13. Andrea

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Abitavano al 4 e ultimo piano, non riuscii a non pensare a quanto fosse bella quella coincidenza.
Mentre salivamo le scale io e Dario litigavamo per chi avrebbe dovuto parlare.
La porta era già aperta e ad aspettarci c'era un signore davvero alto, io ero circa 1,85 ma lui era anche più alto di me. Aveva gli occhi chiari, barba e capelli scuri, indossava una tenuta da lavoro, pantaloni militare larghi e una maglietta a maniche corte bianca.
"Piacere Leonardo" disse con voce accogliente ma sempre sul chi va là, ci presentammo e ci fece accomodare nel loro salotto, era davvero enorme e aveva un affaccio spettacolare.
C'erano molte foto che ritraevano Grace e sua sorella da piccole. Grace aveva dei riccioli e un sorriso così belli.
Genevieve : Scusate l'attesa sono Genevieve Tiremolla, la mamma di Grace e Jasmine, ditemi tutto.
Disse con tono dolce, non sembrava  una docente di lettere, normalmente, o meglio le mie ex professoresse erano tutte antipatiche ma lei ispirava simpatia.
Aveva anche lei i capelli ricci come le figlie, sul castano chiaro, portava gli occhiali ed aveva gli occhi verdi come Jasmine. Indossava dei jeans, una camicietta con delle maniche particolari rossa e aveva una collana vistosa.
Dario: Salve io sono  Dario mentre lui è Andrea, siamo amici di Jasmine e Grace e volevamo..
disse ma poi si interruppe.
Andrea:Beh teniamo davvero molto alle vostre figlie..
Dario mi fulminò con lo sguardo ma continuai.
Andrea: Grace mi ha raccontato molte cose, del passato a Bari e di come ha vissuto gli anni delle superiori, merita davvero il mondo, ma stando a casa non lo avrà, ed io non riesco a non fare nulla.
dissi e poi ricominciai prima che potesse rispondermi
Andrea: So che probabilmente c'è molta paura, ma io e Dario siamo delle persone normali, non faremmo mai del male alle ragazze, soprattutto io a Grace, riesce a trasmettermi cose mai provate prima, e tengo infinitamente tanto a lei. Magari se lei riuscisse  a fidarsi  di noi starebbe più tranquilla, le do il mio numero così può chiamarmi quando vuole mentre sono in giro con Grace, e sarò pronto a rassicurarla. Grace è una stella, anche nell'oscurità risplenderebbe, glielo lasci fare.
Calo' il silenzio, non mi pentivo di aver detto quelle cose ma avevo lo stesso paura, dipendeva tutto dalla scelta che avrebbe fatto.
Genevieve: Forse hai ragione, però si mi prendo il numero di entrambi.
Leonardo intervenne.
Leonardo: Non saranno figlie mie, ma tengo a loro come se lo fossero, non ho potuto fare nulla per Niccolò e Daniel, ma se le fate qualcosa, peggio per voi.
Ora si spiegava tutto, era il compagno della madre .
Dario poi intervenne
Dario: Posso dirvi che non accadrà, loro ci fanno stare bene semplicemente con la loro presenza e non cambierei Jasmine con nessun'altra cosa al mondo.
Era in imbarazzo, glielo si leggeva negli occhi e anche Genevieve lo noto'.
Genevieve: Vi farò sapere, volete qualcosa? Se volete potete anche fermarvi a pranzo così magari vi conosco un po' e riesco a fidarmi..
Disse in modo cordiale e poi continuo'
Genevieve: Vi piacciono le orecchiette? Come secondo abbiamo gli hamburger, vanno bene?
Era davvero una persona dolce, lo dimostrava con ogni suo piccolo gesto, io e Dario dopo qualche momento di esitazione accettammo e Genevieve ci fece uno dei suoi più calorosi sorrisi.

Come sabbia e neve // Faster Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora