Capitolo 4: Al sicuro nella mia gabbia

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12 Dicembre

«Ho un brutto presentimento,» sussurrò Tonks prendendo un respiro per calmarsi, concentrandosi a cambiare il colore dei suoi capelli dalla sfumatura di arancione che aveva adesso. Non potevano permettersi di essere visti.

«Ti preoccupi troppo,» disse Hermione sporgendo il collo dal lato del faro, cercando una vista migliore. «Staremo bene. Medusa ha raccolto informazioni per settimane. È una semplice missione toccata e fuga.»

«Ti fidi di lui?»

«Si. Non si è mai sbagliato prima.»

Tonks annuì. Giocherellava con l'estremità delle maniche e picchiettava lo stivale a terra. I suoi nervi erano a fior di pelle. Odiava essere lontana da Teddy– lo odiava ancora di più dalla morte di Lupin– ma era una combattente. Si rifiutava di stare a casa mentre altri erano in pericolo.

«Ron sarà così arrabbiato,» mormorò Tonks sfoderando la bacchetta. «Non voleva che andassi di nuovo in missione così presto. Sai che ti ucciderà, vero?»

Hermione sbuffò in silenzio. «Non ha diritto di parola su quello che faccio. Ha la sua famiglia di cui preoccuparsi adesso.»

«Vero.» Confermò Tonks. «Ma ci tiene a te, vuole solo tenerti al sicuro.»

Al sicuro nella mia gabbia, forse. Hermione scacciò via il pensiero e sfiorò la moneta nella sua tasca con la punta della bacchetta.

«Gli altri sono pronti?»

Quando la moneta bruciò due volte in risposta, Hermione annuì.

Gli eserciti babbani erano ansiosi di partecipare in questa operazione. Volevano vendicarsi dopo che alcuni ufficiali erano stati catturati qualche settimana fa, ma poi decisero di non farlo. Questa operazione richiedeva destrezza e pazienza. Dovevano essere silenziosi e impercettibili mentre preparavano la trappola ed elicotteri e carri armati non erano esattamente le cose più silenziose al mondo.

Dieci membri dell'Ordine erano stati selezionati per la missione, Hermione e Tonks incluse. Harrison Waters, Kyle Elliott, Josh Rhodes, Hanna Abbott, Susan Bones, Robert Marks, Lee Brookes e Xander Lowe.

Il piano era abbastanza facile e prevedeva che tutti fossero in coppia. Il gruppo era già posizionato in cerchio sul campo, bacchette pronte e nascosti sotto un paio di strati di magia per renderli completamente invisibili.

La strategia era di disarmare quanti più Mangiamorte possibili, e dopo arrivare alla carrozza per recuperare le ragazze. Non erano state alzate barriere anti-smaterializzazione; avevano bisogno di una via di uscita veloce una volta che le ragazze sarebbero state liberate.

Shacklebolt aveva dato rigide istruzioni che non ci sarebbero state maledizioni mortali in questa missione. Niente armi. Niente bombe. Nessun anatema mortale. 'Sarà una semplice missione di recupero' aveva detto. 'Non c'è bisogno di vittime'. A Hermione non era sfuggito il modo in cui i suoi occhi si chiusero per un attimo verso di lei mentre dava l'ordine.

Lei e Shacklebot avevano la stessa idea in genere sull'uccidere; a nessuno dei due piaceva, ma entrambi pensavano che fosse necessario. Apparentemente, Shacklebot avrebbe accontentato Harry in questa missione. Si chiedeva quanto sarebbe durato.

Voldemort aveva scelto un altro metodo di trasporto questa volta. Dopo che i tunnel furono usati contro i suoi soldati l'ultima volta, aveva scelto un percorso più aperto per questa operazione. I Mangiamorte avrebbero trasportato le ragazze a piedi lungo la costa, e il punto di incontro di questa missione erano le White Cliff a Dover.

Normalmente i Mangiamorte viaggiavano tramite passaporte o materializzazione, ma schiave e manufatti di valore complicavano il tutto. Questi metodi resero i Mangiamorte vulnerabili, rendendogli più difficile lanciare maledizioni e alzare scudi per proteggere quello che trasportavano. L'inaffidabilità della smaterializzazione rischiava di danneggiare il fragile carico, e il rischio di spezzarsi aumentava se il 'carico' in questione combatteva graffiando e cercando di scappare.

Secrets and Masks | Traduzione in ITALIANODove le storie prendono vita. Scoprilo ora