8. Andrea

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Io e Dario decidemmo di prendere dei panzerotti e qualche panino tipico a mo' di stuzzichino, decidemmo di mangiarli sotto la tettoia del panificio dato che stava piovigginando, tirava parecchio vento, non sembrava neanche una giornata di settembre ma di fine ottobre.
Dario: Inizio a perdere le speranze sai? Credo di appostarmi dalle 7 davanti la scuola di Jasmine se non la trovo
disse finendo un panino maionese e prosciutto.
Ammiravo Dario in quel momento, nonostante le "ricerche" fossero al punto di partenza lui era fiducioso.
Feci le spallucce come risposta, non sapendo se sarei andato o meno insieme a lui l'indomani, Grace avrebbe potuto accompagnare la sorella a scuola ma era tutto troppo incerto per svegliarmi alle 6 del mattino.
Dall'altra parte della strada notai una ragazza in leopardato attraversare la strada come se avesse 7 vite come i gatti, correva verso la nostra direzione, o meglio verso la direzione di Dario.
Poco più dietro di lei c'era un'altra ragazza che seguiva la stessa strada della prima.
Era molto familiare .
Chiamai Dario e gli chiesi se le conoscevamo perché appunto sembravano familiari.
Dario strizzò gli occhi e quasi gli andò di traverso il boccone, a quel punto capii anche io, erano Jasmine e Grace.
Jasmine: Dario ciao
disse la ragazza e istintivamente si abbracciarono
Grace arrivò e mi sorrise.
Aveva i capelli raccolti, era senza trucco e indossava il pigiama, ma nonostante ciò non potevo non ammettere che fosse la creatura più perfetta di questo mondo.
Jasmine iniziò ancora abbracciata a Dario,
Jasmine: Ragazzi non potete capire cosa è successo, non vi abbiamo ignorato di proposito!
disse preoccupata.
Grace: Ha ragione, scusa Andrea, non era mia intenzione, cioè , emh è piuttosto complicato..
Disse balbettando, e io mi sentii come se stesse facendo il solletico al mio cuore, le dissi di non preoccuparsi e le feci cenno di venire più vicino e abbracciarla.
Lei sorrise e si avvicinò, le misi il braccio intorno al collo mentre lei mi abbracciava e teneva la testa appoggiata sul mio petto, era più bassa degli altri giorni e la trovai ancor più adorabile.
Dario: Andrea non è meglio se ci spostiamo in macchina, inizia a far freddo e le ragazze sembrano indossare robe troppo leggere.
Disse preoccupato e Jasmine gli fece la linguaccia
Grace: Non possiamo stare molto, giusto il tempo di spiegarvi.
Notai paura mista ad ansia nelle sue parole e mi sbrigai ad aprire la macchina.
Eravamo io al sedile col volante e Grace al sedile passeggero mentre Jasmine e Dario ai sedili posteriori.
Grace non sembrava volerne parlare, fece cenno a Jasmine e Jasmine la capì in un attimo.
Jasmine: Emh allora per farla breve e non raccontare storie non mie, in pratica l'ex ragazzo di Grace si è trasferito credo qui anche lui e nostra madre ci ha limitato le uscite e tolto il wi-fi... Ah il particolare di cui mi sono scordata è che questo ragazzo è ossessionato e pazzo di Grace, nel senso brutto..
Cercò di dire, evitando di urtare la sensibilità della sorella.
Dario : ma è pericoloso?
e Jasmine annuì tristemente.
Presi il volto di Grace fra le mani e la rassicurai
Andrea: Finché ci sono io non devi temere nulla.
Mi sorrise ma ero perso nei suoi occhi, la percepii nuovamente, capii il perché della sua reazione rassegnata la sera nel locale.
Grace mise la sua mano sulla mia mentre le tenevo ancora il viso e sorrise.
Jasmine: Domani inizio scuola, dirò a mia madre che tornerò alle 3 così dalle 12 alle 3 possiamo stare un po' in giro
disse rivolgendosi a Dario
Grace si schiarì la voce
Grace: Io dopo averla accompagnata a scuola starò in biblioteca fino alle 3, cioè il suo ritorno, se vuoi possiamo stare un po' insieme e se l'invito è ancora valido, posso raccontarti la storia per intero al bar o dove vuoi..
Disse titubante ma le diedi subito conferma, le accompagnammo al portone e tornammo in macchina.
Ero felice di averla vista ma dispiaciuto di averla percepita così lontana.

Come sabbia e neve // Faster Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora