"Papà, cosa stai dicendo?" sbotto alzandomi in piedi, "non ho intenzione di lasciare Milano!"
"Invece lo farai. Sapevi fin dall'inizio che non eravamo per niente d'accordo del tuo trasferimento, ed ora questo. Puoi almeno immaginare la paura che abbiamo provato nel leggerlo?" chiede indicando prima la rivista e poi mamma in lacrime.
"Non vogliamo che tu corra rischi. Vedrai, non sarà così brutto fare il pendolare per un po' di tempo"Non voglio crederci, non possono farmi questo.
"Voi non potete"
"Noi possiamo"
È finita. La mia indipendenza è svanita.
In un attimo mi ritrovo a dover dire addio alla mia nuova vita.Corro su per le scale, entro in camera e sbatto con violenza la porta. Non voglio sentire altro. Mi ritrovo a fare i capricci come una bambina ed a piangere in silenzio sul cuscino.
Chiara
È finita. Torno a Brescia.Invio questo messaggio alle due persone più importanti della mia vita, Giorgia e Federico. Resto in attesa di visualizzare una loro risposta, ma mi addormento tristemente sul cuscino inumidito di lacrime.
**
- sicura che non ci sia una soluzione?
chiede Gio dall'altro capo del telefono.
- magari gli passerà. Devi capire che al momento era molto spaventato, quale padre non lo sarebbe?
- lo conosco, fidati se ti dico che non cambierà mai più idea.
- non essere così pessimista.
- facile da dire, non sei tu quella costretta a stare qui.
- capirà vedrai, tuo papà è fatto così! Ci vuole solo tempo.
- spero tu abbia ragione.
- ora devo andare, devo seguire un tizio stra panzone in palestra.
- bello
- non è il grasso il problema. È il suo sudore, sembra una fontana! Non ho mai visto una persona sudare così tanto.
- risparmiami i dettagli da personal trainer.
Giorgia ride.
- un ultima cosa, mercoledì ci ritroviamo tutti a casa di Fede per vedere le FedezChronicles. So perfettamente la tua situazione al momento, ma ho promesso a tutti che te l'avrei detto ugualmente.
- mmm.
- va bene, noi ci sentiamo dopo. Mi manchi, la casa è vuota senza te.Termino la chiamata.
Tutta questa situazione non può essere vera.**
I giorni passano, fare il pendolare richiede più sforzi del previsto. Ero abituata ad alzarmi all'ultimo minuto dal letto, mentre ora invece devo correre per non rischiare di perdere il treno ogni santissimo giorno.
La sera poi torno a casa distrutta, mi ci vuole il triplo del tempo per tornare e non è affatto piacevole fare il viaggio con gente che il lavarsi è un optional.Odio tutto questo.
Scendo dal treno e mi dirigo verso casa.
Esco dalla stazione ed attendo pazientemente l'autobus alla fermata sbirciando gli ultimi post di Facebook, lo faccio sempre quando mi annoio.
"Hey bella, vuoi un passaggio?"
Il solito schifoso che mi scambia per una escort.
"Perché non te ne vai affanculo?" dico in tutta risposta alzando lo sguardo. Federico.
"Potresti essere più gentile" si finge offeso premendo il tasto per rialzare il finestrino oscurato.
Salgo in auto, "che cosa diavolo ci fai qui?"
"Il tuo messaggio, non ricordi?"
"Te l'ho inviato 4 giorni fa" gli faccio notare, "e non mi hai risposto"
"Cosa avrei dovuto dire? Oddio no, ti prego non lasciarmi? Dai Chiara, cresci! Sono i tuoi genitori e hanno tutto il diritto di dire ciò che pensano"
Lo fisso incredula.
La pensa così anche lui?
Sono solo io che trovo tutto questo ingiusto?
"E allora perché sei qui?" domando scocciata della sua improvvisa risposta.
Speravo fosse almeno dispiaciuto.
"Per cercare di far ragionare i tuoi, è ovvio!" risponde con un sorriso.Okay, non ci sto capendo più niente.
È con me o contro di me?"Perché non hai risposto prima al mio messaggio?"
"Concerti ed interviste. Suona male dire sei passata in secondo piano, ma è così"
"Ah, grazie"
Federico sorride divertito.
"Non c'è di che. Rifletti bene, non avrei potuto comunque fare nulla a distanza! Se sono qui oggi è per cercare di sistemare le cose, perché tengo a te. Voglio spiegare ai tuoi genitori che abbiamo bisogno di te, che io ho bisogno di te"**
"Mamma! Sono a casa!"
"Okay piccola, sono in cucina!"
"C'è anche Federico"
"Che bella sorpresa caro! Come stai?" ci raggiunge per salutarci, "come mai qui?"
"Sbaglio o era stato invitato a cena?" ricordo io.
Federico mi guarda sorpreso, non gli avevo ancora detto dell'invito.
"Sempre se puoi ovviamente" aggiungo notando la sua faccia dispiaciuta.
"Non ti ha avvisato Giorgia?"Le FedezChronicles!
Come ho fatto a dimenticarle?"Non ricordavo! Facciamo un'altra volta!"
"Io non ho capito, ti fermi a cena?" chiede mamma.
"Va bene signora, ma resto poco. Questa sera ho degli amici a casa ed in tutta sincerità sarebbe magnifico se ci fosse anche sua figlia"
Federico l'ha detto senz'altro di proposito.
Resto a fissare in silenzio mia madre intenta a guardare nel vuoto. Dí di si, ti prego. Dí di si.
"Non credo sia fattibile" conclude poi tornando in cucina.
Guardo Federico rassegnata, lui fa spallucce e con la mano mi fa segno di stare calma, "non è ancora finita"**
Ci sediamo a tavola, papà era stato più che contento di trovare Federico ad attenderlo a casa. Lo aveva salutato con continue pacche sulle spalle ripetendo all'infinito che bello averti qui, ragazzo. A dir poco imbarazzante.
"Questa sera guarderete Italia 1 ?" domanda inforcando l'insalata nel suo piatto.
"Non credo, sulla Rai trasmettono Grand hotel, non posso prenderlo" risponde mamma con occhi sognanti.
"Cosa c'è di così interessante?"
"Le FedezChronicles signore! Una sorte di film sulla mia vita"
Mio padre lo guarda incredulo.
"Ha ragione a fare quella faccia, riconosco che è un idea abbastanza egocentrica, ma è un modo tutto mio per presentarmi al pubblico" spiega, "deve vederle per forza, ci sarà anche sua figlia"
"Davvero?"
"Davvero?" ripeto io.
"Davvero. Al mio concerto ed alla festa di Sopreman"
Sgrano gli occhi.
La festa da cui ero scappata a causa di Luca?
Federico sembra leggermi nel pensiero. "Tranquilla, quella parte non c'è"
"Lo guarderemo tutti insieme allora!" esclama papà entusiasta.
"In verità signore dopo cena dovrei andare. Mi sono già organizzato con amici ed abbiamo già deciso che lo guarderemo a casa mia. Non è che potrebbe venire anche sua figlia?"
Mi volto giusto in tempo per vedere l'espressione di mio padre cambiare.
Non dirà mai di sí.
"Mi spiace ragazzo, mi piaci molto, ma non credo sia una buona idea lasciare che Chiara venga con te. Non che non mi fidi, so cosa hai fatto per lei e te ne sarò per sempre grato"Finita la cena accompagno Federico alla porta.
"È andata male"
"Non ti abbattere, cambierà idea vedrai"
Lo abbraccio forte respirando il suo dolce profumo.
"Vieni ancora a trovarmi, okay?"
"Ogni volta che vuoi" risponde.
Il campanello mi fa spaventare, mi allontano da Fede per poter sbirciare dallo spioncino.
"NON CI CREDO, NON CI CREDO!" esclamo impazzita ignorando la risata in sottofondo di Federico. Aveva organizzato tutto.
Spalanco la porta e li abbraccio.Giorgia, Sopreman, Rebecca, Vivian, Denny, i Bushwaka, Giulia e Camilla.
"Sai come dice il detto? Se Maometto non va alla montagna è la montagna che va da Maometto!" sussurra Mattia abbracciandomi.
"Ragazzi che ci fate qui?"
"È ovvio no? siamo venuti a vedere le FedezChronicles!"
STAI LEGGENDO
Gli uomini mentono ma gli occhi raccontano ||FEDEZ fanfiction||
Fanfiction"ho sempre pensato che fosse un bel ragazzo ma ero anche dell'opinione che in televisione non si è mai come dal vivo. Lo ascolto parlare, ha una voce sensuale, profonda ed un modo di fare gentile e socievole. Lo ammetto, è bello. Continuo a fissarlo...