Jacopo: Andiamo fuori, non voglio fumare in quell'area fumatori, puzza troppo.
Disse il riccio cercando di convincere me e la mia ragazza ad uscire fuori dal locale.
Jasmine: Si chiama area fumatori per un motivo non credi?
Disse cercando di fargli capire dell'inutilità di quell'azione ma alla fine cedemmo e uscimmo dal locale per accompagnare il nostro amico fuori.
Trovai Andrea seduto sul marciapiede, con la testa poggiata alle ginocchia, aveva l'aria di un barbone se non fosse stato per l'abbigliamento elegante.
Ero certo fosse successo qualcosa con Grace, lui mi aveva chiesto di lei poco prima di vederlo scomparire tra la folla.
Mi avvicinai a lui e non appena alzò lo sguardo e mise a fuoco la mia immagine davanti a lui apri' bocca.
Andrea: Da' ho fatto una cazzata.
Aveva le lacrime agli occhi. Non avevo mai visto Andrea piangere. Grace non era ancora rientrata, quindi non mi ci volle molto per capire che la "cazzata" avesse a che fare con lei.
Lo feci alzare da quel marciapiede e gli dissi che avrebbe passato il resto della serata con me e Jas, almeno fino a quando non avrei accompagnato Jasmine a casa, non avrei accettato risposte differenti al "si" quindi lui si tirò su il naso e annuì.
Aveva un aspetto diverso e trasandato, nonostante prima di uscire era più che perfetto.
Jasmine: Grace è tornata a casa
Disse Jasmine posando il telefono nella sua borsetta poco prima di accorgersi della presenza del corvino, fece un'espressione imbarazzata dato che, molto probabilmente, la sorella le aveva rivelato cose di cui io non ero ancora a conoscenza, ma che di sicuro erano motivo dell'umore di Andrea.
Jacopo finì di fumare la sua sigaretta e decidemmo di seguirlo nel prive' e approfittai dell'assenza della mia ragazza, occupata a chiacchierare un po' con Marco e Pietro, per chiedere ad Andrea cosa fosse successo.
Dario: Mi parli della cazzata che hai fatto?
Chiesi cercando di tenere un tono di voce basso per non far sentire agli altri il nostro discorso, ma non ci riuscii dato che Duccio alzò il sopracciglio e si avvicinò a noi.
Andrea ancora con gli occhi rossi dal pianto incomincio' , e solo Dio sa di quanto avrei voluto picchiarlo ad ogni sua parola.
Cosa gli era saltato in mente? Perché lo aveva fatto?
Andrea raccontò tutta la vicenda venutasi a creare poco prima, e non appena concluse fu Duccio a interrompere il silenzio.
Duccio: Ma quale logica hai seguito per agire così? Non ti perdonerei io, figurati se lo farà Grace dopo tutta la merda che ha vissuto!
Mi sorprese, non aveva mai dato risposte così di "pancia", non potevo non dargli ragione, ma la vista di Andrea con gli occhi colmi di lacrime con un atteggiamento impanicato , mi impedì di poter dar ragione al rosso.
Dario: Du' ma hai bevuto? abbi un po' più di tatto...
Cercai di dire sdrammatizzando un po'.
Duccio: Avrò anche bevuto, ma sicuramente ho ragione, è improbabile che Grace lo perdoni
Disse e poi accarezzò la schiena del corvino.
Una lacrima rigo' il suo viso, Andrea non era il tipo di ragazzo che lasciava posto alle sue emozioni, o che qualcun altro potesse vederlo fragile, ma in quel momento la corazza che si era costruito nel corso degli anni sembrava esser fatta di vetro leggero.Riaccompagnai Jasmine a casa, e quando tornai al bunker Andrea si era già chiuso in camera sua, lasciando Duccio fuori, costringendolo a dormire nella camera degli ospiti.
Ero confuso, il giorno dopo sarebbe stato il diciottesimo di Jasmine, non aveva intenzione di festeggiare, ma io e Grace le avevamo organizzato una piccola sorpresa... l'unico problema era che ero colmo di preoccupazione per quei due, Andrea e Grace, quei due opposti che non riuscivano a starsi lontano, e che sotto sotto, in qualche modo, sapevano entrambi di appartenersi.
Andai comunque a dormire, erano da poco passate le 3 e per le 10 sarei dovuto essere dalle sorelle, io e Grace avevamo in mente di portare Jasmine a fare colazione in un piccolo bar, quasi sconosciuto, ma dove sia io che Andrea compravamo sempre per portare la colazione alle due.
Quel bar era un posto tranquillo e anche molto bello, aveva fiori diversi ogni giorno su ogni tavolo, e spesso era frequentato da alcuni gatti di strada a cui il proprietario dava sempre del latte o qualche alimento che potessero mangiare senza star male. Era il posto perfetto per l'amore verso i fiori di Grace, e l'amore verso i gatti di Jasmine.
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Come sabbia e neve // Faster
Fanfiction" Eravamo diversi come sabbia e neve, ma diversi solo all'apparenza, dentro di noi, sapevamo entrambi che eravamo fatti della stessa e identica pasta." Può il ricordo di un amore tossico rovinare una nuova storia d'amore?... Riuscirà Andrea a ritrov...