Capitolo 58: Ciao, piccolo

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1 aprile


Quanto tempo ci vuole perché un pazzo furioso e assetato di potere si annoi?

Probabilmente Theo avrebbe dovuto avere una risposta a questa domanda. Cercò di ripensare a tutte le volte che era stato dall'altra parte del coltello e a quanto tempo ci aveva messo ad annoiarsi...ma non riuscì a trovare una risposta. A quanto pareva, era difficile mettere insieme un pensiero coerente quando si veniva torturati 24 ore su 24. Ha. Chi l'avrebbe mai detto?

Il piccolo Crouchy non era esattamente il più fantasioso quando si trattava di torturare, ma porca troia, il tizio era consistente.

Sembrava che avesse pugnalato Theo dappertutto. Aveva intaccato ogni muscolo e arteria vitale che era riuscito a trovare lungo il percorso. Lasciava Theo a morire dissanguato sul lurido pavimento della cantina e ogni volta, appena prima che la morte potesse trovarlo, Crouch sigillava la ferita, gli faceva scendere in gola una pozione ricostituente per il sangue e l'adorabile processo ricominciava.

Aveva fratturato e rotto le ossa di Theo nei modi più dolorosi e poi le aveva riparate, solo per romperle di nuovo-

Oh, e gli aveva estratto due denti dal retro della bocca. Già. Era stato divertente. E quello sfacciato non li aveva riparati. Forse, se fosse sopravvissuto, avrebbe potuto procurarsi un paio di denti d'oro per sostituirli...

Dopo un po' le ore iniziarono a confondersi. Il dolore sembrava un ciclo infinito. Era tutto molto noioso e prevedibile. A Theo piaceva pensare di dare un po' più di spettacolo quando torturava qualcuno.

Pugnalare. Sanguinare. Guarire. Ripetere.

Rompere. Guarire. Ripetere.

Pugnalare. Sanguinare. Guarire. Ripetere.

Rompere. Guarire. Ripetere.

Non era altrettanto divertente stare da questa parte della sedia di tortura.

L'unica salvezza di Theo era che Crouch aveva la fottuta resistenza di un vecchio, e alla fine si era ritirato al piano di sopra con le sue Bambole, ma non prima di aver rotto ogni osso del corpo di Theo, oh no, Crouch aveva insistito molto su questo. Stronzo.

Aveva ospiti in arrivo, questa era stata la sua scusa. Ospiti. Ospiti che volevano Theo morto tanto quanto Crouch. Probabilmente lo avrebbero torturato anche domani. Gli sarebbero entrati in testa presto, Theo sperava solo di poterli bloccare abbastanza a lungo da permettere a Malfoy di organizzare un altro rifugio. In un posto molto, molto lontano.

Crouch avrebbe fatto di nuovo irruzione da quelle porte della cantina tra non molto, Theo ne era certo. Voldemort voleva interrogare Theo domani pomeriggio, e se Theo conosceva Crouch - e purtroppo lo conosceva - avrebbe voluto sferrare qualche altra pugnalata prima che il vecchio Voldy si divertisse.

Reclinò debolmente la testa all'indietro e fissò il soffitto con l'unico occhio buono. Dall'altro non riusciva a vedere un cazzo di niente. Crouch non lo aveva curato a dovere prima di andare di sopra. Lo aveva lasciato a stufare per tutta la notte con un occhio nero, Salazar sapeva quante costole rotte e una ferita da taglio aperta nella coscia sinistra che era abbastanza profonda da farlo sanguinare e lasciarlo debole e stordito, ma non abbastanza da farlo morire.

Ah, vecchio Crouch. Un vecchio geniale, ma mortalmente noioso. Gli avrebbe fatto male essere solo un po' più creativo? Avrebbe potuto fare molto di più con lo spazio. Il soffitto sembrava robusto e portante. Crouch avrebbe potuto facilmente infilarci dei ganci e incatenare Theo per le dita dei piedi.

Il Mangiamorte più intelligente del Signore Oscuro un paio di palle, pensò Theo amaramente. Non riconoscerebbe uno strumento di tortura decente nemmeno se lo colpisse in faccia-

Secrets and Masks | Traduzione in ITALIANODove le storie prendono vita. Scoprilo ora