Vivere senza di me

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Siamo solo due bambini capricciosi.
Nessuno dei due ha pensato alle persone che avremmo potuto far soffrire.
Per soddisfare le nostre voglie abbiamo pensato solo a noi stessi, perciò siamo solo due bambini capricciosi.

Si aprono le porte dell'ascensore e vado dritta al bancone della reception.
"Mi spiace per l'inconveniente ma credo che dovrà aspettare ancora un paio d'ore per la camera. Devono pulirla e poi sarà a sua completa disposizione"
Fanculo.
Torno in camera e trovo Fede ad attendermi accanto alla mia valigia.
"Possiamo parlare un attimo?"
"E di cosa vuoi parlare? Del fatto che tua mamma ha ragione? Siamo degli stronzi. Racconta tutto a Giulia e finiamo di prenderci in giro" allungo la mano per prendere il mio bagaglio, "e se non lo farai tu, ci penserò io" dico infine prima di uscire dalla stanza.

**

Vago per l'hotel senza meta con la mia valigia in mano. Prendo posto in giardino e attendo impaziente di avere la camera.
"Ciao"
Mi volto di scatto, è Tatiana.
"Salve"
"Dammi del tu, mi fai sentire vecchia" dice prendendo posto sulla sedia accanto.
La osservo attentamente ed attendo la classica ramanzina preoccupata di una mamma.
"Mi sono resa conto di essere stata troppo brusca stamattina e volevo chiederti scusa"
La guardo sorpresa mentre riprende a parlare, "ero stupita della situazione e ho ragionato da mamma. Sai, voglio molto bene a Giulia e prova a capire"
"Hai perfettamente ragione" la interrompo, "ho già parlato con Fede e gli ho detto che deve assolutamente raccontare tutto a Giulia. Non ho intenzione di tenerle nascosto nulla, non è giusto"
"È proprio questo il punto"
Con espressione dubbiosa attendo che proceda con la spiegazione.
"Non ditele niente, non si fiderebbe più di lui! Non rovinare ulteriormente la loro relazione" mi supplica con un filo di voce.

Non rovinare ulteriormente la loro relazione.
Questa frase risuona nella mia mente e senza controllo inizio a piangere.
"Faccio schifo"
Tatiana sorpresa si alza per abbracciarmi, "tu non fai schifo!" dice, "Siete solo giovani e innamorati"
Alzo lo sguardo e la guardo negli occhi.
"Cosa credi? Che non me ne sia accorta? Per l'amor del cielo sono la sua mamma! Conosco meglio di chiunque altro il mio bambino!" esclama asciugandomi le lacrime, "basta piangersi addosso. Facciamo colazione!"

Dopo l'incontro di stamattina non avrei mai pensato di riuscire ad avere un rapporto perlomeno civile con Tatiana eppure, dieci minuti più tardi, mi ritrovo seduta ad un tavolino con una tazza di caffè e la mamma di Federico ad osservarmi.

"Allora, da quanto tempo siete amici?" chiede.
"Poco, ma sembra di conoscerlo da una vita"
"Non mi spiego perché non mi abbia mai parlato di te" si ferma a riflettere pensierosa.
"Non credo di essere così interessante"
"Evidentemente per lui lo sei. Altrimenti non saresti qui ora" osserva addentando la brioches alla crema. Ha ragione.
"Come mai sei arrivata oggi?" le chiedo.
"È stato un caso. Sono io la manager di Fede, solitamente gli sto con il fiato sul collo 24 ore su 24. Questa volta abbiamo avuto problemi di organizzazione"

Ascolto la risposta senza poter fare a meno di notare che la sua spiegazione in realtà, suoni molto come una minaccia.
Tatiana è sicuramente una donna forte e decisa, una gran donna.

Federico entra nella sala da pranzo per far colazione, ci vede e resta sorpreso di vederci sedute insieme a chiacchierare, "che succede?" chiede preoccupato.
"Nulla Fede. Sto solo conoscendo meglio la tua amica speciale"
"Okay" risponde facendo spallucce e prendendo posto accanto a noi.
"A che punto sei con la decisione del team?"
"È tutto pronto, che amarezza. Chiara verrai a vedere le riprese oggi?" chiede poi versando il caffè nella tazza con il latte caldo.
"Ho già scoperto quale categoria ti hanno assegnato, quindi no. Almeno il team preferirei scoprirlo a settembre"
"Fai bene cara. Fede io vado fuori ad attendere tuo padre"
"Oddio, viene anche lui?"
"Sí e dovrebbe arrivare a momenti. È stato un piacere amica di mio figlio, non sei così male come credevo" dice alzandosi dal tavolo, "fate i bravi!" raccomanda prima di uscire dalla stanza.

Rimaniamo soli a fare colazione e l'aria torna tesa.
"Non volevo parlarti di Giulia prima" sussurra, "volevo parlarti di noi, di quello che è successo stanotte"
Sospiro ed attendo che prosegua con il discorso.
"Non so se vale lo stesso per te ma per me è stato importante. È da tempo che mi chiedo come sarebbe stato baciare le tue labbra e finalmente mi sono tolto questo dubbio che mi assillava da settimane"
"Ti rendi conto di quello che hai appena detto?" faccio notare.
"Ne sono consapevole, come sono consapevole del fatto di avere la ragazza"
"Sei anche consapevole che tutto questo è sbagliato?"
"Sí"
"E allora?"
Federico mi guarda senza rispondere.
"E allora la soluzione è che dobbiamo allontanarci una volta per tutte" concludo io alzandomi dal tavolo.

Sapevo già da tempo che saremmo arrivati a questo punto. L'attendevo ormai da tempo.
Avevo detto a Denny uno dei due dovrà rinunciare ebbene, il momento è arrivato.
Non riusciamo a restare solo dei semplici amici? Vorrà dire che dovrà imparare a vivere senza di me. Non che io sia così fondamentale, in fin dei conti non è da molto che ci stiamo rovinando la vita.

Prendo decisa il telefono dalla tasca e compongo il numero.
"Senti, puoi venirmi a prendere in stazione?"

Gli uomini mentono ma gli occhi raccontano ||FEDEZ fanfiction||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora