Avevo il sorriso stampato sul viso dall'osservazione che fece il patrigno di Grace, senza farlo apposta avevamo la stessa maglia, nonostante fosse mia dovevo ammettere che donasse più a lei che a me.
Sarei rimasto abbracciato a Grace fino a quando non si sarebbe voluta staccare lei, l'avrei supportata nel discorso che avrebbe fatto da lì a poco e soprattutto non l'avrei lasciata un secondo da sola in tutto ciò che stava per accadere.
Grace sospiro', riuscivo a percepire quanta ansia avesse in quel momento, la strinsi istintivamente più forte e lei tossi', la sua reazione mi fece scappare una lieve risata e lei si giro' verso di me con uno sguardo ironico che chiedeva spiegazioni ma prima di iniziare disse
Grace: Hey se volevi uccidermi bastava dirmelo
Andrea: Scusa stellina la prossima volta te lo dico così hai il tempo di scappare.
E scoppio' a ridere.
L'idea di distrarla dalle mille emozioni che provava in quel momento mi faceva sentire completo, come se io fossi nato per questo, come se io avessi trovato il mio posto nel mondo, accanto a lei.
Le diedi un dolce bacio sulla fronte coperta dai suoi capelli e lei sorrise, poi sentimmo la madre chiamarci per andare a tavola.Grace prima di dirigersi per la cucina tiro' un lungo sospiro, poi mi prese per mano e mi condusse in cucina.
Ai rispettivi capotavola, c'erano Genevieve e Leonardo, mentre Grace si sedette accanto alla madre ed io accanto a lei e al padre.
L'ultima volta mi sedetti dalla parte opposta e solo questa volta notai l'enorme tiragraffi del gatto che aveva creato il legame tra Jasmine e Dario. Ricordo che quando Dario era tornato al bunker quel giorno era colmo di gioia e agitazione, non faceva altro che ripetere di aver trovato la ragazza più bella all'universo con la sua stessa passione dei felini, al ripensarci si sbagliava, la più bella secondo me era Grace.
Grace mi fece cenno di introdurre il discorso perché lei non sapeva da dove incominciare, le feci capire di star tranquilla e che ci avrei pensato io.
C'era un unico problema.
Non avevo idea di cosa dire.
Era surreale quella situazione per me.
Mi bagnai le labbra con la saliva e iniziai a pensare a come introdurre il discorso.
Andrea: Allora.... Grace mi ha raccontato alcune delle brutte esperienze vissute prima del trasloco...
Dissi e percepii la tensione di Genevieve, strinsi la mano a Grace e lei mi sorrise, si fece coraggio e disse.
Grace: Daniel è venuto a parlami, di persona intendo.
E nella stanza calo' il silenzio, un silenzio per il quale era quasi possibile percepire le pulsazioni accelerate dei loro battiti cardiaci.
Prima che i suoi genitori potessero rispondere continuò
Grace: Penso di avere le prove necessarie, credo sia il caso di denunciarlo.... di nuovo...
La guardai e le feci cenno di star tranquilla e che stesse andando alla grande poi Genevieve le rispose
Genevieve: Avrei preferito me lo dicessi subito Grace, poteva farti del male e
Ma Grace la stoppo'
Grace: Ci ha provato ma un ragazzo mi ha aiutata, ora ho solo minacce da parte dei suoi svariati numeri, penso di far vedere questi ai carabinieri.
In quel momento nonostante le dovessi fare da supporto non riuscii a non farmi avvolgere da questa strana sensazione che mi faceva domandare chi fosse questo ragazzo e il perché non fossi stato io ad aiutarla.
Leonardo: Quando è successo?
Grace: Non ha importanza..
Leonardo: Si che lo ha, dovevi dircelo! Noi, o almeno tua madre ha il dovere e diritto di proteggerti! Hai idea di come si possa sentire in questo momento?!
Disse il patrigno e si avvicinò alla madre di lei per abbracciarla.
In quel momento non ci vidi più.
Andrea: Grace non ha colpe, ha fatto ciò che è e che riteneva giusto. Non facciamola sentire anche una brutta persona dato ciò che sta passando signor Agosto!
Cercai di dire con un tono calmo ma negli occhi avevo rabbia.
Grace mi strinse la mano e mi ringraziò con un sorriso.
Leonardo poco dopo si scusò dicendo che era solo preoccupato.
Genevieve: Se vuoi domani ti accompagnamo a fare la denuncia
Disse la madre con tono disponibile ma a mia sorpresa Grace aveva altri piani.
Grace: In realtà volevo andarci con Andrea, se per voi va bene, non voglio che perdiate un giorno di lavoro per colpa mia, è solo una denuncia...
Sorrisi istantaneamente e Genevieve e Leonardo fecero lo stesso guardandosi, successivamente la madre le fece cenno di si.Finito il pranzo Grace volle lavare i piatti, sosteneva che la rilassava molto, io mi offri d'aiutarla ma rifiutò quindi mi poggiai sul tavolo accanto a lei mentre era a lavoro.
Grace: Grazie per essermi stato vicino, lo apprezzo davvero tanto.
Disse ed io l'abbracciai nuovamente da dietro.
Andrea: Sai mi domandavo chi fosse il ragazzo da ringraziare per averti salvato da quel pazzo.
Lei rise
Grace: Mi pare si chiamasse Federico, ma non so più nulla di lui.
E fece le spallucce.
Non ero sicuro di sapere cosa in quel momento stesse comandando il cervello ma non riuscii a non dirglielo.
Andrea: Sai che mi fai stare davvero bene anche solo respirando, vero stellina?
Notai le sue belle guance piene colorarsi di rosso.
Grace: Tu invece sai che da quando ci sei tu la mia vita ha preso colore? Sei il mio raggio di sole Andrea.
Quelle parole fecero fare le capriole al mio cuore, la ciliegina sulla torta sarebbe stata quella di poggiare le mie labbra sulle sue e scoprire quale sapore avessero, ma la stavo abbracciando mentre lei era di spalle a me.
A interrompere il nostro momento d'amore fu il campanello della porta suonare interrottamente.
Ci spaventammo entrambi e ci dirigemmo verso la porta d'ingresso dove trovammo anche Genevieve e Leonardo avviarsi verso di essa.
Leonardo guardò cauto dallo spioncino dalla porta e sconvolto si sbrigò ad aprila.
Ci trovammo Dario con in braccio Jasmine a stile fiabesco, il problema era che in quella situazione nulla ricordava le fiabe.
Jasmine aveva le gambe ricoperte di sangue, il dettaglio che fece delirare e far scoppiare in un mare di lacrime Grace fu un il segno già rosso di una stretta violenta al collo della sorella.
Grace: È stato Daniel! Ecco cosa intendeva dire con il suo maledetto " mi farò sentire"!_____________________
Spazio autrice
Come state? fatemi sapere cosa pensate di questo capitolo con una stellina e un commento, se condividete la storia ve ne sarei grata ❤️
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Come sabbia e neve // Faster
Fanfiction" Eravamo diversi come sabbia e neve, ma diversi solo all'apparenza, dentro di noi, sapevamo entrambi che eravamo fatti della stessa e identica pasta." Può il ricordo di un amore tossico rovinare una nuova storia d'amore?... Riuscirà Andrea a ritrov...