Capitolo 10: Signora Zabini

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25 dicembre

Hermione si svegliò in quello che era il suo giorno preferito dell'anno, fiacca, esausta, e con un regalo posizionato orgogliosamente sul davanzale della finestra.

Sbatté le palpebre e si strofinò subito il sonno dagli occhi quando la vide, pensando di aver avuto un'allucinazione per la scatola elegantemente avvolta in una lucida carta verde. Non era così. Per quanto sbattesse le palpebre, per quanto si strofinasse furiosamente gli occhi, la scatola rimaneva.

Per un lungo momento, Hermione si limitò a fissarla con le sopracciglia aggrottate. Doveva sembrare pazza; seduta nel letto, la schiena schiacciata contro la testiera del letto, senza battere ciglio e con i capelli in disordine...immaginò che anche le borse viola sotto gli occhi non aiutassero.

Osservandolo, il regalo sembrava innocuo, niente di sinistro o malevolo. Era piccolo e quadrato, compatto, grande all'incirca come un microonde, e legato con un nastro d'argento che era stato accuratamente infilato per formare un fiocco in cima. La carta regalo era di quella tonalità di verde intenso che si può associare solo ai Serpeverde, quella che tutti loro portavano con orgoglio come un distintivo d'onore; il colore che lei riconosceva nelle sale di questo maniero e nella tonalità delle poltrone in pelle. La stessa vile tonalità di verde che era appesa negli arazzi della Cattedrale di York, quelli che aveva fissato mentre urlava mentre Voldemort la mutilava con la magia oscura del sangue. La tonalità di verde che la faceva stare male.

Più lo fissava, più diventava confusa...e sospettosa.

Gli elfi non avrebbero potuto regalarle la scatola. Indossavano gli stessi stracci ogni giorno, nonostante Hermione non avesse individuato segni di violenze fisiche sui loro piccoli corpi, dubitava che Malfoy gli offrisse lussi come Galeoni o regali. Erano schiavi per lui; oggetti destinati a servire e obbedire, un possesso come lo era questo maniero.

Rimaneva solo Malfoy, ma questa possibilità sembrava altrettanto ridicola quanto quella degli elfi. Non le avrebbe mai mandato un regalo, mai. Era orribile e crudele. Si odiavano. La sua sola esistenza la ripugnava e ogni suo respiro era un insulto a lui e alla sua ideologia maligna. Non le avrebbe mandato un regalo se non fosse stato destinato a farle del male. Beh, questa era una teoria su cui poteva lavorare. Non si sarebbe mai immaginata che Malfoy potesse manomettere l'oggetto, incantarlo in modo che gli crescessero gambe e denti e cercasse spontaneamente di sbranarla a morte. Immaginava che avrebbe provato un piccolo brivido malato nel vederle strappare il naso dalla faccia in un giorno solitamente gioioso.

Forse era stata riempita con un incantesimo esplosivo? O forse conteneva la testa decapitata di uno dei suoi amici caduti? Era certamente una cosa che avrebbe fatto— uccidere uno degli avversari durante una battaglia, staccargli la testa dalle spalle e consegnargliela travestita da regalo. Una minaccia avvolta in una lucida carta verde.

Qualche minuto dopo, la colazione si materializzò da sola, senza l'aiuto di un elfo domestico. A quanto pare, Malfoy aveva dato alle piccole creature il giorno libero. Che nobile gesto.

Hermione non mangiò la sua colazione quella mattina, continuò solo a fissare la scatola mentre la sua mente lavorava lavorava e lavorava cercando di capire cosa potesse essere. Quando il suo pasto apparì e si presentò un vero pranzo di Natale, si mosse.

Scivolò fuori dal letto, ignorando l'appetitoso profumo di patate arrosto e salsa di mirtilli rossi, e si avvicinò alla scatola incriminata lentamente, con attenzione, facendo una pausa tra un passo e l'altro. L'ipotesi dell'incantesimo esplosivo era con molta probabilità la più attendibile, quindi decise che era meglio non correre verso quel misero oggetto.

Passò leggermente un dito sulla parte superiore della scatola, aspettandosi che esplodesse al minimo tocco delicato. Con sua sorpresa, non esplose quando lo tirò su e non ticchettava nemmeno. Era più leggero di come se lo immaginava, non le causò alcuno sforzo muscolare tenere il peso in una sola mano. La scosse una volta e le si mozzò il fiato quando sentì che qualcosa si agitava all'interno. Sembravano diverse cose, diverse piccole cose che sbattevano l'una contro l'altra.

Secrets and Masks | Traduzione in ITALIANODove le storie prendono vita. Scoprilo ora