22. Grace

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Avevo da poco concluso una chiamata con una delle amiche più intime di mia madre, Terry, l'avvocato che ci aveva aiutato nella denuncia precedente, mi ricordo' i presupposti e mi suggerì di andare anche da un medico per raccogliere prove sul quanto fosse stressante la situazione così da smuovere più velocemente la situazione.
L'idea non mi entusiasmava, ma avendo solo degli screenshot da numeri diversi, non potevo far altro che seguire il suo consiglio.
Avremmo dovuto fare due denunce separate per Daniel, una per aggressione e una per stalking, data la minore età di mia sorella, probabilmente si sarebbero affrettati, ma mi suggerì di provare a farla catalogare come denuncia di stalking aggravato.
Mi sentivo in colpa, avrei preferito che Daniel facesse del male a me piuttosto che a mia sorella, era già successo una volta, e mi promisi che non sarebbe mai più riaccaduto, eppure era successo.
Chiamai Andrea e gli chiesi se potessimo vederci prima che io andassi in caserma, lui come al solito si dimostro' disponibile e ci demmo appuntamento verso le 9 a un bar a metà strada.
Mi misi addosso dei jeans a zampa blu scuro, le mie solite sneaker, e una camicia a maniche corte nera.
Mentre mi truccavo mi accorsi di quanto fossi nervosa, ero più che sicura che se non avessi dovuto incontrare Andrea probabilmente avrei rinviato oppure sarei crollata.
Aggiunsi degli orecchini a forma di stella e degli occhiali da sole abbastanza grandi sulla testa e scesi.

Arrivata al bar trovai un Andrea seduto a un tavolino lì fuori con una maglietta nera a maniche corte semplice, dei cargo, degli occhiali da sole sul viso e una delle sue solite giacche poggiate alla sedia.
Non appena lo notai non potei far a meno che sorridere, ancora una volta mi trovai a pormi le solite domande a cui non trovavo risposta, perché continuava a parlarmi nonostante io fossi una persona così problematica?
Avere Andrea nella mia vita era come dare un enorme diamante a un senzatetto, ne avrebbe avuto bisogno così da poter trasformare la sua vita e renderla completa, ma paradossalmente era anche troppo.
Con Andrea accanto mi sentivo come se potessi camminare sulle nuvole.
Anche Andrea come mi vide mi fece uno dei suoi più bei sorrisi, ed io sentii le mie guance colorarsi di rosso.
Mi sedetti di fronte a lui e squadrandomi dalla testa ai piedi mi disse
Andrea: Ma non pensi mai che possa fare più freddo nel corso della giornata?
Io mi lasciai scappare una leggera risata, l'idea che si preoccupasse per me mi faceva sentire grata, gli feci le spallucce come risposta.
Iniziammo a parlare del più e del meno e riuscì a farmi passare tutta l'ansia che avevo in pochi secondi.
La sola presenza di Andrea riusciva a farmi sentire al sicuro, ero sicura che se mi fossi trovata Daniel davanti con Andrea accanto sarei riuscita a tenergli testa con pochi sforzi.
Andrea: A cosa pensi ?
Mi chiese mentre ero incantata con lo sguardo fisso sulle sue labbra, mi sentii in imbarazzo, non mi era mai capitato di trovarmi in una situazione del genere sotto gli occhi della persona interessata, non riuscivo ancora a comprendere l'effetto che mi provocava quel ragazzo, cercai di cambiare discorso e ci riuscii.
Parlammo di qualsiasi cosa, a partire da delle sciocchezze come questioni meteorologiche, a questioni di cuore come i loro progetti con la musica, e così via.
Andrea: Ti passo a prendere per le 15.00 così stai un po' in studio con noi mentre lavoriamo?
Mi chiese d'un tratto quasi titubante, adoravo il modo in cui si preoccupava di me, adoravo l'idea che fosse diverso da chiunque avessi conosciuto, ma soprattutto adoravo il suo avere in comune con Leonardo il carattere buono.
Gli sorrisi dolcemente e annui.
Andrea mi costrinse a prendere qualcosa da mangiare, diceva che per una cosa così importante c'erano bisogno di molte forze quindi di energie, ero contraria, avevo lo stomaco chiuso per l'ansia ma lui mi prese lo stesso un espressino freddo e una ciambella, così da avere lo stomaco pieno, lui pure prese l'espressino così da non farmi mangiare sola.
Mi offri di pagare, se non tutto almeno il mio, ma lui si sentì quasi offeso da questa mia proposta, avrei dovuto trovare un modo per farmi sdebitare per tutti i soldi che stava spendendo nell'ultimo periodo per me.

Si fecero le 10 e calo' il vento, la mia pelle quasi rabbrividì, Andrea mi guardò con una nota di disapprovazione nello sguardo, si alzò e poggiò sulle mie spalle la sua giacca.
Andrea: Al massimo me la restituisci stasera, tranquilla.
Mi disse prima che io potessi reagire al suo dolce gesto per ripararmi dal freddo.
Sapeva sempre cosa fare, cosa dire, come comportarsi in situazioni in cui non era mai stato prima di quel momento. Andrea era la creatura più vicina alla perfezione che io conoscessi, mentre io, ero colma di problemi e campanelli d'allarme.
Avevo intenzione di avviarmi in caserma non dopo le 11, ma l'idea di dover salutare Andrea faceva svanire la piccola voglia di andar in caserma.
Sapevo che la denuncia era solo l'inizio di ciò che avrei dovuto sopportare dopo, ero più che sicura che Daniel si sarebbe come "attivato" dopo aver ricevuto una comunicazione. Ero colma di dubbi e paure... insicurezza che sparivano non appena incrociavo il mio sguardo a quello di Andrea.
Tirai un enorme sospiro e mi feci accompagnare da Andrea alla macchina.
Andrea: Fammi sapere quando sei arrivata, chiamami non appena hai finito. Credo in te stellina.
Mi disse con un tono preoccupato e rassicurante, verso la fine del suo discorso mi diede un dolce bacio sulla fronte e mi strinse forte la mano.
Salii in macchina e mi avviai verso la caserma.
Non appena arrivai feci come mi aveva detto Andrea e lo avvisai, poi misi il telefono in borsa e salii le scale che mi avrebbero condotto dal maresciallo che si sarebbe occupato del caso.
Mentre salivo le scale trovai un volto familiare scenderle, aveva degli occhi cristallini come il mare e lo stile della camicia che indossava non mi sembrava nuovo.
??: Grace?
Chiese il ragazzo, squadrandomi, io feci cenno di sì con il capo ma avevo uno sguardo colmo di punti interrogativi.
??: Hai ragione, sono Federico, ci siamo incontrati in discoteca, come mai sei qui?
mi chiese con tono interessato, ci misi pochi secondi per capire chi fosse, era il ragazzo che mi aveva salvato da Daniel la sera in cui avevo bevuto più del dovuto.
Gli raccontai che ero lì per denunciare il ragazzo che aveva conosciuto anche lui, e colsi l'occasione per scusarmi. Inaspettatamente mi disse che il padre era colui che dirigeva il tutto, e mi disse che mi avrebbe voluto aiutare, così mi ci accompagnò lui.
Entro' prima lui nello studio del padre così da avvisarlo e nell'attesa guardai il cellulare e trovai una notifica da parte di Andrea.

Andrea
ti va di fermarti qui stasera? serata karaoke

Sorrisi per quelle poche righe che mi aveva scritto, passare il mio tempo con lui era ormai diventato il momento più bello della mia giornata, digitai un bel "siii" colmo di entusiasmo ed entrai nello studio del padre di Federico nonché ufficiale.

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Spazio autrice
Ciao belli come state? spero che il capitolo vi piaccia, che ne pensate di Federico?
Personaggio preferito?
Volevo dirvi che lunedì sarò al concerto dei bnkr44 e che ho già scritto un capitolo con un particolare da voi richiesto... chissà quale sarà .
Lasciate stellina e commento ciaoooo

Come sabbia e neve // Faster Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora