Capitolo 12:Un'anima che vale la pena salvare

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TW: abuso di sostanze

20 Gennaio

Hermione e Malfoy si facevano strada tra il mare di studenti mentre seguivano la lei più giovane passeggiare attraverso il castello affollato con Harry. Era difficile stare al passo con loro in questo ricordo, e ancora più difficile era ascoltare la loro conversazione attraverso il chiacchiericcio ruggente che li circondava.

Anche se Hermione sapeva, nella parte razionale del suo cervello, che la marea di studenti non era in realtà lì e quindi non aveva bisogno di stare attenta alle loro spalle, lo faceva comunque. Continuava a piegarsi e a farsi strada tra la folla per evitare di urtare i loro piccoli corpi. Era una forza dell'abitudine, la guerra l'aveva inculcata in lei, le faceva automaticamente desiderare di essere attenta e protettiva nei confronti di cose piccole e indifese, anche se non c'erano davvero.

Malfoy, tuttavia, non soffriva della stessa afflizione. Marciava tra le frotte di streghe e maghi più piccoli e li considerava esattamente ciò che erano: niente. Proiezioni della mente di Hermione. Non piegò le spalle per lasciarli passare, ma li attraversò direttamente, e i loro corpi evaporarono in dense nuvole di fumo mentre lui li attraversava come fantasmi.

Quando girò la successiva curva a gomito, Hermione aveva raggiunto la sua versione più giovane e camminava fianco a fianco con Malfoy. Faticava ancora a tenere il suo passo. Una delle sue lunghe e morbide falcate corrispondeva a due delle sue più corte. Aveva la sensazione che lo facesse apposta, solo per farle mancare il fiato e farla arrabbiare. Di nuovo.

«Mi dici cosa ha detto Arthur?».

«Se Silente è in viaggio, allora è una notizia per il Ministero», rispose Harry, gli occhi sul pavimento e lontani. La versione più giovane di Hermione aprì la bocca per dire qualcosa, ma fu interrotta quando Harry incrociò di nuovo bruscamente il suo sguardo, come se l'ispirazione avesse colpito all'improvviso. «Ma, che dire di questo? Quella sera da Magie Sinister? Draco stava guardando un Armadio Svanitore».

Hermione sentì gli occhi freddi di Malfoy scivolare sul suo viso al pronunciare il suo nome. Continuò a guardare in avanti e si costrinse a non rabbrividire sotto il suo sguardo.

Ultimamente lo faceva spesso, quasi ogni giorno, da quando lei aveva iniziato a soffocare con il sangue dopo le sedute. I suoi occhi tendevano a spostarsi su di lei mentre i suoi ricordi si svolgevano davanti a loro, studiandola molto più intensamente del ricordo che avrebbe dovuto osservare.

Gli elfi sembravano sempre più preoccupati per la quantità di sangue che vomitava dopo le loro sedute e avevano iniziato a fornirle pozioni Peperine e Rimpolpasangue... A Malfoy, però, non sembrava importare. Era ancora implacabile come sempre e si rifiutava di diminuire la durata o il numero delle sedute, nonostante i consigli degli elfi, ma aveva cominciato a guardarla e, in qualche modo, Hermione trovava la cosa peggiore.

Preferiva che la ignorasse o che le rivolgesse insulti degradanti sulla sua "fragile salute da Mezzosangue", o che scherzasse sul fatto che le "specie inferiori" non sono in grado di sopportare questo tipo di magia dura e poi facesse finta che lei non esistesse, come aveva fatto fin dal suo arrivo. Ora sembrava che facesse di tutto per starle il più vicino possibile mentre camminavano tra i suoi ricordi, con le spalle praticamente a contatto, tanto vicine da farle sentire un brivido freddo per la sua vicinanza.

Il suo continuare ad osservarla cominciava ad innervosirla. Si sentiva come una formica sotto una lente d'ingrandimento, che si scostava da ogni movimento, aspettando con ansia il momento in cui lui avrebbe girato la lente verso il sole e l'avrebbe bruciata. Prima o poi sarebbe successo, e l'attesa la rendeva nervosa.

Secrets and Masks | Traduzione in ITALIANODove le storie prendono vita. Scoprilo ora