Capitolo 45: In un'altra vita

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16 dicembre

"Dovevi proprio spezzare le braccia a quel babbano in quel modo?"

"Si."

"E decapitare quell'altro?"

"Si."

Una mano fredda afferrò la sua vita, l'altra si chiuse intorno alla sua gola, tenendola bloccata al suo posto mentre le sue labbra e la sua lingua lottavano con la sua.

"E l'ultimo soldato?" chiese lei, cercando di mantenere la voce come un ringhio, acida, ma sentendo la malizia morire attraverso l'affanno. "Era davvero necessario ucciderlo?"

"Si."

"Non ti credo," mormorò Hermione tra i baci. "Hai esagerato."

"No, non ho esagerato." La spinse contro il muro e approfondì il loro bacio. "Si è meritato tutto quello che ha avuto".

"No", un altro bacio, "non lo meritava". Lei gli infilò le dita nei capelli e strattonò il suo corpo contro il suo, senza preoccuparsi di fargli male, ma solo di aver bisogno di lui più vicino. "Tu-", bacio, "avresti potuto-", bacio, "-lasciarlo andare".

"No, non potevo."

"Si, potevi."

"No, Granger." Lasciò la presa sulla gola e lanciò un incantesimo tagliente silenzioso sul davanti delle sue vesti da Mangiamorte. Spinse la sua mano dentro il tessuto in modo da poterle palpare e strizzare una delle tette. "Doveva morire".

"No, non doveva. Lui-" Hermione guaì quando Malfoy le prese il labbro inferiore tra i denti e lo morse. "Ahi!"

"Che ne dici di smetterla di parlare, cazzo?", ringhiò lui, liberandole il labbro e passando ad attaccarle il collo, "e di cominciare a spogliarti".

Lei gemette e sbatté la testa contro il muro mentre lui le leccava il punto di pulsazione del collo. Le girava la testa, era stordita e non aveva nulla a che fare con la botta in testa che aveva ricevuto in battaglia.

Oh Dio, era tutto così sbagliato. Mezz'ora fa erano su un campo di battaglia. Era sotto la Maledizione e lanciava Avada con la stessa velocità con cui riusciva a lanciare il braccio, mentre Malfoy e Narcissa disintegravano tutto e tutti quelli che incontravano sul loro cammino.

Era uscita dalla Maledizione proprio quando la battaglia aveva cominciato a volgere al termine, era tornata in sé quando la maggior parte dei Mangiamorte si era allontanato e quattro soldati babbani l'avevano bloccata in un vicolo, ma invece di sgozzarli senza pietà - come avrebbe fatto se fosse stata ancora sotto l'influenza della Maledizione - aveva cercato di imporre loro di "fingersi morti" e di nascondersi fino alla fine della battaglia.

Ma, naturalmente, Malfoy non voleva correre rischi del genere. Aveva ucciso rapidamente i soldati e aveva iniziato a gridarle di stare più attenta.

Lei gli disse che non c'erano testimoni, che la maggior parte dei Mangiamorte se n'era già andata e che non c'era motivo di uccidere i babbani.

Lui le disse che avevano firmato la loro condanna a morte nel momento in cui avevano alzato le armi contro di lei.

Mentre tornavano a casa sua smaterializzandosi, lei gli aveva detto che non stava cercando di uscire dalla Maledizione, che era successo e basta, e lui l'aveva zittita spingendola contro il muro e baciandola.

Ed era questo che li aveva portati qui. Schiacciati l'uno contro l'altro nella sua camera da letto. Coperti dal sangue e dalla cenere della battaglia, coperti di morte eppure aggrappati l'uno all'altra come a un'ancora di salvezza.

Lei gli avvolse una gamba intorno alla vita e, senza che lei avesse bisogno di dirgli cosa voleva, Malfoy agganciò le mani sotto le sue cosce e la prese in braccio. Lei avvolse l'altra gamba intorno a lui e lo baciò più e più volte mentre lui li accompagnava nella sua camera da letto.

Secrets and Masks | Traduzione in ITALIANODove le storie prendono vita. Scoprilo ora