Mi trovavo nel parcheggio di una delle uniche farmacie empolesi aperte di domenica, il tempo sembrava non passasse fino a quando non notai la figura di Andrea avvicinarsi e successivamente entrare in auto.
Andrea: Ho fatto.. contenta?
Disse mostrandomi la busta in plastica con al suo interno varie creme muscolari e delle pillole che gli aveva prescritto il medico dopo giorni in cui lo avevo implorato di andarci.
Era sempre propenso per la risposta negativa, ma quando avevo iniziato ad ignorarlo per solo una mezz'ora quasi si abituò all'idea di doversi far visitare il braccio gonfio da un medico. Era stata la mia proposta di comprargli un gelato artigianale alla nocciola a farlo cedere.
Grace: Sei proprio come i bimbi.
Dissi con un sorriso stampato sulle labbra e ci volle poco tempo che Andrea si fiondò su di esse per riempire il mio sorriso e viso di piccoli e dolci baci a stampo.
Andrea: Mi rincoglionisci Grace, avevo deciso di comportarmi da offeso poco fa, ma se fai così non ci riesco!
Disse a mo' di lamentela, e non nascosi il mio essere divertita da quella situazione.
Grace: E perché mai dovresti fare l'offeso?
Chiesi stando un po' al suo gioco.
Andrea: Perché ho appena speso più di 50 euro per dei farmaci che non userò e soprattutto perché stai guidando tu!
Disse coprendosi il viso con le mani.
Grace: Sono soldi ben spesi sole, stai tranquillo, monitorerò io la cura! e poi il dottore ha detto che non puoi sforzare troppo il braccio, quindi per una volta guido io.
Andrea: uff fanculo.
Disse di botto e poi prese il mio viso fra le sue mani per baciarmi appassionatamente.
Le nostre lingue sembravano essere innamorate pure loro l'una dell'altra per quanto volessero star attaccate.
Andrea ogni volta mi accarezzava il viso e rendeva la situazione dolce in qualsiasi ambito.
Ero innamorata di lui, e finalmente sapevo che anche lui lo era.
Era una sensazione davvero strana, sapevo di essere amata dalla stessa persona che amavo.
Non appena ci staccammo l'uno dall'altro rimanemmo per un po' l'uno perso nello sguardo dell'altro.
Gli occhi di Andrea era scurissimi, ma per me ormai erano talmente chiari che mi sembravano trasparenti quasi come uno specchio, dentro ci vedevo Andrea, ma non il solito Andrea, ma il vero Andrea, con le sue insicurezze e paure, emozioni che non dava mai a vedere.
Nei suoi occhi trovavo il ragazzo dolce e premuroso che era sempre stato con me, ma che non lasciava conoscere a nessuna.Arrivammo in gelateria e lui prese il suo solito e dolciastro cono gelato alla nocciola, mentre io un cono alla fragola.
"Come fai a mangiare quella roba " dicemmo all'unisono e scoppiammo a ridere.
Avevo trovato una gelateria a due passi dal nostro parco del cuore, Andrea sembro' sorpreso, ma allo stesso tempo l'incurvatura delle sue labbra mi fece capire che era anche contento di questa mia idea.
Avevo portato anche un telo così da posizionarci di fronte al lago dei cigni, e sembro' surreale ma i due cigni che avevamo davanti sembravano gli stessi che ci avevano visto innamorarci l'uno dell'altro.Ridemmo e scherzammo, ci sporcammo il viso con il gelato, e finii svariate volte su di lui intenta a scompigliare i suoi capelli.
Andrea: Grace ti butto nel laghetto se continui!!
Diceva a mo di minaccia, ma la sua immagine mi faceva morire dalle risate, aveva ormai i capelli da pazzo per colpa mia, e vederlo concentrato nel provare a sgridarmi faceva il solletico al mio cuore.
Alla fine la vinsi io la battaglia, Andrea mi fece giocherellare con i suoi capelli davanti al laghetto, l'atmosfera che si era venuta a creare era davvero perfetta, il sole si stava ritirando e il cielo era dipinto di varie sfumature rosse, rosa e arancioni.
Grace: Guarda che bello.
Dissi ad Andrea indicando il cielo e le nuvole, ma lui con un tono strafottente disse
Andrea: Sei più bella te di quella schifezza.
E la sua esclamazione mi meraviglio', era un complimento davvero carino, ma il cielo in quel momento era stupendo, così non appena mi girai verso di lui, lo trovai nervoso, con in mano una scatolina blu e un fiocco.
Ero confusa ma allo stesso tempo confusa.
Andrea: È per te...
Disse porgendomi la scatolina.
Sorrisi e mi affrettai nell'aprire quella scatolina, tolto il primo involucro di carta lessi il nome di una azienda di gioielli piuttosto costosa e spalancai gli occhi, aprii il cofanetto, e al suo interno custodiva una collana con il cigno simbolo del suo marchio, swarovski.
Era la collana swan, con una pietra blu al centro.
Guardai Andrea in cerca di spiegazioni.
Andrea: So che forse ti sarebbe piaciuta di più la classica, ma quando l'ho vista anche con la pietrolina blu, non ho potuto fare a meno di immaginarmela addosso a te, ed insomma, il cigno mi fa pensare a te, quindi mi sono chiesto perché non prenderla e...
Continuo' a dire quasi impanicato, così gli presi il volto fra le mani, e per zittirlo gli diedi un dolce bacio sulle labbra.
Grace: È bellissima, e poi il blu mi ricorda te.
Conclusi e questa volta fu lui a prendermi e bacarmi appassionatamente, così tanto appassionatamente che mi ritrovai sotto di lui.
Sentivo tutte le sue insicurezze svanire, ed era una delle sensazioni più belle che potessi mai provare.-
Passammo l'intero pomeriggio lì al parco, ma non appena si fece più buio del previsto decidemmo di tornare a casa, anche perché dovendo guidare io, non ero tranquilla nel guidare fino al bunker con le strade più buie di come lo erano già.
Andrea cercò di dirmi più e più volte di fare cambio, così dal restar più tempo assieme, ma non avevo intenzione di fargli sforzare il braccio più di quanto non avesse già fatto prendendomi di peso per spostarmi a suo piacimento, " Grace tu non mi pesi nulla, sollevo molto di più in palestra " ripeteva ogni volta che glielo facevo notare, ma nonostante non ci credessi e mi facesse sorridere, non potevo rischiare.
Eravamo solo io ed Andrea mano nella mano, diretti verso la mia macchina.
Sentimmo urlare il mio nome alle nostre spalle.
Sconosciuto: Grace!
Ci girammo e notai un ragazzo alto con degli occhi inconfondibili.
Grace: Federico!
Dissi raggiungendolo, portandomi Andrea con me.
Fui grata che ci fosse molta distanza fra me e Federico poiché Andrea stava borbottando parole indecifrabili in toscano, ma ero abbastanza sicura che non fossero parole dolci.
Io e Federico ci scambiammo un saluto con dei baci sulla guancia, ed avemmo una conversazione fra amici, i soliti, come stai, cosa ci fai qui e così via.
Federico: Beh non voglio rubarvi altro tempo! ma devo ammettere che hai fatto un'ottima scelta amico!
Disse facendo cenno ad Andrea, un Andrea che rimase colto di sorpresa non sapendo a cosa si riferisse.
Federico: La collana le sta divinamente, e poi il blu è uno dei suoi colorí preferiti! Buona serata ragazzi.
Disse e poi andò via, senza poter ottenere alcuna risposta se non dei sorrisi da parte nostra.
Andrea: È davvero strano, perché lo frequenti!
Disse esasperato ed io risi alla sua affermazione.
Grace: Siamo solo amici, stai tranquillo sole.
Dissi girandomi verso di lui, con le braccia intorno al suo collo, lui non aspettò' molto che mise le sue di mani sulla mia vita stretta. Andrea si sciolse al mio nomignolo ed io sorrisi.
Andrea: L'importante è che sa che sei mia, solo mia .
Disse.
Grace: Che c'è? Per caso sei geloso?
Risposi cercando di stuzzicarlo un po' e lui fece il broncio.
Grace: Secondo me potreste diventare ottimi amici...
Cercai di dire ma il suo broncio si fece ancor più persistente.
Grace: Sole, Federico lo sa che ho occhi solo per te.
Ed il suo broncio si trasformò in un timido sorriso, che non attese molto prima di posarlo sulle mie labbra, così per baciarmi in un modo che avrebbe fatto capire a chiunque di quanto fossimo l'uno innamorato dell'altro.
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Come sabbia e neve // Faster
أدب الهواة" Eravamo diversi come sabbia e neve, ma diversi solo all'apparenza, dentro di noi, sapevamo entrambi che eravamo fatti della stessa e identica pasta." Può il ricordo di un amore tossico rovinare una nuova storia d'amore?... Riuscirà Andrea a ritrov...