Consiglio

3.2K 208 21
                                    

Nonostante Giorgia mi avesse invitato più volte a restare a dormire da lei avevo deciso di tornare a casa ed ora, mi ritrovo rinchiusa in auto a dover lottare con la mia strana paura del buio.

Non so per quale ragione, ma fin da bambina avevo il terrore degli spazi bui. Ricordo che da ragazza, quando tornavo a casa dopo una nottata in discoteca, per entrare in casa correvo come una pazza e mi sentivo protetta ed al sicuro solo quando avevo la testa appoggiata sul cuscino e la coperta sulle spalle.

Respiro profondamente, sono solo dieci metri continuo a ripetermi per tranquillizzarmi e con coraggio lascio l'automobile parcheggiata di fronte casa per incamminarmi con passo veloce e deciso verso il portone d'ingresso.

Ignoro lo strano silenzio della città e mi concentro sul mazzo di chiavi per trovare quella giusta. Tranquilla, non c'è nessuno a parte te.

"Secondo me è quella" suggerisce facendomi spaventare a morte.
"Federico, cazzo! non farlo mai più" esclamo mentre il ritmo del cuore torna normale.
"Non volevo farti spaventare ma era già la terza volta che cercavi di infilare la stessa chiave nella serratura"

Apro il portone e senza invito Federico mi segue a ruota, entrando in casa.

"No ma, fai pure" dico sarcastica mentre lo osservo sdraiarsi sul divano e togliersi le scarpe, "che ci fai qui?" chiedo poi prendendo posto al suo fianco.
"Credevo di essere stato abbastanza chiaro, ho bisogno di te"
"e perché?" domando ignorando il mio stomaco chiudersi in una morsa silenziosa.

Non potevo negarlo, stare vicino a lui mi fa ancora un certo effetto.
Era un po' come tornare a riprendere ossigeno dopo aver trattenuto per tanto tempo il fiato sott'acqua. È Vitale.

Al contrario invece, la sua risposta mi lascia perplessa e con l'amaro in bocca.
"perché sei mia amica ed ho bisogno di sfogarmi. Non servono a questo le amicizie?"

Ah, povera illusa.

"beh, che succede?" cerco di non far trasparire troppo la mia delusione.
"C'è che mi ha lasciato. Mi ha lasciato con una stupida lettera" racconta mostrandomi il foglio stropicciato che teneva piegato in tasca.

Osservo le parole scritte con cura immaginando il dolore che aveva provato Giulia nel scriverle.
Mi si stringe il cuore non appena mi accorgo del segno ancora evidente delle sue lacrime.

"non la voglio leggere" dico restituendola, "la cosa non mi riguarda"
"invece in parte io credo proprio di sì"
Lo guardo confusa mentre il suo indice indica una riga ben precisa della lunghissima lettera.

Voglio sdebitarmi facilitandoti il compito. Voglio seguire il detto se ami una persona lasciala libera e così ora, non avrai più nessuna scusa per dover starle lontano.

La leggo sotto lo sguardo di Federico, attento ad ogni mia reazione.

Alzo gli occhi e mantengo il contatto con i suoi.
"Quindi?" domando spezzando il silenzio.
"Quindi" ripete lui.
"Spero che non ti abbia lasciato solo per causa mia. Dovresti dirle che tra noi non c'è più nulla!"

Federico sospira e senza dire una parola torna a fissarmi aspirando dalla sigaretta elettronica.

"Avevo ragione" continuo non ricevendo risposta,"l'unica soluzione è allontanarci. Se stiamo insieme riusciamo a creare solo dei gran casini"

Annuso il dolce profumo che aveva rilasciato nella stanza. Menta.
"Che fai? Non dici niente?"
"E cosa dovrei dire? Sono stato veramente male per Giulia. Svegliarsi e non trovarla al mio fianco credo sia la cosa più difficile che devo affrontare ogni giorno"

Osservo il suo sguardo triste e spento, "sai, una mia amica mi ha fatto promettere una cosa"
Federico mi guarda curioso.
"Di lottare per ciò che amo" continuo, "e dovresti farlo anche tu. Se ami davvero Giulia devi riprendertela" gli dico stringendo la sua mano nella mia.

Le sue dita si incastrano alle mie ed il suo pollice mi accarezza lievemente il palmo.
Sento una scossa di eccitazione salirmi sù per la schiena, l'attrazione che provo nei suoi confronti è ancora forte. Palpabile.

"Sai, forse hai ragione" risponde ritornando a guardarmi negli occhi.
"Perfetto!" esclamo entusiasta mollando la presa, "e che intendi fare?" domando poi curiosa di sapere.

"L'hai detto tu, lottare per ciò che amo" ripete deciso prima di appoggiare le labbra sulle mie per poterle baciarle con passione.

Gli uomini mentono ma gli occhi raccontano ||FEDEZ fanfiction||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora