapere🫶🏻
alla prossima 💕

Come sabbia e neve // Faster Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora