17. Andrea

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Guardai Grace addormentarsi lentamente poggiata a me, fu la serata più bella della mia vita, avevo Grace accanto a me, non mi sarei mai aspettato che mi chiedesse di dormire con lei anche se oltre che esser stato felicissimo e sorpreso ero anche sollevato, le avevo dato il mio letto e se non mi avesse chiesto di passare la notte con lei avrei dovuto dormire nel letto di Marco.
Io e Dario mandammo Duccio e Marco nella stanza degli ospiti, era abbastanza polverosa e non ci sentivamo di far dormire le ragazze lì.
Duccio capì e non provo' neanche a farci cambiare idea, mentre Marco era infuriato, infatti borbottò fino a quando non si chiuse nella stanza.
" Siamo stati ingiusti secondo te?" mi chiedeva Dario vista la reazione di Marco ma guardando poi come era andata a finire lo avrei fatto altre cento volte.
Quando mi svegliai trovai Grace aggrappata a me, con il viso sul mio petto, che mi provocava i brividi ad ogni suo singolo respiro, la mano accanto al viso e la gamba aggrovigliata al mio corpo.
Sembrava quasi necessitasse il contatto del mio corpo con il suo.
Per la prima volta scelsi di non riaddormentarmi visto l'orario mattutino, solo per osservare i tratti delicati del viso di quella ragazza.
Aveva gli occhi socchiusi e la sua espressione esprimeva tanta pace.
Le accarezzai il viso delicatamente e mi lasciai travolgere dai mille pensieri sempre legati a Grace, ero davvero seccato che Daniel fosse riuscito a trovarla, in quel momento collegai il tutto alla chiamata che avevo ricevuto al locale, era stato sicuramente lui, mi irritava davvero tanto l'idea che fosse riuscito nel suo intento: allontanarmi da lei e farle del male.
Tornai a fissare il suo viso e mi chiesi come si facesse ad avere il pensiero di rovinarle la vita.
Dal primo momento in cui mi aveva parlato ' di Daniel mi avevi trasmesso un odio profondo, avrei davvero voluto trovarlo e picchiarlo ma era il pensiero di non averne nessun diritto di farlo che, nonostante lo facessi contro voglia, mi fermava.
Sentii Grace lamentarsi nel sonno, probabilmente per colpa di un brutto sogno..
Andrea: Shh stellina è tutto okay, ci sono io qui...
Le dissi con un tono di voce abbastanza basso e rassicurante, le accarezzai il viso e la spalla, dopo un po' smise e si avvicinò ancor più a me.
Sorrisi alla reazione che ebbe, ero abbastanza sicuro che non fosse cosciente del fatto che io le stessi accanto ma averla vicina mi faceva sentire come se tutto il resto non contasse.
Più il tempo passava e più mi rendevo conto di quanto fosse perfetta quella situazione, pioveva ancora e lei sembrava volermi cucito sul suo corpo..
Grace si stiracchiò e apri' gli occhi. Adoravo il pensiero che lei fosse stata la prima cosa che avessi visto appena avevo aperto gli occhi, ma l'idea che io fossi la prima cosa che avrebbe visto mi fece sentire così vulnerabile.
Era ancora più bella al mattino, non appena si rese conto dell'essersi attaccata si spostò scusandosi.
Maledii quel momento, avrei voluto passare l'intera mattinata con lei accanto e invece poco dopo il suo risveglio si spostò..
Grace: Scusami, non volevo..
Disse con un tono colmo d'imbarazzo e arrossì, era ancora più carina.
Andrea: Sei davvero  bella con le guanciotte tutte rosse.
Le dissi pizzicandogliele e lei si riavvicinò a me nascondendo il viso sul mio petto, io l' abbracciai così forte da farle mancare il respiro.
Grace mi guardò dritto negli occhi, sul viso aveva un sorriso che sembrava parlasse, più passava il tempo e più la voglia di baciarla era alta..
Andrea: Dormito bene stellina?
Le chiesi per distrarre sia me che lei, sapevo che se avesse continuato a guardarmi così, come se mi stesse mangiando con lo sguardo,avrei ceduto.
Grace: Mai dormito così bene in vita mia..
Disse ma poi rispose subito con un tono di sfida
Grace : Sarà davvero difficile dormire stanotte senza il tuo profumo sai?
Concluse facendomi l'occhiolino, non ero mai stato bravo a capire questi generi di segnali ma in quel momento lo capii a pieno.
Andrea: Puoi prenderti tutte le maglie che vuoi.
Le dissi fingendomi scocciato, questa volta fu lei a stringermi forte.
Erano da poco passate le 9.00 del mattino, ci saremmo dovuti alzare anche se non ne avevamo la minima voglia, io soprattutto, stare con Grace era come se stessi in un posto colmo di pace, e dovermi alzare significava lasciare la pace e interfacciarmi con i miei amici che mi suscitavano il contrario delle sensazioni che mi suscitava lei.
Grace: Dobbiamo alzarci cuoricì.
Disse mettendosi a sedere sul letto, io la presi e la feci sdraiare nuovamente vicino a me.
Andrea: Solo altri 10 minuti.
Le dissi fiondando il mio viso sul suo petto, abbracciandola stile koala.
Lei rise, annuì e cominciò a farmi i grattini sulla nuca, facendomi sentire in paradiso.

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Spazio autrice
Fatemi sapere cosa ne pensate come al solito, se lasciate una stellina e condividete la storia ve ne sarò eternamente grata❤️

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