29. Grace

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Erano ormai passate due  settimane, quattordici giorni precisi in cui non ascoltavo la voce di Andrea, 366 ore in cui non avevo sue notizie.
Furono le settimane più tristi che io avessi mai vissuto.
Non ero capace di far nulla che richiedesse contentarsi, passavo le giornate a casa, in pigiama guardando varie serie tv, fu la settimana in cui passai più tempo sul divano a guardar il televisore di cui io mi ricordi di aver mai vissuto.
Mi svegliavo la mattina sul tardi, sola, dato che mia madre e mi sorella erano a scuola e Leonardo lavorava... odiavo passar del tempo a casa completamente sola, il silenzio che veniva a crearsi mi metteva addosso uno stato di irrequietezza e malinconia.
Passavo la mattinata sul divano, alternandomi tra tablet, telefono, televisione e computer.
Passavo gran parte del mio tempo sul profilo social di Andrea, curiosa di ciò che stesse facendo, ma non pubblicava nulla, sembrava un profilo morto.
Mia sorella Jasmine mi scriveva nelle ore buco di scuola cercando di tirarmi su il morale, la sua vita era cambiata di poco, usciva spesso con Dario, l'unica novità era che non era ancora andata nel bunker assieme a tutti gli altri, nonostante le avessi detto di non preoccuparsi, non aveva alcun senso non frequentare tutti gli amici di Dario semplicemente perché io avevo chiuso con Andrea, ma lei nonostante ciò preferiva evitare quel posto.
Jasmine ogni volta che tornava da scuola trascorreva il suo tempo cercando di distrarmi e smuovermi un po' e quella sua reazione mi riportò a quando eravamo più piccole; nonostante fossi io la più grande era lei che si comportava da tale, io la proteggevo ma lei cercava sempre di tenermi l'umore alto, se fosse stato necessario si sarebbe messa anche le vesti di un clown pur di farmi scappare un sorriso. Jasmine era così solare, ero grata di averla nella mia vita.
Nell'ultima settimana avevo anche incominciato a perdere l'appetito, ed ogni volta a tavola lei mi guardava con un sguardo colmo di disappunto.
Jasmine: " Non mangiando il dispetto lo fai a te stessa non ad Andrea".
Continuava a ripetermi ogni volta che saltavo un pasto, comportandosi da sorella maggiore.
Spesso avrebbe anche rinviato l'appuntamento con Dario pur di non lasciarmi sola nei pomeriggi in cui nostra madre aveva un impegno lavorativo e Leonardo pure, ma ogni volta riuscivo a convincerla di non rinunciare a Dario, almeno lei.
Mi sentii davvero sola in quelle due settimane, percepivo ogni secondo passare, ma ogni volta, quel secondo sembrava durasse minuti se non ore.
Ogni volta che restavo sola, piangevo, tranne un pomeriggio in cui ricevetti una telefonata da parte di Federico.
Grace: Pronto?
Federico: Ciao Grace sono Fede ti ricordi?
Ogni volta che mi chiamava si ripresentava come se non si aspettasse che io salvassi il suo numero.
Federico: Daniel è scomparso, non ho idea di come abbia fatto, ma tranquilla lo stanno cercando e quando lo prenderanno lo terranno sotto controllo fino al processo. Fai attenzione ad uscire, anzi magari di ad Andrea di starti più accanto o
Ma lo interruppi
Grace: No con Andrea è finita.
Gli dissi con un tono freddo e vuoto, il venire a conoscenza che Daniel fosse scappato non mi metteva paura, alla fine io avevo fatto tutto ciò che mi aveva chiesto, Andrea sarebbe stato al sicuro ed io non avevo intenzione di metter piede fuori casa.
Ringraziai Federico e gli dissi di farmi sapere se ci fossero state novità, non lo sentii per due giorni ma poi inizio' a scrivermi chiedendomi come stessi, una parte di me voleva credere che lo facesse solo perché era una persona disponibile, ma dentro di me sapevo che si preoccupava per me semplicemente per la situazione in cui mi trovavo, non riuscivo a capire se era più dispiaciuto per me per Daniel o Andrea, ero in grado di "percepire" solo Andrea, e lui era in grado di "percepire" me, ora l'unica persona che era in grado di capirmi con un semplice sguardo era mia madre, Genevieve.
Mia madre sembrava terrorizzata da una mia possibile ricaduta, e vedendomi saltare i pasti ed avere gli occhi sempre rossi e gonfi, mi faceva pensare, che forse non era una paura così insensata.
Passavo le sere in cui mia madre non era a casa, frugando tra i ricordi, nella mia camera, il come io mi fossi sentita schiacciata da i miei coetanei nel periodo di scuola superiore, ed il come le emozioni che vivevo in quel momento fossero simili.
Con Andrea avevo scoperto una nuova Grace, avevo imparato a conoscere delle sensazioni più dolci e meno cattive con me, ma avendolo perso, avevo scoperto delle emozioni peggiori di quelli a me prima familiari.
Mia madre spesso tornava a casa nelle ore buco che aveva nella mattinata, mi portava sempre qualcosa di buono, alternava dolci e salati, tutto ciò per esser sicura che almeno un minimo io mangiassi.
Ogni sera la passavamo l'una abbracciata all'altra sul divano con una coperta guardando un film, finivo in lacrime ogni volta che notavo un qualcosa che mi ricordasse Andrea, e mia madre cercava sempre di consolarmi, stringendomi a se e accarezzarmi la nuca.
Leonardo odiava vedermi in quello stato, ma nonostante ciò, cercava di passare sempre più tempo assieme a me.
Avevano tutti relazioni diverse, ma una cosa li rendeva simili, nessuno dei tre voleva che stessi da sola.
Dentro di me ero a conoscenza di quale mia reazione temevano, ma non ero in grado di poterla dire a voce alta, ma soprattuto non avrei mai avuto la forza di dire loro " state tranquilli, non accadrà " perché non era vero.
Quelle due settimane mi avevano distrutto, normalmente col tempo mi sarei dovuta sentire meglio, ma più i giorni passavano e più avrei avuto voglia di lacerare la mia pelle come ero solita fare nella mia adolescenza.
Andrea era stato l'unico in grado a farmi scordare tutto il mio passato, l'unico che mi faceva sembrare estranea quella sensazione.
" Per un uomo Grace. Come ti sei ridotta."
Mi ripetevo nonostante fossi a conoscenza che Andrea non fosse solo un semplice " uomo".

Notai mia sorella uscire dal bagno con addosso un asciugamano e il trucco sul viso, io mi alzai dal letto della mia camera e raggiunsi Leonardo e mia madre nel salotto, guardare " il Grinch " nonostante fossimo solo ad ottobre.
Grace: Si deve vedere con Dario?
Chiesi facendo cenno con il capo verso mia sorella.
Ma subito dopo la vidi arrivare nella stanza con addosso dei cargo scuri a vita bassa, un body scollato e sgambato con sopra una giacca palesemente rubata da Dario.
Era davvero bella, aveva un abbigliamento semplice ma per me era la più bella del mondo, si aggiustò i ricci e prese una mia borsa senza chiedere, ma non aveva importanza dato che non l'avrei usata.
Grace: Dove vai così bella?
Le chiesi curiosa con un minuscolo accenno di malizia nel mio tono, lei mentre si guardava ancora alla specchio della stanza disse con nonchalance
Jasmine: Dai ragazzi, nel bunker.
I miei mi guardarono un po' preoccupati, sbiancai, spalancai gli occhi e balbettai delle parole senza un senso per qualche momento.
Era vero che le avevo detto che li avrebbe potuti frequentare senza problemi, ma non mi aspettavo così presto. La vidi ritornare nel bagno e la seguii.
Grace: Ci sarà , emh insomma,
Tirai un sospiro e continuai
Grace: Ci sarà anche chi sai tu?
Le chiesi col cuore in gola e lei mi guardò confusa, sembrava volesse che pronunciassi il suo nome, voleva smuovermi in qualche modo ma io non ero ancora pronta a tutto ciò. Ed avere addosso il solito pigiama di due settimana ne era la prova. Era comodo, dei pantaloni enormi blu a pois con una felpa nera di Leonardo, ma nonostante fosse bello e comodo, iniziava a puzzare, ma la forza di cambiare il pigiama di quando passavo ogni giornata con Andrea non mi andava per nulla giù.
Grace: Andrea è chi sai tu Jasmine, non fare la scema.
Le dissi notando il suo silenzio.
Jasmine: Ricorda che ci vive lì, quindi si.
Mi morsi il labbro e sentii i miei occhi inumidirsi, mia sorella mi guardò ed aggiunse.
Jasmine: Se stai così non ci vado Grace.
La guardai e notai un cenno di preoccupazione nel suo tono.
Grace : No tranquilla. Divertiti e salutami Pietro e Duccio.
Le annunciai con un sorriso prima di andare in camera mia, cercando di trattenere il più possibile le lacrime.

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Spazio autrice
Ciao miei lettori belli, la storia terminerà tra circa 5/8 capitoli..... sappiate che dopo questo capitolo, ce ne sarà uno diverso dal solito e poi accadrà qualcosa che non era prevista fino alla settimana scorsa!
Non sono sicura di riuscire ad aggiornare giovedì ma nel caso vi avviserò nella bacheca nel mio profilo.
Ditemi come si sareste sentite al posto di Grace, cosa vi è piaciuto e cosa no di questo capitolo.
Lasciate stellina, commento e se volete condividete la storia🪸
alla prossimaaaa

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