"Lascia in pace quella cravatta!"
Finalmente è arrivato il gran giorno della mostra e Michele è un fascio di nervi.
"Sicura che sto bene?"
Alzo gli occhi al cielo, "per l'ennesima volta, sí. Sei uno schianto" ripeto sfinita.
"Ora mi cambio e poi andiamo" dico sparendo in camera da letto per aprire le ante dell'immenso armadio bianco.
Come bisogna vestirci per un'inaugurazione?Dopo svariati tentativi scelgo una semplice camicetta bianca ed una giacca coordinata al pantalone di colore nero. Classico ma elegante. Lego i capelli in un alta coda di cavallo, un filo di trucco e "possiamo andare" annuncio afferrando la piccola pochette prima di uscire.
"Ci sarà anche Marta" avverte Michele mentre saliamo in auto.
"Oh, bene!" rispondo io.
In fin dei conti è la sua ex moglie ed è giusto che ci sia.
Non ho comunque intenzione di farmi rovinare la serata, indosso il mio sorriso migliore ed insieme ci incamminiamo mano nella mano, verso l'ingresso.La mostra è stata allestita in un'unica grandissima stanza. Ci sono piccoli fari che illuminano le decine di fotografie appese ai muri gialli ed il servizio di catering addetto al buffet.
"Che ne pensi?"
"È magnifico" rispondo restando a bocca aperta per ammirare al meglio ogni singola opera. Sono stupende.
Avevo visto molte volte i suoi album, ma vedere le fotografie in una mostra mi crea un nodo alla gola. Mi commuove.
Michele sorride compiaciuto, "chissà quando vedrai questa allora" dice prendendomi per mano e portandomi di fronte alla mia gigantografia.
Resto di stucco ed il cuore accelera il suo battito non appena leggo il titolo che aveva scelto come descrizione: Incanto.
"Ho soltanto una vita e la vorrei dividere con te, che anche nel difetto e nell'imperfezione sei soltanto incanto" Michele canticchia la canzone di Tiziano Ferro ed io sorridendo imbarazzata, mi lascio baciare teneramente la fronte.
È tutto così perfetto."Guarda chi c'è" Michele indica l'ingresso e la sua piccola Nicole gli corre incontro saltandogli in braccio.
"Amore di papà! Ciao Marta"
"Michele, Chiara"
"Ciao" rispondo fredda alla ex che si dirige al tavolo del buffet non appena si accorge del mio ritratto alle nostre spalle.
"Forse è meglio se la raggiungi" suggerisco.
Li osservo da lontano mentre parlano, ridono e scherzano e non posso fare a meno di provare tristezza. È chiaro come il sole che Marta sia ancora innamorata di lui, ma per qualche strana ragione Michele non voleva più saperne."Che ci fai tutta sola?" qualcuno mi picchietta sulla spalla interrompendo i miei pensieri.
"Sopre! Rebecca!" li abbraccio sbirciando l'ingresso alle loro spalle per controllare se fossero venuti da soli.
"Come mai si è deciso a venire?" chiedo poi notando Federico poco distante da noi.
"Credo sia stato costretto da Giulia"
"Capisco. In ogni caso credo che andrò a salutare i suoi genitori" e con passo deciso mi avvicino alla famiglia Lucia.
Saluto Tatiana e colgo l'occasione per presentarmi a suo marito Franco, nonché padre di Federico.
"Non avevo ancora avuto il piacere di conoscerla, a Courmayeur sono tornata a casa prima del previsto" mi presento ignorando lo sguardo freddo di Fede.
"So chi sei, mia moglie mi ha parlato di te" risponde suo padre con mezzo sorriso malizioso. Rossa in viso, gli stringo la mano e realizzo che Tatiana deve avergli raccontato del nostro primo incontro imbarazzante.
"Allora cara, come stai?"
"Oh benone! Tu?" chiedo.
"Tutto bene. Giulia ci ha parlato della mostra e non abbiamo resistito, volevamo venire a dare un occhiata"
"Avete fatto bene!"
Resto con i genitori di Fede ancora un per un po' e mi chiedono del lavoro, della famiglia, congratulandosi per il fidanzamento con Michele.
"A proposito, forse è meglio se lo raggiungo" dico indicando il mio fidanzato.
"Certo cara, a più tardi"Torno da Michele giusto in tempo per la premiazione.
"Facciamo un bell'applauso!" esclama il piccolo ometto della giuria mentre consegna la targa di merito. Un lungo e rumoroso applauso riempie la stanza e Michele, emozionato, si mette in posa per le innumerevoli foto che i giornalisti della zona ed i fotografi dell'evento dovevano scattare.
Ironia della sorte, un fotografo che si fa fotografare penso divertita osservandolo da lontano mentre sorride impacciato agli obbiettivi.Lascio da solo Michele a godersi il momento ed esco sulla terrazza per osservare la città illuminata sotto il cielo stellato.
Mi appoggio alla ringhiera di ferro ed ascolto il rumore della città.
"Anche tu qui?"
Mi volto di scatto. Federico è intento a fumare, seduto nella penombra su una piccola sedia da giardino.
"Sai, mi ha stupito vederti stasera"
"Giulia ci teneva tanto, le piacciono queste genere di cose" risponde freddo.
"Capisco"
Restiamo in silenzio per diversi minuti, la sua presenza alle mie spalle mi infastidisce, ma cerco ugualmente di ignorarlo.
"Come mai non mi hai detto della convivenza?" chiede all'improvviso.
"Come mai non sei venuto alla mia festa?" chiedo a mia volta.
"Ero arrabbiato"
"Credevo di essere importante per te"
"Lo sei!"
"Evidentemente non abbastanza"
Federico mi guarda silenziosamente, prende un lungo respiro prima di trovare il coraggio di ammettere la sua gelosia.
"Mi sono sentito ferito. Non solo non mi hai avvisato del tuo ritorno, ma ho dovuto anche accettare il fatto che d'ora in poi tu non potrai più essere mia" sussurra accarezzandomi la guancia.Un brivido mi percorre la schiena mentre i suoi occhi castani mi osservano con un velo di tristezza e desiderio.
"Io sono tua, io ci sarò sempre per te"
"Non sarai mai mia come vorrei" ammette con un filo di voce.
Per puro istinto lo abbraccio, mi getto nelle sue braccia ed appoggio il mio orecchio sul suo cuore. Lascio che mi accarezzi con dolcezza la testa mentre la mia mano stringe la sua.
"Vorrei trovare il modo di dimostrartelo"
"Che cosa?" chiedo confusa.
"Quanto tu sia importante per me"
Alzo lo sguardo, "non ce n'è bisogno, già lo so"
Sospira.
"Forse un modo ci sarebbe, vieni con me" dice interrompendo nuovamente il silenzio.
Mi afferra per mano ed iniziamo a correre verso l'uscita del palazzo.
"Ma sei impazzito? Dove stiamo andando? Ci verranno a cercare!" esclamo preoccupata prendendo posto sul sedile passeggero della sua auto.
"Non staremo via molto, te lo prometto"Lo osservo in silenzio mentre traffica con il suo cellulare prima di mettere in moto.
"Mi dici dove stiamo andando?"
Federico mi fa segno di stare zitta e porta l'iPhone all'orecchio.
"Ciao ... tutto okay. Senti, stai già chiudendo? ... Eddai, lo sai che mi devi un favore! ... Cinque minuti e sono lì! Grazie"
Lo guardo con impazienza.
"Dove cazzo stiamo andando?" chiedo scocciata per l'ennesima volta non appena termina la telefonata.
Federico sorride divertito e sfreccia veloce tra le vie illuminate solo dai lampioni."Ti ho mai parlato di Silvia?"
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Gli uomini mentono ma gli occhi raccontano ||FEDEZ fanfiction||
Fanfiction"ho sempre pensato che fosse un bel ragazzo ma ero anche dell'opinione che in televisione non si è mai come dal vivo. Lo ascolto parlare, ha una voce sensuale, profonda ed un modo di fare gentile e socievole. Lo ammetto, è bello. Continuo a fissarlo...