Gli occhi raccontano

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"Sei quella giusta"

Guardo l'enorme anello che brilla sotto il mio naso e lo sguardo teso di Michele.
È uno scherzo?

"Cosa significa?"
Michele, che credeva di essere stato chiaro, si alza ed incredulo spiega, "ti sto chiedendo se vuoi diventare mia moglie, la mia metà"
"Sposarci intendi?"
O mio Dio, l'ho chiesto davvero?
"Ehm si"
Senza saper cosa dire o fare, il mio sguardo rimbalza dal suo viso al favoloso gioiello che stringe nelle mani.
"Certo, non domani" aggiunge preoccupato notando la mia indecisione, "faremo le cose con calma. Potresti venire a stare da me per un po' e poi se vorrai, ci sposeremo" propone infine sfinito.

Non mi sono mai sentita così indecisa in vita mia.

"Andare a vivere insieme?" ripeto.
"Sí"
"A Milano intendi?"
"Beh, sì. Dove vorresti andare?"
"Nonono! Da nessun'altra parte!" esclamo entusiasta. Torno a casa!
"Quindi accetti?" domanda ansioso.
Allungo la mano sinistra e gli permetto di inserire l'anello nell'anulare.
"HA DETTO SÍ!" urla soddisfatto, "per un attimo ho temuto il peggio" ammette mentre i miei genitori e Daniele si avvicinano per congratularsi.
"Siamo così contenti per voi"
"Sapere che sei con lui ci rende tranquilli" dice papà abbracciandomi, "ma non ti dimenticare, puoi sempre tornare a casa quando vuoi. Ti aspetteremo sempre a braccia aperte"

"Fate buon viaggio"
"Veniteci a trovare"
"Certo mamma, certo papà!"
"Grazie di tutto e grazie ancora per avermi aiutato"
Michele a distanza di giorni, è ancora visibilmente emozionato per come siano andate le cose tra noi.
Saliamo sul treno e sprofondo sulla poltrona. Sarò ben presto a Milano, a casa.

**

"Siamo arrivati!" esclama entusiasta mentre apre la porta blindata del suo appartamento.
"Benvenuta a casa amore mio!"
Non è cambiata per niente dall'ultima volta in cui ci avevo messo piede, luminosa e grandissima.
"Metti pure la tua roba dove vuoi, ora è anche casa tua"
Lo bacio e mi lascio aiutare nel disfare i bagagli.
"Sai a cosa stavo pensando?"
Michele mi guarda curioso.
"Dovrei tornare da Giorgia per riprendermi tutte le mie cose, in fin dei conti abitavo con lei"
"Vuoi che ti accompagni?"
"Spero non ti dispiaccia, ma preferisco andarci credo da sola. Le devo raccontare della fantastica notizia"
Michele sorride, gli lascio credere che mi stessi riferendo al fidanzamento quando in realtà, mi riferivo al fatto che finalmente ero tornata a casa.

**

Toc toc toc

" 'rivo"
La porta si apre e "GIORGIA!"
"O mio Dio, che ci fai qui?" non può fare a meno di chiedere mentre mi stringe in un caloroso abbraccio.
"Sono tornata"
"Definitivamente?"
"Sí, cioè, non proprio"
"Che succede?" il volto di Gio torna improvvisamente serio, "cosa ti serve a fare quella?" chiede poi notando la valigia vuota che tenevo stretta in mano.
"Sono venuta a riprendermi tutte le mie cose"
"Non capisco"
Sospiro ed alzo controvoglia la mano sinistra in modo da mostrarle l'anello scintillante al mio dito.
"Cosa è quel coso?"
"Mi sono fidanzata"
Giorgia indietreggia lasciandomi lo spazio per poter passare e raggiungere la mia camera.
Si appoggia allo stipite della porta e mi osserva da lontano mentre chiudo più cose possibili dentro il trolley.
"Aiutami a capire. Perché entrambe non stiamo saltando di gioia?" chiede avvicinandosi al mio letto, "è una splendida notizia! Tu sei tornata, ti sei fidanzata e finalmente avrai occasione di lasciarti definitivamente Federico alle spalle" cerca di convincermi.
"Io il mio motivo lo so" rispondo, "tu piuttosto, perché non sei felice per me?"

Giorgia resta in silenzio mentre le lacrime iniziano a scorrerle lungo il volto.
"Perché mi mancherai" sussurra singhiozzando, "non avrò più nessuno che mi aspetta a casa, che litiga come me e che mi conforta nei momenti tristi. Non avrò più nessuno con cui contendere i turni della doccia e nessuno con cui discutere su a chi tocca lavare il pavimento. Sarà brutto senza te"
Il naso inizia a pizzicarmi e gli occhi a farsi lucidi, cerco di trattenere le lacrime mentre la stringo forte a me. Non voglio andarmene.
"Non sarò lontano" le dico, "potrai venirmi a trovarmi ogni volta vorrai, anche di notte! E se lo desideri tanto troveremo il modo per poter litigare ogni giorno"
Ride mentre mi bacia teneramente sulla guancia.
"Tu sei come una sorella per me e ti amo più di ogni altra cosa al mondo"

Riusciamo a ritrovare sparsi per casa, tutti i miei oggetti e tutti i miei effetti personali. "Credo di aver finito" dico chiudendo il tutto in valigia.
"Ti va un caffè?"
Prendiamo posto al tavolo in cucina, lo stesso tavolo che ogni mattina accoglieva me, Giorgia e Camilla per far colazione.
Mi mancherà tutto questo, continuo a ripetermi.

"Sei in ansia?" chiede Gio distraendomi dai pensieri nostalgici.
"Per cosa?"
"Per la convivenza"
"No o meglio, non proprio. Non è Michele il problema" rispondo vaga prima di appoggiare le labbra sulla tazzina calda.
"Federico lo sa?"
Appoggio lentamente la tazzina sul piattino decorato con deliziosi fiori blu, "non ancora" rispondo poi.
Giorgia sospira mentre beve l'ultimo sorso del suo caffè.
"Non dovrebbe comunque importargli"
"Lo sai che non è così"
"Non sto mettendo in dubbio i suoi sentimenti e non metto nemmeno in dubbio che mi voglia bene, sto solo dicendo che non posso aspettarlo in eterno. L'ha detto chiaramente, non possiamo avere futuro insieme.
Sono arrivata troppo tardi, è fidanzato ed ora anch'io" dico guardando il mio nuovo anello.

**

Prima di tornare a casa da Michele colgo l'occasione per salutare Camilla.
Busso con insistenza alla porta ed attendo che venga ad aprire.
"Chiara! Cosa ci fai qui?"
"Sono tornata" le dico prima di darle la notizia del fidanzamento.
"Fa vedere" riferendosi all'anello, "oddio, è enorme! Complimenti!"
Sorrido imbarazzata, effettivamente Michele aveva avuto buon gusto.
"Ragazze venite dentro, vi presento una persona"
Raggiungiamo la cucina, "lui è Rafael!" esclama entusiasta indicando il bellissimo ragazzo mezzo nudo intendo a cucinare ai suoi fornelli. Apperó.
"Hola chicas" dice stringendoci la mano.
"Che ne pensate?" domanda curiosa.
"Che hai buon gusto!" esclama sfacciata Gio prima che Camilla potesse ridere compiaciuta.

È veramente un bellissimo ragazzo, non altissimo, ma con un fisico invidiabile.
Insieme creavano davvero una bella coppia.

"Quanto si ferma?"
"una semana" risponde lui che evidentemente capiva abbastanza bene l'italiano.
"Ma parli la nostra lingua?"
"Poco"
"E come fate a capirvi?" chiede curiosa Giorgia.
"Sai, spesso non servono le parole per stare bene" risponde maliziosa.
"TAAAAAAAAAAA ! Non voglio sapere, non voglio sapere!" starnazza Gio tappandosi le orecchie con  entrambe le mani.
Camilla ignora la sceneggiata e ritorna a concentrarsi su di me.
"Quindi vai a convivere"
"Esattamente"
"Sei contenta?"
"Da morire!"
Camilla piega leggermente la testa e mi fissa attentamente per un paio di secondi, ma che mi sembrano un'eternità.
"Che stai facendo?" le domando.
"Conosci il detto gli uomini mentono, ma gli occhi raccontano? "

Gli uomini mentono ma gli occhi raccontano ||FEDEZ fanfiction||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora