Sei tu quella giusta

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"Chi sono tutte queste persone?" chiede mio padre scettico.

Era abituato a Federico, ai suoi piercing ed a tutti i suoi tatuaggi, ma vedendo la sua faccia, intuisco che non si aspettava che anche il resto dei miei amici fossero ricoperti di tattoo.

"Piacere, sono Denny"
"Salve signore, abbiamo pensato di passare a trovare sua figlia, dal momento che non le è concesso di tornare a Milano" spiega Sopreman.
"Avete fatto bene, sono contenta che Chiara abbia così tanti amici al suo fianco!" esclama piena di gioia mia madre sparendo in cucina.
"Giorgia, sei tu cara?" chiede tornando un attimo dopo con qualche bibita e dolcetto confezionato da offrire agli ospiti improvvisi.
"Sei cambiata tantissimo! Sei cresciuta e sei diventata ancora più bella"
"Cresciuta non direi" precisa Denny facendo notare che non riusciva a raggiungerlo nemmeno alla spalla.
"E sul bellissima?" chiede mamma, "hai qualcosa da ribattere?"
Denny rosso in viso resta zitto e Giorgia sorride compiaciuta. Colpito ed affondato.

"Allora vi lasciamo il salotto! Buona visione"
"Non si ferma a vedere la tv?" chiede Federico.
"Dai papà, resta con noi"
"Lo guardiamo tutti insieme"
Felice dell'invito, papà si siede accanto a Fede ed accende il televisore offrendo bottiglie di birra a tutti.
Li guardo e mi si scioglie il cuore.
Mio padre non è affatto un uomo socievole eppure con Fede riesce a lasciarsi andare, lo vedo ridere ad una sua battuta e sorrido anche io.
"Sta iniziando!" esclama Gio sedendosi accanto a Giulia e Camilla sul divano.
Ci precipitiamo tutti davanti alla televisione, ansiosi di vedere le FedezChronicles iniziare.

- ne vuoi altri?
- no.
- fanno così schifo?
- ne ho mangiati tre! ... In realtà sì, fanno schifo.

"In realtà non sono affatto così male i miei pancakes!" ci tiene a precisare Giulia una volta trasmessa la scena in cui gli prepara la colazione.
"Lo sai che scherzo! Anche se non capita spesso, io adoro quando cucini!" scherza Fede stringendole un braccio attorno al collo per poterla baciare.
Restano avvinghiati sul mio divano per tutta la durata del film ed io osservandoli, mi corrodo il fegato con la gelosia.

"Credo di essermi innamorato di tua nonna, è geniale!" esclama Samuel.
"Anche io voglio farmi leggere le carte"
"La nonna è mia e non la condivido" risponde divertito ai Bushwaka.
Devo ammettere che inizialmente ero scettica all'idea delle FedezChronicles, ero convinta fosse un filmino stupido e banale creato solo per le fan. Mi sbagliavo.
Con mia grande sorpresa era risultato un documentario divertente e Federico aveva senz'altro trovato un modo davvero geniale per raccontarsi al pubblico ed entrare nel loro cuore, o almeno così penso io.
D'altronde nel mio era già entrato da tempo.

Anche mio padre sembra interessato. Non stacca gli occhi dallo schermo nemmeno per un secondo, esclamando contento un eccoti lì quando mi vedeva apparire in qualche scena. La sua massima attenzione però, è quando Fedez racconta ciò che era realmente successo la famosa notte alla discoteca Just Cavalli di Milano.
"Ti devo delle scuse" dice poi, "ho ascoltato il telegiornale tralasciando la tua versione ed ammetto di essermi lasciato condizionare dai pregiudizi. Ricordo di averti dato del montato ed ora voglio scusarmi. Più ti conosco, più mi piaci ragazzo mio!"
Fisso incredula mio padre mentre con coraggio chiede scusa a Fede e lui, sorpreso quanto me, mostrando il suo bellissimo sorriso risponde, "non c'è problema signore, sono contento di averla dalla mia parte"
"Ed io sono contento che mia figlia abbia un amico come te al suo fianco" lo abbraccia davanti ai nostri sguardi increduli.
Sta succedendo davvero?

"A tal proposito se mi permette, ci tengo a dirle che non condivido la sua scelta di non far tornare Chiara a Milano. Non credo sia giusto allontanarla dal suo posto di lavoro, dai suoi impegni, dagli amici e da me. Mi mancherà moltissimo, ci mancherà moltissimo" Federico indica gli altri, intenti a fissarlo mentre con la testa annuivano per ciò che aveva appena detto.
Mio padre senza dire una parola osserva attentamente i miei amici, come se stesse cercando di leggere ogni loro singolo pensiero.

"Lo capisco"
Queste sono state le sue uniche parole prima di alzarsi dalla poltrona e rinchiudersi in camera.

Solo la pubblicità ricopre lo strano silenzio che si era appena creato nella stanza.
"Non fateci caso, è tutto okay. Non credeva di dover tornare di nuovo sull'argomento" spiego cercando di smorzare gli animi.
"Non volevo mancargli di rispetto" ci tiene a precisare.
"Stai tranquillo Fede lo conosco, non è arrabbiato"
Il documentario riprende e noi tutti ritorniamo a concentrarci sul piccolo televisore.

**

"Grazie della bella serata ragazzi"
"Grazie a te!"
"Ti verremo a trovare"
"Promesso"
Li saluto e richiudo dietro di me la porta d'ingresso.
Quanto vorrei tornare a casa con loro in questo momento.

**

Più i giorni passavano, più tornare la sera dal lavoro era diventato stancante.
"Sono a casa!" avviso abbandonando il giubbotto e la borsa sul tavolo lì accanto.
Sono distrutta.
"Mamma? Papà?"
Nessuna risposta.
"Daniele?"
Ma dove diavolo sono finiti tutti?
Mi reco in cucina, magari mi hanno lasciato un biglietto appeso da qualche parte.

Una canzone in lontananza attira la mia attenzione. La sento provenire dal piano di sopra ed incuriosita seguo la dolce melodia che mi conduce fino in terrazza.

Resto a fissare incredula l'elegante tavolo apparecchiato e l'enorme vaso di vetro usato come centrotavola contenente rose rosse.
Che sta succedendo?
La musica si alza e Michele esce allo scoperto.
"Che ci fai tu qui?"
"Sono venuto a chiederti scusa"
"Ce ne hai messo di tempo"
"Avevi ragione su tutto, sono stato immaturo. La mia gelosia nei tuoi confronti mi ha fatto perdere la ragione e dopo averci ragionato per giorni sono arrivato ad un'unica conclusione: Io non posso vivere senza te, sei la mia ragione di vita!"
"E l'hai capito dopo avermi ignorato per una settimana intera?" chiedo decisa a colpire.
"In realtà non è stato per il litigio se questa settimana ho cercato di starti alla larga"
"E allora per quale motivo?"
"Stavo cercando di organizzare tutto questo, e loro sono miei complici" indica la porta alle mie spalle dove nascosti, i miei genitori ci guardano emozionati.
"Scusa non capisco" dico voltandomi e Michele con il suo bellissimo smoking nero, si inginocchia di fronte a me.
Un grosso anello brilla nella scatolina rossa stretta nelle sue mani.

"Sei tu quella giusta"

Gli uomini mentono ma gli occhi raccontano ||FEDEZ fanfiction||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora