Sono passate due settimane dalla sera del concerto, avevamo lasciato alle spalle Gallipoli già da qualche giorno e Michele era tornato sano come un pesce.
Non avendo nulla in programma per ferragosto decido di tornare a casa dai miei per almeno una settimana.
Avevo decisamente bisogno di staccare, di andarmene da Milano soprattutto ora che Federico è a Hong Kong con Giulia."Passami quello" dico a Giorgia indicando il vestito appoggiato sul letto accanto a lei.
"Solo se la smetti di fare lo zombie" risponde lanciandomi l'abito e colpendomi in faccia.
Le faccio la linguaccia e lo ripiego con cura per metterlo in valigia.
"Sono seria, riprenditi"
"Gio, sto bene!"
"Non stai bene!" esclama indicando il display luminoso del mio iPhone aperto sulla pagina Instagram di therealfedez.Lo stavo stalkerando. Da quando è partito non facevo altro che sbirciare i suoi profili social per sapere cosa facesse e dove fosse.
Lo so, è abbastanza patetico da parte mia.Sospiro e consapevole che Giorgia avesse ragione, riprendo l'arduo compito di schiacciare più vestiti possibili nel mio piccolo bagaglio a mano.
**
"Amore mio!"
"Ciao mamma"
Mia mamma Antonia apre la porta e mi stritola in un caloroso abbraccio, "vieni, sono già arrivati tutti! Ti stavamo aspettando" dice.E con tutti, intendeva proprio tutti. Zii, nipoti, cugini, nonni, pronipoti e chi più ne ha, più ne metta.
È il 15 agosto e come ogni anno la mia famiglia si ritrova per rotolare insieme felici mangiando come maiali.
"Allora, com'è stare a Milano? Ti trovi bene?"
"Benissimo zia"
"Il lavoro ti piace?"
"Certo, zio"
"Conosciuto belle persone?"
In men che non si dica mi ritrovo circondata dai parenti curiosi di sapere della mia nuova vita da cittadina milanese.
"Su su! Lasciatela stare"
Nonna arriva in mio aiuto e salvandomi dagli avvoltoi mi invita a prendere posto accanto a lei.
"Ciao nonna" dico baciandole la guancia.
La nonna Isa è una donna minuta, con corti capelli grigi e spessi occhiali da vista. Ultima di sette fratelli, nonna Isa è una donna forte e sicura di sé. È da sempre il mio esempio di vita.
"Come stai tesoro mio?"
"Tutto okay"
"Ti trovi bene?"
"Si nonna, mi piace Milano"
"Si vede tesoro mio. Sei felice"
"A TAVOLA!" mamma ci interrompe e con l'aiuto delle zie porta al tavolo le mille prelibatezze cucinate con cura.Mi siedo accanto a nonna, Zia Lorena di fronte ed al suo fianco prende posto mia cugina Sofia. Noto immediatamente la maglietta di Fedez.
"Hai comparto il pacchetto edizione limitata per averla?" le chiedo indicando la maglia.
"Sí! Come fai a saperlo? Ascolti Fedez?"
"No. Ho visto il cofanetto in un negozio di musica" mento.
"Le è stato regalato per il compleanno, altrimenti col cavolo che avrei speso così tanti soldi per un CD!" esclama ancora visibilmente scocciato mio Zio Fausto, il suo papà.
"Quindi andrai a qualche suo concerto?"
"Ci sono già stata! A Carroponte! È stato mega galattico!" esclama Sofia con gli occhi ancora lucidi per l'emozione.
Rido pensando ai miei poveri zii che con pazienza avranno subito il concerto controvoglia, "ed avevi anche tu il pass per incontrarlo?" domando poi curiosa di sapere.
"Purtroppo no" sospira Sofia rassegnata.Mi sento subito in colpa, ma decido di non dirle ugualmente di Federico.
Non le dico di essere sua amica ne tanto meno dei sentimenti che provo per lui.
Faccio finta di niente e mi concentro sul piatto colmo di cibo fumante scordandomi anche se solo per un'istante, di Federico Leonardo Lucia.**
Cerco di alzarmi da tavola, mi guardo attorno e noto che come me, anche tutti gli altri avevano decisamente mangiato troppo.
Desidero solo riposare.
Entro nella mia cameretta ormai vuota dopo il trasloco e mi sdraio sul letto per sbirciare per l'ennesima volta il suo profilo.Di una cosa sono certa, si sta divertendo.
Guardo nei minimi dettagli la sua ultima fotografia in cui lo ritrae davanti ad un tempio.
Inizio a fantasticare su cosa avremmo fatto e su cosa avremmo visitato se al posto di Giulia ci fossi stata io.Ad interrompere i miei pensieri è il rumore di colpi alla porta, vado ad aprire e mia nonna irrompe nella stanza senza chiedere permesso. Si siede sul letto e mi fa segno di raggiungerla, "cosa fai qui tutta sola?" domanda.
"Guardavo il telefono"
Nonna Isa sospira.
"Ah, quei aggeggi elettronici non li capirò mai! Cosa c'è di così interessante li dentro?"
"Niente! Un mio amico è in vacanza ed io stavo guardando le foto che ha pubblicato"
"Pubblicato?" chiede non conoscendo il gergo tecnico. Sorrido.
"Significa che mostra agli altri! Così noi possiamo sapere tutto ciò che fa, con chi è, dove va, cosa ha visitato eccetera, eccetera, eccetera"
"Nessuna privacy insomma! Avanti, fammi vedere queste foto"
Le passo il telefono, nonna sistema gli occhiali sul naso ed insieme guardiamo i post di Fede.
"Dove è?"
"Hong Kong"
"E quella bellissima signorina, chi è?"
"La sua ragazza""Che magnifici posti" dice infine sfilandosi le spesse lenti per potermi guardare negli occhi, "ma sei più bella tu" aggiunge accarezzandomi la guancia.
Sorrido, "grazie nonna, ma non vale. Tu sei di parte!"
"Questo è vero" ride, "io non conosco la sua ragazza, ma ho avuto la fortuna di avere te come nipote. E se il tuo amico non si è accorto della stupenda persona che sei è decisamente uno sciocco"
Le sorrido trattenendo le lacrime.
"Gioia mia, non soffocare i tuoi sentimenti solo perché ha la ragazza. Tu hai tutto il diritto di innamorarti, sarà compito suo prendere la decisione finale e scegliere con chi restare. Devi dirgli quello che provi ed essere pronta ad un suo possibile rifiuto" sussurra prendendomi la mano per accarezzarla leggermente."In amore bisogna lottare. Se non l'avessi fatto probabilmente tuo nonno sarebbe sposato con la ragazza che gli era stata imposta da quella vipera di sua madre e tu, di certo non saresti qui"
Mi fermo a riflettere. E se avesse ragione?
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Gli uomini mentono ma gli occhi raccontano ||FEDEZ fanfiction||
Fanfiction"ho sempre pensato che fosse un bel ragazzo ma ero anche dell'opinione che in televisione non si è mai come dal vivo. Lo ascolto parlare, ha una voce sensuale, profonda ed un modo di fare gentile e socievole. Lo ammetto, è bello. Continuo a fissarlo...