28. Andrea

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Andrea: Dobbiamo andarci per forza?
Chiesi con un tono quasi infantile ai miei amici, ma loro mi ghiacciarano con il loro sguardo a mo' di un si prepotente.
Andrea: Ma è lo stesso locale dove ho conosciuto Grace! Un po' di pietà! Non è passato neanche un mese!
Cercai di dire in mia difesa ma tutti mi ignorarono, tutti tranne Pietro.
In quell'ultimo periodo io e Pietro non parlavamo molto, lui sentiva periodicamente Grace al telefono, e da una parte mi sentivo tradito, lui conosceva me da molto più tempo, perché prendeva le parti di quella ragazza? Ogni volta che esternavo questi miei pensieri venivo fulminato dallo sguardo di Duccio, secondo cui tutte le mie paranoie erano inutili, non c'era e non si sarebbe creata nessuna guerra. Nonostante anche lui sentisse Grace, ero comunque certo che in una situazione dove ci sarebbe stata la necessità di scelta lui avrebbe scelto di stare dalla mia parte, ma non ne avevo idea di chi avrebbe scelto Pietro.
Duccio: Perché dovremmo schierarci? Non siamo guerra, vogliamo bene ad entrambi, e anche voi due ve ne volete.
Mi sbottava contro ogni volta che gli chiedevo insistentemente ciò che secondo lui pensasse il nostro amico biondo.
Ogni volta non sapevo in quale modo rispondergli...
A Grace tenevo ancora, ma ero allo stesso tempo ferito nell'orgoglio..
Tutti mi ignorarono tranne Pietro, lui si sedette vicino a me, notandomi turbato, mise un braccio intorno alla mia spalla e mi chiese se fosse tutto okay..
Andrea: Non voglio doverla pensare tutta la serata... e li tutto mi ricorderà di lei..
Ammisi al mio amico per poi riprendere il mio discorso con un cenno di preoccupazione nella voce
Andrea: Aspetta, Grace non sarà presente alla serata, vero?
Avevo sbagliato nel chiederlo a Pietro, non sapevo se lui lo avrebbe poi riferito a Grace o meno, ma in quel momento l'idea di vederla mi mandava fuori di testa.
L'Idea di trovarmela davanti con addosso uno dei suoi bellissimi vestitini che mettevano in mostra tutte le sue forme mi faceva domandare se la mia reazione sarebbe stata più quella di nascondermi e lasciarmi andare a un pianto di sfogo nell'averla persa, oppure di andare da lei, prenderla, anche contro la sua volontà e baciarla per quanto io sentissi la mancanza delle sue calde labbra sulle mie.

Passai le settimane precedenti in palestra, domandami ogni secondo cosa avrei potuto fare di più per proteggerla, ma nonostante tutti i miei amici mi ricordavano che Grace non era stupida e che probabilmente aveva avuto delle motivazioni più valide io non riuscivo a non incolparmi, ma nonostante ciò, col tempo iniziai a incolpare anche lei.
Se le supposizioni degli altri fossero state giuste perchè non parlarmene?
Non passavo molto tempo nel bunker e soprattuto evitavo tutti i festini che facevamo periodicamente, in pratica quando il bunker era attivo io me ne andavo in palestra, tranne quella sera quando vidi Jasmine piombare lì.
Stavo avendo una discussione con Marco in particolare, secondo lui non era salutare che io passassi il mio tempo senza dormire, pensando solo alla palestra, per lui era strano anche il mio non esser riuscito a comporre qualche strofa, o almeno un verso... normalmente mettevo per iscritto il mio dolore ma quella volta non ci riuscivo proprio, o forse non volevo semplicemente scrivere un qualcosa che riguardasse Grace parlando al passato.
Quando Jasmine se ne andò e Dario torno', lui e gli altri mi sgridarono e si lamentarono del mio comportamento infantile. Dario era su tutte le furie
Dario: Ti sei comportato come se il problema lo avessi con lei! Jasmine voleva solo farti da amica !
Mi urlava in faccia quelle parole con accanto Duccio che cercava di frenarlo quando il suo discorso diventava personale e quindi inutile per me.
Avevano ragione, ma Grace e Jasmine sono sempre state molto simili, non riuscivo a vedere Jasmine senza trovare qualche particolare che mi ricordasse la fisionomia di Grace, e quindi ricordarmi di lei.
Dario: Non hai neanche riso alle uniche battute divertenti, e perché? perché le pronunciava Jasmine e non uno di noi? Ma cosa hai 5 anni?!
Duccio intervenne
Duccio: Nonostante tu veda questa situazione come una guerra, e dai per scontato che Jasmine stia e starà sempre dalla parte della sorella, come è giusto che sia, voleva esserti lo stesso amico, perché ripeto, non siamo in guerra Andrea. Tu e Grace non siete in guerra.
Dissero poco prima di abbandonarmi nella mia camera da letto, così per metabolizzare il dover andare in quel maledetto locale.

Come sabbia e neve // Faster Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora