15. Andrea

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La chiamata diceva che dovevo dirigermi nel prive', ma era vuoto, fui un po' confuso, chi mi avrebbe dovuto chiamare per scherzo? ma smisi di pensarci e mi sbrigai a tornare da Grace, lei era maledettamente bella, il vestito le aderiva in un modo così perfetto che era difficile da spiegare a parole la sua bellezza.
Mentre scendevo le scale trovai Pietro e gli chiesi se fosse stato lui a chiamarmi, ma la risposta fu negativa.
Trovai Grace al bar e aveva accanto già 3 bicchieri vuoti e 1 a metà .
Rimasi sorpreso, mi aveva sempre detto di non essere un'amante degli alcolici e quindi li evitava sempre, ma in questo momento sembrava l'esatto contrario, in più le si stavano avvicinando tanti ragazzi e la situazione iniziava a non piacermi.
Mi avvicinai a lei e le misi un braccio intorno alla spalla.
Grace: Andrea ciao!
Era già ubriaca, c'era qualcosa di strano, lo avevo percepito da quando mi aveva abbracciato prima di entrare in macchina.
Prese altri 2 drink e decisi di dire al barman di non venderle più nulla.
Completamente ubriaca mi prese la mano e mi portò sulla pista da ballo, non riusciva a trovare un equilibrio quindi si poggiava a me e rideva per qualsiasi cosa.
La sua risata era il suono più bello che avessi mai sentito, era così bella che mi sarei chiuso in camera con le cuffiette e l'avrei ascoltata in loop.
Passai tutto il tempo a prendermi cura di Grace, lei si divertiva spensierata, mentre io passai dall'osservarla e sentirmi a uno scalino dal paradiso ma anche a mandare via tutti i ragazzi che le si avvicinavano. Non mi era mai capitato, normalmente erano le ragazze che mi si avvicinavano e se poi un ragazzo si avvicinava a loro non mi faceva ne caldo ne freddo. Invece in quel momento la cosa mi infastidiva molto.
Arrivate le 2 e mezza decisi di portare Grace in auto anche perché era riuscita a prendersi altri cocktail tramite i  "pretendenti", in auto non c'erano possibilità che potesse bere altro e io sarei stato più tranquillo.
Dario mi scrisse di avvisare Grace che avrebbe  accompagnato Jasmine a casa per le 6, e che a lei si era spento il telefono.
Grace barcollava, ma non si staccava da me, era più affettuosa del solito e la cosa mi faceva sorridere.
Arrivati in macchina incomincio' a lamentarsi della lontananza che ci fosse fra noi nonostante non fossimo lontani.
Grace: Sai che oggi sei più bello del solito? me lo dai un bacio?
Disse cogliendomi alla sprovvista, erano giorni che volevo baciarla, ma in quel momento era fuori di sé, ciò che diceva probabilmente neanche lo pensava.
Andrea: Stellina sei ubriaca, non farei mai nulla senza il tuo consenso da sobria.
Lei fece una smorfia contrariata e io le diedi un bacio sulla fronte.
Grace: Sai che adoro quando mi chiami "stellina"?
Non penso me lo avrebbe mai detto in altre situazioni, ma le sorrisi...
Andrea: Non te lo ricorderai mai ma sappi che io invece adoro qualsiasi cosa che riguardi te e la tua felicità.
Sorrise e sbadiglio', avrei dovuta accompagnarla a casa ma se fosse salita in quelle condizioni non avrei fatto una buona impressione alla madre, quindi le proposi di dormire un'oretta in macchina ma lei fu contraria.
Grace: Dormo solo se stiamo più vicini.
Disse, si sarebbe addormentata da lì a poco ma decisi di accontentarla cosi abbassai il suo sedile per farla andare più facilmente ai sedili posteriori. Io andai sui sedili posteriori e poi chiusi a chiave la macchina. Mi misi all'angolo e la lasciai poggiarsi su di me, si tolse gli stivali e si sistemò con le gambe sull'altro sedile.
Aveva la testa poggiata sulle mie gambe e in quel momento il poco alcol che avevo bevuto si fece sentire, dovetti aumentare il mio autocontrollo.. Le misi la mia giacca addosso e incominciai ad accarezzarle il capelli.
Grace: Hai un buon odore, mi dai la mano?
Disse con la voce impastata dal sonno, così le diedi la mano e lei  se l'avvicinò al petto, sentivo il battito del suo cuore, e con l'altra mano continuai ad accarezzarle i capelli.
Lei si addormentò dopo pochi minuti e mi soffermati sul quanto fosse bella.
Era così che ci si sentiva da innamorati? Non lo ero mai stato davvero, con lei era tutto nuovo, non avrei mai fatto tutto ciò per nessuno al mondo, ma per lei farei anche molto di più , avevo addirittura paura di cosa potesse pensare del mio passato, non mi ero mai voluto impegnare e venivo considerato un donnaiolo. Avevo paura di non essere abbastanza per lei, volevo essere il 101% che si meritava.

Come sabbia e neve // Faster Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora