24. Grace

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Mi stiracchiai, improvvisamente sembrava che il letto si fosse moltiplicato, ma non appena aprii gli occhi notai che non era così, semplicemente Andrea non era più presente nella camera.
Quella era stata la serata più bella passata con lui fino a quel momento, ma il risveglio senza Andrea mi mandava male.
Perché non era rimasto accanto a me?
Mi rigirai più volte nel letto e mi stiracchiai, dopodiché decisi di alzarmi e andare a cercare Andrea.
Sistemai un po' il letto e uscii fuori dalla stanza, non appena chiusi la porta notai Pietro uscire dal bagno, e come mi vide venne verso di me per abbracciarmi e darmi il buongiorno.
Pietro: Dormito bene con Andrea? So per esperienza che non è un ottimo compagno di stanza
Disse ricordandomi di quando agli inizi era lui il compagno di stanza di Andrea, io sorrisi
Grace: In realtà è abbastanza tranquillo, ci siamo addormentati in un modo, e se non si fosse già alzato ci saremmo risvegliati nello stesso.
Lasciai un attimo il biondo senza parole, e non capii cosa avessi detto di sbagliato o che avesse potuto turbarlo.
Pietro: Fammi capire questa notte hai dormito nello stesso letto di Andrea Locci?
Chiese con un tono simile a quando vedi qualcosa di spaventoso o impossibile.
Grace: Non solo stanotte.
Dissi quasi incerta e poi proseguii chiedendogli il perché.
Lui mi guardò ancora con tracce di interrogativi nello sguardo ma non appena noto' il mio sguardo preoccupato mi sorrise, io e Pietro ci capivamo sempre al volo, era come se fossimo un po' la stessa persona.
Pietro: Non l'ha mai fatto, ha sempre detto che semplicemente dormire con una ragazza nello stesso letto era una cosa troppo intima.
All'improvviso il mio viso assunse un'espressione colma di felicità, tutto ciò che riguardava Andrea mi faceva sorridere, ma sentirmi dire quelle parole, anche se non proprio da lui, avevano quasi colmato tutte le mie ansie e paure sul suo essersi allontanato quella mattina.
Pietro sorrise anche lui e mi disse che ero stupenda quando sorridevo, si era sempre dimostrato dolce con me, poi gli chiesi se sapesse dove potessi trovare Andrea e mi rispose dicendomi che era a fumare sul balcone, lo ringraziai e andai da lui.

Era ancora senza maglietta ed era seduto con lo sguardo verso il panorama con una sigaretta fra le dita, non lo avevo mai visto fumare dopo il giorno del nostro primo incontro.
Mi avvicinai a lui e lo abbracciai da dietro, lui in quel preciso istante aveva appena riattaccato una chiamata e sembrava parecchio irritato, ma non appena vide le mie mani intorno alle sue spalle si giro' verso di me, mi posizionò una mano sull'angolo tra il mento ed il collo  e mi diede un dolce bacio.
Niente lingua, semplicemente le nostre labbra che si scontravano tra loro ancora una volta, era un contatto che avevo sognato da molto.
Subito dopo mi fece cenno di sedermi ed io non aspettai due volte a posizionarmi sulle sue gambe.
Mi misi orizzontale a lui, con le braccia attaccate al suo collo, lui disegnava cerchi immaginari su tutta la lunghezza delle mie gambe ma non superava un certo punto della coscia.
Grace: Chi era al telefono?
Gli chiesi cercando di aprire un discorso.
Andrea mi guardò con uno sguardo che sembrava stesse cercando di capire se dirmi la verità o meno, aveva le labbra contratte i respiri profondi.
Andrea: Dolce bugia o cruda verità?
Mi chiese così da far scegliere me cosa dire.
Ci pensai un po' su, non volevo che spuntasse qualche dettaglio che rovinasse la situazione in cui ci trovavamo, ma conoscendomi ero sempre stata una persona curiosa..
Grace: Cruda verità, vai!
Dissi fingendomi entusiasta.
Andrea mi rispose schietto.
Andrea: Il tuo ex.
Spalancai gli occhi, sentii mancare un battito cardiaco e deglutii rumorosamente.
Avevo tante domande; ma ero certa anche delle risposte.
Daniel sarebbe arrivato a tutto per farmi del male e ostacolare la mia felicità.
Grace: Era meglio la dolce bugia..
Dissi abbastanza turbata dalla notizia, Andrea non perse tempo per rassicurarmi lasciandomi un bacio sulla testa e stringendomi forte a se.
Per cambiare discorso decisi di chiedergli un'altra cosa, anche se, ero incerta anche sul voler sapere o meno la risposta.
Grace : Come mai ti sei svegliato così presto?
Cercai di chiedergli nascondendo il mio vero interesse, ovvero, perché non sei rimasto con me?
Andre aveva lo sguardo fisso sui miei occhi, ma non appena gli feci quella domanda cerco' di guardare altrove.
L'ansia inizio' ad aumentare e i miei dubbi si moltiplicarono, gli presi il volto fra le mani così da costringerlo a guardarmi.
Ci capivamo, percepivamo con un solo sguardo ciò che intendevamo..se mi guardava negli occhi non poteva mentirmi.
Andrea: non..iuvo a... esist...
Disse in un respiro mangiandosi alcune lettere delle parole, avevo in espressione confusa e lui lo notò, sospiro' e disse.
Andrea: Non riuscivo a resisterti.
Disse infine nascondendo il volto sul mio petto.
Il mio cuore inizio' a battere così forte che lo sentivo quasi fuoriuscire dal mio petto.
Un sorriso sincero mi apparve sul volto, Andrea aveva il pieno controllo delle mie emozioni se non addirittura di me.
Ero innamorata persa di Andrea.
Lo capii solo in quell'istante, avrei rinunciato a tutto per far sì che lui fosse felice, non avrei mai pensato che dopo tutto il male che avevo vissuto da parte di Daniel il destino avesse in mente di farmi incontrare una persona pura come Andrea.
Lui era il mio arcobaleno dopo un lungo temporale, Andrea era il mio sole dopo giorni di neve e freddo.
Presi il viso del moro, e lo alzai dal mio petto, lo guardai e gli sorrisi, lui era quasi impaurito dalla mia reazione, ero sempre stata una persona abbastanza timida che non avrebbe mai fatto la prima mossa, ma il quel momento non ci pensai due volte, così poggiai le mie labbra sulle sue.
Sembrava abbastanza sorpreso ma non aspetto'molto per ricambiare il bacio.
Al contrario del bacio di prima questa volta ci fu l'utilizzo della lingua, mi sentivo come dipendente da lui e dalle sue labbra, e stranamente sapevo che era lo stesso per lui.
Poggio' la sua mano sul mio basso fianco più lontano da lui e lo strinse forte, come se volesse che io fossi più vicina a lui di quanto già lo fossi in quel momento.
Non appena ci staccammo, lui mi diede una decina di baci a stampo l'uno dietro l'altro, facendomi sorridere.
Andrea: Passerei la mia intera vita con le mie labbra sopra le tue.
Disse estasiato e la visione del suo viso così bello e a suo agio, i suoi occhi che sembravano brillare e le labbra curvate in un dolce sorriso, diedero la conferma al mio cuore, che assieme ad Andrea, io mi sentivo a casa.

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Spazio autrice
Non la porto per le lunghe anzi, volevo solo ringraziarvi per tutte le letture, commenti e stelline, non me lo sarei mai aspettata. Grazie

Come sabbia e neve // Faster Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora