Gli uomini mentono ma gli occhi raccontano ||FEDEZ fanfiction||

Smettila di fare il cretino

Mi avvicino lentamente e per ogni passo fatto sento lo stomaco restringersi sempre più.

Mi sdraio attaccata al bordo del letto e fisso lo schermo del televisione senza dire una parola.
"Guarda che non ti mangio, puoi anche avvicinarti" sorride guardandomi.
"No grazie, sto bene qui" rispondo acida.
"Che palle, devo sempre fare tutto io" mi afferra tirandomi con forza verso il centro del letto.
"Ecco fatto!" esclama soddisfatto, "e non ti muovere! Allora, cosa guardiamo?" domanda prima di fermarsi sul finale di un film poliziesco di cui non capiamo la trama.
Non avendo visto l'inizio era anche impensabile immaginare il contrario.

**

"Direi che possiamo anche dormire, sono le tre meno venti" propone appoggiando il telecomando sul comodino.
"Beh, buonanotte!" mi giro di spalle spegnendo la lampada.
"Aspetta, aspetta!"
Fede accende la luce, "mi saluti così dopo averti invitato in questo posto magnifico? Che stronza!"
"Sí, così! Buonanotte" ripeto.
"Signorina, merito più rispetto! Lei ha una vaga idea di chi sono io?" si vendica facendomi il solletico.
"NO, FEDERICO! BASTA TI PREGO"
"Solo se mi dai un bacio"

A quella richiesta il mio corpo si congelata all'istante. Smetto di ridere e resto immobile, incapace di respingerlo mentre si avvicina lentamente tenendomi fermi i polsi con le sue mani.

La sua pelle a contatto con la mia, sento le sue calde labbra baciarmi la fronte ed inseguito la guancia destra.

Il mio cuore batte ad un ritmo nuovo mentre Federico guarda attentamente ogni centimetro del mio corpo, soffermandosi sul collo e sul seno per poi tornare a guardarmi negli occhi.
"Tutto okay?" sussurrano le sue labbra ormai vicinissime alle mie.
"Se sto con te io sto sempre bene"
Prendo coraggio e lo bacio.

Un bacio veloce e leggero ma che riuscì a portare oltre che imbarazzo, anche un grande senso di colpa ad entrambi.
Ci guardiamo increduli di quello che era appena successo tra noi.

Federico senza dire una parola lascia la presa e torna a sdraiarsi accanto a me.
"Scusami" spezzo il silenzio.
"Le cose si fanno in due ed è stata anche colpa mia" risponde con voce triste e cupa.
Mi volto per guardarlo in faccia e noto che anche lui mi sta fissando.
Restiamo per diversi minuti a guardarci e pensare in silenzio fino a quando, allunga un braccio verso la mia direzione.
"Non voglio rovinare il nostro rapporto" sussurra seguendo il contorno del mio viso con l'indice della mano destra.

Un tocco leggero che mi fa venire la pelle d'oca man mano scende verso il braccio.
Gli afferro la mano e fermo la sua carezza.
Mi sta facendo impazzire, ogni volta che mi sfiora sento il desiderio aumentare.
Federico in tutta risposta incastra le sue dita alle mie e porta la mia mano alla bocca per potermi dare l'ennesimo bacio.
"Notte piccola"
"Buonanotte Federico" rispondo accarezzandogli la guancia ed avvicinandomi per permettergli di stringermi tra le braccia.

**

La sveglia dell'iPhone interrompe il sonno. Apro gli occhi sperando che non fosse solo un sogno e tiro un sospiro di sollievo non appena mi rendo conto di aver davvero dormito abbracciata a lui per tutta la notte.

Federico nonostante fosse già sveglio, mi teneva ancora stretta al suo petto, la sua mano nella mia appoggiate sul mio cuore.
Avevamo dormito, come se fossimo una cosa sola. Non che fosse così sbagliata come idea, per me lui è davvero la mia metà, mi completa.

"Giorno" dice appoggiandosi sul gomito per riuscire a darmi un tenero bacio sulla spalla.
"Buongiorno" rispondo con un sorriso.
"Dobbiamo alzarci, oggi è una giornata importante! Devo decidere chi farà parte del mio team!" annuncia balzando fuori dal letto.
"È una giornata importante per te, non per me" dico afferrando il lenzuolo sperando di poter tornare a dormire.
"E no! Se mi sveglio io, ti svegli anche tu!" Federico mi scopre ed inizia ad urlare spingendomi giù dal letto.
"SU IN PIEDI! FORZA FORZA!"
"Okay. Mi alzo!"
"Perfetto" sorride compiaciuto prima di chiudersi in bagno.
Bussano alla porta, "avranno portato la colazione in camera!" mi avverte Federico ed ancora in pigiama vado ad aprire la porta.

"Tu chi diavolo sei?"

Nessun cameriere, nessuna colazione.
Ad attendermi davanti alla porta c'è una signora bionda sorpresa quanto me.
"Scusi ma lei chi è?"
"Non è la stanza di Federico questa?"
"Sí, lo è"
"E allora che ci fai tu qui?"
Sto per risponderle ma Federico avendo riconosciuto la voce, esce dal bagno con l'asciugamano avvolto intorno alla vita, "MAMMA!" esclama.

Spalanco gli occhi incredula, ho di fronte la mamma del ragazzo fidanzato con cui ho dormito.
Ho di fronte la mamma di Federico ed io sono ancora in pigiama. Voglio morire.

"Chi è questa ragazza?"
"Mi scusi signora, non l'avevo riconosciuta. Sono Chiara, un'amica di Fede"
Mi guarda con aria di rimprovero e mi stringe la mano mostrando un enorme tatuaggio sul braccio, "sono Tatiana, la sua mamma"

Capisco al volo che dovevo lasciarli soli e con una scusa mi chiudo in bagno. Faccio scorrere l'acqua nel lavandino per far rumore e resto in silenzio ad ascoltare.
"Chi è quella?"
"Chiara. È davvero una mia amica"
"E cosa ci fa qui?"
"L'ho invitata io mamma!"
"Lo sa Giulia?"
"Certo che lo sa! Ed è d'accordo"
"E sa anche che ha dormito con te? E non dire che non è vero. Ci sono le sue cose sparse per la stanza"

Dannazione.
Devo imparare ad essere più ordinata.

"Allora?" chiede con insistenza al figlio.
"Non lo sa" confessa Federico.
"Sei proprio un cretino! Stai con Giulia da due anni, cosa cazzo ti è preso?"
"Mamma non abbiamo fatto sesso! Avevano finito le stanze, era l'unica soluzione"
"Non mi interessa, sei comunque nel torto!" esclama arrabbiata, "ed io cosa dovrei fare adesso? Far finta di niente e mentire a quella povera ragazza? Giulia è come una figlia per me"
Sospira, "Federico non mi piace questo tuo comportamento, ritorna sulla giusta strada e smettila di fare il cretino" dice sbattendo la porta dopo essere uscita dalla stanza.
Mi sento terribilmente in colpa.

Esco dal bagno e guardo Federico seduto sul letto intento a fissare il vuoto.
Senza dire una parola raccolgo i miei vestiti e tutte le mie cose sparse per la stanza, chiudo la valigia e scendo nella hall per farmi dare un'altra camera.