21. Grace

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Passammo il resto della mattinata in silenzio l'uno nelle braccia dell'altro, ci bastavano i nostri respiri e il battito dei nostri cuori ormai coordinati.
Jasmine mi chiamo' e mi disse che mamma voleva che tornassimo a casa prima di mezzogiorno, così alle 11.45 Andrea mi accompagno' a casa.
Cercava di aprire un discorso per chiedermi come stessi realmente riguardo alla situazione appena vissuta con Daniel, ma in realtà non provavo ancora nulla, non provavo il solito terrore, mi sentivo tranquilla.
Andrea mi chiese se potessi fargli un favore con un tono abbastanza serio e poi mi chiese se potessi parlarne con mia madre e denunciare Daniel per stalking; in realtà era una cosa che volevo fare, ma non avrei mai avuto il coraggio e la forza per farlo e Andrea lo percepì.
Andrea: Se va bene, posso salire e starti accanto mentre gliene parli.
Disse ma con un tono meno sicuro, io gli sorrisi, gli strinsi la mano e gli dissi che mi avrebbe aiutata molto.
Per il resto del tragitto in auto spostai l'attenzione sulla mia ansia riguardante l'università e Andrea si lasciò sfuggire qualcosa che però non capii.

Parcheggiò la macchina vicino al fioraio di casa e ci incamminammo verso il cancello con un videocitofono di cui notai Andrea accorgersene  solo in quel momento e sorprendentemente anche io, era vero che ormai abitavo lì da un mesetto, ma non mi ero mai resa conto del salto di qualità della vita che avessi fatto, giù a Bari stavamo bene, ma qui ad Empoli era come se fossimo sulla luna.
Citofonai e Leonardo chiese " chi è?" ed io gli dissi che ero io e se per la mamma non fosse stato un problema se fosse salito anche Andrea x il pranzo, ma non mi rispose ed apri' il cancello, sapevamo entrambi che a mia madre piaceva avere ospiti .
Andrea in quel momento sgranò gli occhi,
Andrea: Non avevi avvisato prima che sarei venuto anche io? Poi fermarsi a pranzo? Di nuovo, ma hai visto come sono vestito??? Dai Grace.
Era davvero carino mentre sembrava stesse per avere una crisi esistenziale.
Grace: Ero in macchina con te come avrei potuto avvisare prima?
Gli dissi cercando di rassicurarlo  per poi continuare
Grace: È poi hai semplicemente degli shorts neri con una maglietta uguale alla mia solo nera.
In quel momento mi resi conto di avere indosso la sua maglietta, Andrea si gratto' la nuca per nervosismo ed io, ormai che il dolce era già nel forno, gli diedi un bacio sulla guancia, sembro' quasi spogliarlo dalle sue insicurezze.
Percorso il tragitto con panchine e cespugli nel residence arrivammo al portone e suonammo.
Andrea: Non avrei mai pensato  che facessi Agosto di cognome disse accennando una risata, come prima reazione non capii, ma poi collegai al cognome del compagno di mia madre.
Grace: Infatti non mi chiamo Agosto Grace, Agosto è il cognome di Leonardo, non ricordo se te lo ho detto ma lui ha conosciuto mia mamma solo 2 anni fa.
Andrea in quel momento rimase un'attimo senza parole e poi ricomincio'
Andrea: Allora sei Tiremolla Grace?
Chiese ed io feci cenno di no per poi rispondergli
Grace: Gelo Grace, che viene da Gelo Emilio, mio padre.
Dissi abbassando lo sguardo ma lui mi afferrò la mano e mi disse che quando volevo o quando mi sarei sentita pronta lui sarebbe stato lì per me, pronto ad ascoltarmi.
Le sue parole mi abbracciarono il cuore.

Prendemmo l' ascensore e suonammo, feci cenno ad Andrea di stare tranquillo e Leonardo apri' la porta con un enorme sorriso, aveva una maglietta nera e dei pantaloni poco sopra il ginocchio, intuii che da lì a poco si sarebbe dovuto aggiustare la barba.
Leonardo: Wow ragazzi siete bellissimi, come dicono i giovani di oggi? siete matchati?
Ed io scoppiai a ridere e lo abbracciai, gli volevo davvero bene, ero grata che fosse entrato nella vita della mia mamma, ma egoisticamente ero forse piú grata che avesse preso il posto da padre nella mia vita, che non era stato altro che un ruolo vacante dal mio primo giorno di vita.
Poi sentii Andrea stringere la mano a Leonardo e sentii quest'ultimo dire " non mordo mica" con tono ironico, Leonardo era un uomo ben piazzato, con un fisico scolpito, alto quasi 2 metri, quindi quella sua battuta se la sarebbe potuta anche risparmiare.
Mia madre arrivò poco dopo, indossava una gonna bianca con un arricciatura sul davanti e una camicietta viola, capii che aveva passato la giornata in giro con Leo e le feci i miei complimenti su quanto fosse bella e l'abbracciai.
Poco dopo mi disse che Jasmine avrebbe pranzato fuori con Dario.
Mi stupirono quelle parole, d'altronde era stata lei a dirmi che sarei dovuta tornare prima di mezzogiorno e inoltre la minorenne ero lei e non io...

Cercai di non badarci molto su visto che da lì a poco avrei dovuto affrontare per la seconda volta il discorso della denuncia di Daniel, lo avevo affrontato più volte con mia madre, ma agli inizi diceva che non c'erano prove e che non si poteva fare nulla se non abituarsi al suo comportamento o ignoralo, ma ero piccola e l'unica cosa che volevo era che si allontanasse da me senza danneggiarmi ulteriormente per la sua manipolazione, solo quando ci andò di mezzo mia sorella si decise e capii che Daniel non era così tanto normale.
Non ne avevo mai dato una colpa a mia madre, d'altronde quello non era un periodo facile per la mia famiglia, ed egoisticamente io non riuscivo a non vedere altro che l'abuso da parte di lui.
Ma questa volta era diverso, non avevamo problemi in famiglia, i soldi ce ne erano, mancavano solo le solite e maledette prove, anche se avevo gli screen di molti numeri sconosciuti e alcune chat, speravo sarebbero bastati.
Questa volta ero anche maggiorenne quindi avrei forse dovuto affrontare tutto quello con una visione diversa.
Andrea mi raggiunse mentre ero in cucina a preparare la tavola, prima aveva passato del tempo con Leo, adoravo il pensiero che si stesse creando un rapporto fra i due.
Mi strinse forse da dietro e poggio la testa sulla mia spalla, non volevo neanche immaginare il quanto si fosse dovuto abbassare e il quanto stesse scomodo in quel momento solo per cercare di trasmettermi un po' di serenità con il calore del suo corpo.
Andrea: Dai che sei la migliore, andrà tutto bene.
disse facendomi sorridere.

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Spazio autrice
Ciao belli come stateee? Volevo informarvi che non so quanto riuscirò ad aggiornare questa settimana perché andrò in vacanza in campagna e ho paura non prenda..
Se cliccate la stellina o condividete la storia ve ne sarei eternamente grata❤️
Fatemi sapere che ne pensate della storia, alla prossima

Come sabbia e neve // Faster Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora