Capitolo 32: Segno della croce

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16 maggio.

"Deve fare tutto questo casino mentre mangia?" chiese Blaise.

Draco alzò gli occhi al cielo. "Si."

"Ha preso quel cavallo durante il volo qui?"

"Si."

"Allora perché non l'ha mangiato durante il volo prima di arrivare qui?"

"Perché sapevo che Theodore avrebbe fatto tardi e avevo bisogno di tenerla occupata. Se lo avesse mangiato per strada, si sarebbe annoiata e sarebbe diventata ancora più irritabile di quanto non sia già. E sai cosa fanno i draghi quando sono irritabili? Mangiano le persone. Nello specifico, le persone che mi danno sui nervi."

Draco non aveva bisogno di vedere sotto la maschera dorata di Blaise per sapere che stava alzando gli occhi al cielo. "Beh, mi sta sporcando i vestiti di sangue."

"Allora forse non starle così vicino mentre pranza?"

"E c'è dell'intestino sulla mia scarpa-"

"E' un drago, Zabini," sospirò Draco, scuotendo la testa usando la bacchetta per far levitare un pezzo di carne dal cadavere accanto a lui. "Le buone maniere a tavola non sono in cima alla sua lista delle priorità."

Lanciò la lecornia in aria. Narcissa si sollevò sulle zampe posteriori per prenderlo. Scosse violentemente la testa mentre masticava, recidendo la carne come uno squalo dopo una nuova uccisione per spruzzare altro sangue sull'erba.

Blaise indietreggiò di molti altri passi fuori dalla "zona pericolosa". "Ancora non capisco perché hai dovuto portarla in questa missione," sogghignò sottovoce, facendo svanire i pochi - appena presenti - granelli di sangue dalle sue vesti con un violento gesto della bacchetta. "Non c'è niente da fare per lei qui."

"Hai sentito il Signore Oscuro. Vuole che venga in ogni missione." Draco lanciò un altro pezzo di carne in aria affinché lei potesse afferrarlo: una gamba, questa volta. "Non importa quanto piccola sia la missione."

"Ma guarda questo posto." Blaise agitò il braccio di lato. "Non c'è niente da fare per lei qui."

Sebbene a Draco non piacesse il suo tono, l'irriverente bastardo aveva ragione. Non c'era niente da fare per il drago qui, perché qui non c'era niente. Niente case. Niente auto. Niente alberi. Nessuna civiltà di alcun tipo. L'unico edificio nel raggio di miglia intorno era la chiesa abbandonata che Voldemort aveva ordinato loro di indagare. Anche il terreno stesso stava morendo, l'erba era gialla e fragile mentre la terra si spaccava in cerca di nutrimento.

Quel piccolo pezzo di terra era dimenticato e morto, ma abbastanza nascosto da poter essere un perfetto nascondiglio per i rifugiati.

Blaise cominciò a camminare dietro di lui. "Dov'è quel dannato psicopatico? Sicuramente Nott avrà abbastanza classe e decenza per venire quando sarà chiamato in causa? Lo avevo pensato, ma a quanto pare torturare anime depravate non poteva aspettare fino a domani."

"Sarà qui presto," tagliò corto Draco. "Non è arrivato a casa fino alle prime ore di questa mattina, e quando lo ha fatto, era grondante di sangue e puzzava di tequila e droghe e Salazar sa cos'altro."

"Sangue di chi-"

Draco alzò bruscamente la mano per interrompere Blaise. "Non ho chiesto. Non era dell'umore giusto per fare domande. Gli ho solo detto di pulirsi, di eliminare tutte le sostanze che aveva preso dal suo corpo e di incontrarci qui."

"Beh, quanto tempo gli ci vuole per lavare via un po' di sangue dai capelli?"

"Sei piuttosto scontroso stamattina, amico. Che succede?"

Secrets and Masks | Traduzione in ITALIANODove le storie prendono vita. Scoprilo ora