Secrets and Masks | Traduzione in ITALIANO

Capitolo 64: Non fare promesse che non puoi mantenere

12 aprile

Avrebbero potuto farlo per mesi - questo fu il primo pensiero di Hermione quando si svegliò la mattina seguente.

Lo sentì prima di aprire gli occhi. Sentiva le sue braccia spesse avvolgerla, il suo petto che si alzava e si abbassava dolcemente contro la sua schiena e il suo mento che si posava protettivo sulla sua testa.

Il divano non era abbastanza grande per una sola persona eppure, in qualche modo, erano riusciti a farlo funzionare. In qualche modo, erano riusciti a mettersi in una dozzina di posizioni e angolazioni diverse e a perdersi l'uno nell'altra per tutta la notte e poi, quando erano esausti, erano riusciti a trovare lo spazio per addormentarsi insieme, nudi e rannicchiati l'uno nelle braccia dell'altro, il tutto da un piccolo vecchio divano.

Sentiva il fuoco scoppiettare e sibilare dolcemente mentre ardeva nel camino accanto a loro, e ascoltarlo mentre era rannicchiata tra le sue braccia...avrebbe potuto morire in quel momento ed esserne soddisfatta.

Si prese a calci per non averlo fatto dormire prima nel suo stesso letto. Cercò di non pensare a tutte le volte che avrebbero potuto farlo se non avesse sprecato così tanto tempo, se non fosse stata così testarda.

Addormentarsi tra le braccia di un Mangiamorte, Merlino, che cosa avrebbe pensato la sua versione più giovane. Il divano non era la stessa cosa che dividere un letto - no, stranamente sembrava qualcosa di più. Era una sorta di prova che potevano essere felici ovunque. Potevano essere felici e stare bene, non importava nient'altro, purché fossero insieme...

Un dolore atroce le attanagliò il cuore.

Se solo avessero avuto più tempo...

Muovendosi molto lentamente, staccò la testa da sotto il mento di lui e si girò fino a trovarsi di fronte a lui.

Si chiese come sarebbe cambiato il suo volto nel corso degli anni.

Si sarebbe fatto crescere i capelli invecchiando come suo padre? Sperava di no, le piaceva quando i capelli gli cadevano negli occhi, ma non riusciva a immaginarlo con i capelli lunghi. I suoi capelli erano già quasi completamente bianchi, non potevano cambiare colore quando sarebbe diventato vecchio? No, no, forse no, ma riusciva a immaginarlo con le rughe. Non molte, solo alcune, piccole crepe agli angoli degli occhi come se qualcuno avesse spaccato il marmo. Come le chiamava sua madre? Erano le rughe della risata? Sì, poteva immaginarlo con quelle. Pensava che sarebbero state adatte a Malfoy - Draco, si corresse internamente. Aveva appena confessato di amare il demone assassino, era ora che usasse il suo nome di battesimo.

Abbassò lo sguardo sulle sue mani. La pelle era così perfetta e liscia, che non riusciva a immaginarla con rughe d'età o -

"Torna a dormire, Granger." Draco non aprì gli occhi e la sua voce era così bassa e roca da farle arricciare le dita dei piedi.

"Avrai mai intenzione di chiamarmi Hermione?"

Lui succhiò i denti e ci pensò su per mezzo secondo. "No."

Lei alzò lo sguardo su di lui e, anche se sorrise, non poté fare a meno di pensare a come sarebbe stata la sua vita dopo la guerra.

Si chiese se sarebbe tornato a vivere a Malfoy Manor o se avrebbe viaggiato. Aveva detto di voler viaggiare con lei, ma dopo la sua morte lo avrebbe voluto ancora? O il pensiero di esplorare una città dopo l'altra sarebbe stato contaminato per lui come lo sarebbe stato per lei? Sarebbe stato come riaprire una vecchia ferita? Un ricordo di ciò che avrebbe potuto essere e della vita che avrebbero potuto avere insieme? Sperava di no, non voleva rovinargliela.

Si chiese che lavoro avrebbe fatto o se avrebbe lavorato. Non aveva bisogno di soldi, anche se l'Ordine gli avesse sequestrato tutti i beni e i galeoni che gli erano stati assegnati durante il suo servizio per Voldemort, la ricchezza della sua famiglia era sempre stata enorme. Lui sarebbe stato bene - Astoria forse non tanto, probabilmente avrebbe dovuto ridurre la quantità di collane di rubini e diamanti che si portava dietro - ma Draco sarebbe stato bene.