12. Andrea

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Scrissi con Grace fino a tardi, al punto che quando mi svegliai il telefono era aperto ancora sulla nostra chat.
Non avevo impostato sveglie ma mi svegliai lo stesso presto, probabilmente era l'ansia ma ero lo stesso entusiasta .
Erano da poco passate le otto e gli unici svegli eravamo io e Pietro.
Pietro era fuori ad ammirare i colori del cielo, indossava ancora il pigiama ma stranamente i suoi capelli biondi erano in ordine, al contrario dei miei.
Mi avviai verso di lui e dissi un buongiorno con la voce impastata dal sonno, lui mi guardò, sorrise e disse lo stesso.
Dopo un po' di silenzio riprese
Pietro: Se vuoi parlarne ti ascolto.
Disse come se sapesse ciò che mi frullava per la testa.
Balbettai un po' ma poi riuscii a dirgli che avevo un po' di paura. Avevo paura che la madre potesse reagire in modo negativo e vietare a Grace di vedermi, temevo l'impressione che avrei fatto, volevo apparire perfetto ma normalmente ero il contrario di ciò.
Probabilmente la mia espressione riusciva a trasmettere tutto ciò perché Pietro lo aveva capito.
Pietro: Non lo avrei mai detto, il nostro piccolo Andrea si è innamorato.
Disse sfottendomi un po' ma essendo soprappensiero non ci feci neanche molto caso.
Pietro: L'importante è che tu sia te stesso, non fare la parte di qualcuno che non sei, sii semplicemente te stesso e sono sicuro che le cose andranno bene.
Disse guardandomi e mettendomi una mano sulla spalla.
-
Dario si svegliò per le 9 e mi disse che Jasmine sarebbe uscita alle 13, quindi saremmo dovuti andare a casa loro prima di quell'orario.
Da quel che Grace mi aveva detto avrebbe passato la mattinata in biblioteca per studiare, quindi non avremmo dovuto avere problemi.
Andrea: Dario ma la madre insegna, e se non la troviamo?
Gli dissi esponendo il mio dubbio e lui rispose che non vi aveva pensato. Eravamo due stupidi.
Dario: Vabbè dobbiamo cercare di chiederlo senza farci scoprire.
Non avevo la più pallida idea di come avrei dovuto fare.
Chiamai Grace, e le chiesi come stesse e cosa stesse studiando, lei mi rispose e ogni sua dolce parole mi faceva sentire come se potessi toccare le nuvole, mi parlò anche di un libro che aveva iniziato a leggere che le stava piacendo particolarmente.
Con lei mi sentivo su un altro pianeta tutto rosa e fiori.
Poi senza chiederle nulla disse
Grace: Oggi mia madre torna alle 11 quindi non so se tornare a casa e poi prendere mia sorella o restare qui, Andre' tu che mi suggerisci?
Quasi mi dimenticai di ciò che dovevo fare, ma mi inventai che era meglio che restasse in giro per evitare di sprecare carburante.
Poi riattacco' dicendo che doveva studiare.
Grace: A dopo cuoricino. muah .
Mi sentii un bambino coccolato dalla propria mamma in quel momento, adoravo quando mi dava dei nomignoli, e amavo la sua voce.
Dario mi chiese se fossi riuscito a capire a che ora uscisse la madre come se mi stesse ascoltando da fuori la porta.
Dario: Perfetto, fatti trovare pronto per le 11 così non perdiamo tempo.
-
Ero davvero indeciso sul cosa mettermi, non ero mai andato a conoscere i genitori di qualcuno, decisi di mettermi dei jeans baggy anche se normalmente mi sarei messo dei shorts perché le temperature erano piuttosto alte, e una maglietta grigia con delle stampe.
Mi aggiustai i capelli e cercai di sistemarli nel modo più presentabile possibile, mi spruzzai del profumo e andai a mettermi le scarpe.
In camera trovai Dario nel panico, anche lui non aveva la più pallida idea sul cosa mettersi, ma alla fine optò per la mia stessa idea, si misi dei jeans baggy blu scuro e una maglietta verde.
Erano le 10.55, ci guardammo e andammo in macchina.
Fortunatamente mi lascio' guidare, così avrei scaricato un po' l'ansia, il bunker e la loro casa non erano molto lontane, quindi per le 11.05 saremmo arrivati.
Passammo il tragitto maggiormente in silenzio, non avevamo un piano sul cosa dire, entrambi pensavamo che ci sarebbe arrivata l'idea al momento.
Arrivati a destinazione Dario mi disse
Dario: Dobbiamo proprio farlo?
Lo guardai e feci cenno di sì, così uscii dalla macchina e mi avvicinai al citofono e Dario mi segui'.
Sentivo l'ansia aumentare ad ogni passo così dissi
Andrea: Sai che c'è forse è meglio farlo un'altra volta.
Dissi incamminandomi per la macchina ma Dario mi fermo'.
Cercammo "Tiremolla" scritto sul citofono, ma trovammo " Tiremolla G. & Agosto L."
Dario: Ma fanno Agosto di cognome?
Io lo guardai e gli risposi
Andrea: Ma da quando hanno un padre? Grace non ne ha mai parlato!
La mia ansia era quadruplicata.
Dario mi guardò e cerco' cenno di approvazione per il suonare e glielo diedi .
Rispose una voce maschile .
Dario rimase in silenzio, se lo avessi saputo prima avrei premuto io il tasto e avrei lasciato parlare lui.
Andrea: Salve, siamo degli amici di Grace e Jasmine, possiamo salire?
" Le ragazze non sono qui " rispose e Dario intervenne
Dario: Stiamo cercando la signora Genevieve, può riceverci?
e ci apri' il portone.

Come sabbia e neve // Faster Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora