18. Andrea

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Passai più tempo del solito in doccia, ero davvero felice di come fosse andata la serata ma soprattutto ero grato di avere Grace nella mia vita.
Mi feci una doccia lunga e mi lavai per bene i capelli, mi misi un asciugamano in vita ed uscii dal bagno.
Iniziai a cercare Grace ma non trovandola pensai che fosse anche lei andata a farsi una doccia.
Vidi Jasmine poggiata alla porta chiusa del nostro secondo bagno assieme a Dario, sembrava avere un'espressione abbastanza preoccupata, Dario mi guardò e gli chiesi con lo sguardo cosa fosse successo ma lui al posto di darmi una risposta tocco' la spalla a Jasmine per avvisarla che io fossi lì.
Jasmine: Hai fatto qualcosa a mia sorella?
Chiese quasi andandomi contro, io di reazione feci un'espressione confusa, davvero non capivo cosa stesse succedendo, guardai Dario in cerca di spiegazioni ma ormai, qualsiasi cosa sarebbe successa lui sarebbe stato dalla parte della ragazza.
Nel silenzio colmo di miei dubbi Jasmine riprese il discorso con un tono più pacato.
Jasmine: Ha detto che vuole andarsene, sembrava turbata, non capisco cosa sia successo!
L'avevo lasciata sola solo per la colazione, mi salì il panico e andai a controllare la mia camera, come immaginavo aveva lasciato la mia maglietta sul letto nonostante la mattina stessa mi avesse annunciato che se la sarebbe messa.
La porta si apri' e Grace uscì' dal bagno evitando la sorella e Dario, precipitandosi nella mia camera, sentii le mie guance colorarsi di rosso, lei aveva un asciugamano che le avvolgeva il corpo ed io ne avevo uno che mi avvolgeva la vita, non avevamo nient'altro.
Grace: Per piacere puoi andartene?
Disse stringendosi il telo a se con tono dispregiativo, io davvero non capivo cosa stesse succedendo..
Grace alzo' gli occhi al cielo e prese il reggiseno che aveva lasciato sul comò per poi dirigersi in un'altra stanza.
Grace: Non serve che tu mi mandi qualcun altro, tolgo il disturbo.
Non capivo di cosa diavolo stesse parlando così la bloccai per il polso chiedendole spiegazioni.
Lei si agitò, percepii nei suoi occhi il trauma che aveva vissuto con quel tale Daniel riaccendersi per colpa della mia presa quasi violenta e mi sentii davvero in colpa. Lasciai immediatamente la presa e mi scusai, notai gli occhi di Grace rossi e colmi di lacrime, non sapevo se lei sarebbe stata d'accordo ma l' abbracciai. A mia sorpresa si lasciò andare a un pianto liberatorio, le accarezzai i capelli e quando si riprese un po' aprii un discorso .
Andrea: Ora puoi dirmi cosa è successo?
Lei mi guardò, tiro' in grande respiro e incomincio'
Grace: Non serve che continui a fingere, Marco mi ha detto tutto..
Disse ed io continuai a sentirmi confuso.
Grace: Non ti ricordi mai i nomi delle ragazze con cui esci, cerchi solo ragazze stupende, non ti importa mai di loro ma soprattuto per farle capire di dover andarsene ti nascondi! Non me lo hai mai detto, mi fidavo di te.
Disse trattenendo il pianto, notai nelle sue parole rabbia e delusione.
Glielo avrei voluto dire io, non doveva dirglielo Marco, ma soprattutto non doveva inventarsi bugie sul mio conto, non mi ero mai nascosto e mai lo avrei fatto... raccontai a Grace tutto quanto.
Le dissi che molte cose erano vere, non mi ero mai davvero preoccupato di ricordare i nomi delle ragazze con cui passavo la notte, ma dal primo momento che avevo incontrato Grace non ero riuscito a togliermi dalla testa il suo nome e a non pensare a lei e le ricordai che la trovavo stupenda.
Le dissi anche che non mi ero mai nascosto per sfuggire da una situazione spiacevole, non l'avevo mai fatto, non lo facevo da quando ero un bambino e non lo avrei fatto di certo ora, con una persona speciale come lei.
In passato ero stato uno stronzo con le ragazze in generale, ma dal momento in cui i miei occhi si erano soffermati su di lei, in quello spazio esterno al locale, non ero riuscito a desiderare altra opera d'arte da ammirare.
Grace era ferita e la colpa questa volta era mia, passai più di 10 minuti abbracciato a lei, cercando di tranquillizzarla, cercando di non far caso ai miei capelli fradici, ma soprattutto accennando un sorriso ogni volta che una goccia d'acqua cadeva sulle sue spalle.

Grace si vesti' ed indosso un'altra mia maglietta da sopra la sua pantagonna, era davvero bella con addosso i miei vestiti. Non potevo non notare il come le fasciavano perfettamente il sedere, mi morsi il labbro per provare a frenare i miei pensieri perchè quella non era la situazione giusta per ciò. Lei mi diede un bacio sulla guancia, colmo di dolcezza e mi fece sentire a un passo dal paradiso poi andò nel giardino con la sorella, Dario, Pietro e Duccio.  Prima di unirmi a loro avrei dovuto parlare con Marco, chiedergli il perché fosse stato così meschino e che almeno avrebbe dovuto chiedere scusa alla ragazza.
Trovai Jacopo nel salotto con il pc acceso mentre lavorava ad alcuni remix, mi chiedevo se disturbarlo o meno ma prima che potessi pensarci un po' su Jacopo mi guardò e mi chiese cosa fosse successo.
Ero abbastanza sicuro che mi si leggeva in faccia il quanto fossi furioso in quel momento.
Andrea: Sai dove si trova Marco?
Chiesi provando a mantenere un tono abbastanza calmo, ma subito dopo aver lasciato andare Grace dalla sorella lasciai che la mia rabbia prendesse il sopravvento .
Jacopo mi guardo' ma fece le spallucce, io gli feci un cenno col capo e continuai a cercarlo, andai nella sala prove e sorprendentemente era lì.
Era lì di spalle con la chitarra in mano, seduto su una sedia con le rotelline girevole.
Mi avvicinai a lui e lo feci voltare sulla sedia con una spinta abbastanza violenta.
Andrea: Ma che cavolo  ti è saltato in mente!?
gli dissi urlandogli contro e lo trovai con lo sguardo smarrito, solo dopo pochi secondi capì e apparì un ghigno sul suo viso.
Marco: Non è quella giusta per te! Ti lascerebbe dopo qualche parola sul tuo conto.
Disse alzandosi e provando a mettermi alle strette vicino al muro, sembrava volesse farmi capire che Grace non fosse una buona persona e l'idea mi fece arrabbiare di più così lo spintonai via.
Andrea: Azzardati un'altra volta ad avvicinarti a lei e..
Incominciai con tono autoritario ma lui riprese il mio discorso con sguardo di sfida.
Marco: E cosa? Cosa faresti Andrea? Non saresti capace di far male ad una mosca.
E accenno' una risata che mi fece imbestialire, forse aveva anche ragione, ma se avesse fatto del male a Grace, solo Dio sapeva cosa sarei stato in grado di fare.
Andrea: Sta lontano da noi.
Dissi e uscii dalla camera, avrei sicuramente chiesto a qualcun altro di condividere la camera, perché io, finché non avrebbe chiesto scusa a Grace con Marco non avrei voluto avere più nulla a che fare.

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Spazio autrice
Ciao amori, perdonatemi, dovevo pubblicarla alle 20 ma dovevo finire di correggerla e solo ora ho avuto il tempo..
Secondo voi perché Marco fa così? Grace avrà fatto bene a credere ad Andrea ? Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo ❤️
vi avviso che nei prossimi ce ne saranno delle belle 😁
alla prossimaaaa

Come sabbia e neve // Faster Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora