Amore platonico

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O mio Dio, sto davvero tornando indietro?
Chissà come reagiranno Giorgia, Denny e tutti gli altri appena mi vedranno.
Chissà come reagirà Federico.

Mille domande e mille perché mi frullano in testa senza sosta.

Il treno arriva, prendo un bel respiro e con un sorriso metto piede sull'unico gradino che mi divide dalla mia amata città.
Sono pronta a ritornare a casa.

Federico's POV

"Ma sei sicuro che tornerà?"
"È ciò che spero"

Silvia storce il naso, "andrà tutto bene" sussurra accarezzandomi il viso.
La stringo in un abbraccio, il suo profumo familiare è una di quelle cose che riesce subito a farmi calmare.

"Sei la migliore"
"Lo so" risponde facendomi l'occhiolino prima di mettere in moto.

Dopo aver consegnato l'mp3 a Denny ero andato a trovarla a casa.
Sentivo il bisogno di sfogarmi, di parlare con qualcuno e di distrarmi dalla continua ansia che mi appesantiva lo stomaco.
E chi meglio di Silvia? Lei è una delle poche persone di cui mi fido ciecamente, le affiderei la mia stessa vita se solo potessi.

"CHE SCHIFO FEDE! La smetti di sudare?" starnazza svoltando con la sua piccola automobile, "finirai per rovinarmelo!"
"Che esagerata" rispondo controllando il coprisedile leopardato rosa su cui sono seduto. Ha ragione.
Mi asciugo la fronte con il fazzoletto e stacco la maglietta dalla schiena sudata, "sbaglio o fa caldo?"
Silvia mi guarda con aria incredula prima di ritornare a concentrarsi sulla strada, "secondo me, tu non stai bene. Sta per piovere" risponde indicando le minacciose nuvole grigiastre alte in cielo.

"Devi smetterla di preoccuparti, la tua vita è già un casino così come è! Non serve che ti crei altri problemi e pensieri inutili"
Sospiro. Ha ragione, un'altra volta.

Ascolto silenziosamente la radio mentre sfrecciamo tra le trafficate vie
milanesi.
"Perché ci siamo lasciati?" le domando improvvisamente distraendola dalla guida, "siamo così uguali, perfetti. Con te sarebbe stato tutto più semplice"
Silvia accosta ai margini della strada e mi mostra il suo bellissimo sorriso. È fantastica.

"Credo tu ti sia già dato la risposta. Siamo troppi uguali e se non sbaglio lo spieghi anche in una tua canzone, solo gli opposti si attraggono"
"Ma amano i loro simili" concludo io facendole notare di proposito come finisse la frase.
"Infatti è così. Io ti amo" risponde lasciandomi del tutto spiazzato, "ma non è quell'amore che lega una coppia di fidanzatini. È un amore diverso, platonico, se così si può dire"

La sua mano fredda stringe la mia, "io sono la tua fan numero uno. Ti ammiro da sempre, da quando cantavi solo per i quattro stronzi al muretto, alla folla impazzita di adesso. Tu rimarrai una delle persone più importanti della mia vita ed io ci sarò per sempre per te"
Il suo sorriso bianco torna ad abbagliarmi ed io la stringo a me un'ultima volta.

"Su una cosa non ho mai sbagliato" sussurro, "tu sei davvero Unica al mondo"

Mi bacia teneramente la guancia, "ora vattene, devo vedermi con Andrea!"
Le sorrido aprendo la portiera, "grazie per il passaggio"
Silvia mi afferra il polso, "ricorda, comunque vada andrà bene! Tu sei splendido, non dimenticarlo" dice infine lasciando la presa.

La guardo sparire nel traffico, mi volto e controllando l'orario mi incammino sotto la pioggia diretto verso la stazione.

Gli uomini mentono ma gli occhi raccontano ||FEDEZ fanfiction||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora